L'ansia e le sue peculiarità...

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  1. francescoburich
     
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    Le forme claustofobiche hanno il più delle volte una netta interazione con la "dipendenza affettiva". Perdendo la libertà interiore, la claustofobia nn fa che richiamare il soggetto a un sentirsi dentro una trappola che generalmente gli psicologi la determinano nella fobia dei luoghi chiusi...L'amore, il volersi bene, nn è il perdere l'io coscente, ma la condivisione di due mondi interiori (lui e lei) che vanno lentamente ad aprirsi con il desiderio di esplorarsi reciprocamente, di sperimentarsi, di coltivare la "speranza" che sciogliendosi, si può arrivare come risultato ultimo...ad una forma di corporazione che diviene sempre più indispensabile per entrambi. Ma gl'introversi in particolare, colgono questo aspetto oggettivo, ma lo colgono razionalmente parlando. Cio nn vbasta in quanto l'aspetto oggettivo viene (inconsciamente) rimosso dalla soggettività che fa riferimento ad i vissuti...quindi al periodo lungo in cui ci si sottoponeva all'altro-a reprimendo così la propria liberta interiore, la proria diversita, che in un qualche modo è unica e irripetibile. Per concludere, tale forme claustofobiche, costringono la mente ad attivare le fobie legate all'agorofobia, esattamente per il motivo avverso che viene imposto dall'io-antitetico. Qual'è il risultato?? Sfuggire ad una trappola per entrarne in un'altra. Raggiungendo una percezione di sew stessi all'incirca equilibrata, penso che sia il primo passo per costituire rapporti autentici e vissuti su di un rapporto paritario. Un caro saluto
     
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24 replies since 4/6/2009, 14:34   4033 views
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