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Koenig4.
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Diciamo che stiamo esercitando un nostro giusto potere di critica. Nel saggio c'e scritto che in genere lo sport interessa poco la persona introversa, se non erro. Nel forum invece sembra che siamo piuttosto interessati. Beh credo che il Dott. Anepeta non si offendera' di questa contraddizione visto che lui stesso dichiara di non considerare il saggio una "Bibbia". Allora grazie anche a te alehouse e al tuo contributo! 
Un caro saluto e a presto.
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PedroFighter_92.
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Non ho mai amato fare sport. Ho sempre avuto un'indole molto pigra ...
Quando ero bambino (circa 12-13 anni) mi avevano iscritto in piscina. Sono forse l'unico fanciullo ad aver fatto tantissime storie per non andare! Ero timido all'epoca, non introverso, e mi vergognavo tantissimo degli altri e del mio corpo.
Anche a scuola, non mi è mai piaciuta l'ora di Ed.Fisica. Trovavo ogni scusa possibile per non giocare e farmi lasciare fuori dalla squadra (di pallavolo o calcio che fosse). Ho anche i riflessi alquanto lenti e non mi entusiasma l'idea di correre dietro ad una palla.
Nel corso della mia vita ho praticato ciclismo e vado tutt'ora sui go-kart. E mi piace (più che da "giocare", da "guardare") il calcio.. -
Ember.
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Anche io non amavo andare a nuoto... l'acqua mi piace ma odiavo le urla dei maestri e dei ragazzi, e poi mi sentivo nuda.
Da piccola giocavo a tennis... ma non ne andavo pazza! Adesso mi piacerebbe rigiocare ma ho un fisico terribile, prima dovrei rimettermi in forma
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alexey86.
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A me gli sport di squadra mi sono sempre piaciuti invece quelli più solitari non mi spingono a dare il massimo e mi sento un pò pirla. Calcio, basket e pallavolo li ho sempre praticati e mi sono sempre piaciuti anche se sono scarso che cado per terra da solo perchè è bello lottare con degli avversari in maniera così diretta e che la squadra dipenda anche da te . -
Ember.
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E'proprio quello che non sopporto degli sport di squadra 
Ho giocato a rugby ma perdere una palla o non riuscire a placcare qualcuno per me è sempre stato molto brutto... non sentivo il desiderio di primeggiare né la spinta a vincere, giocavo per il gusto del gioco e mi dispiaceva per la squadra perchè così facendo non si da il massimo. A tennis almeno quando perdevo era solo colpa mia... mentre quando vincevo la soddisfazione era enorme perchè mi sentivo capace di farcela senza aiuti
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PedroFighter_92.
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In quelli di squadra mi sono sempre sentito "colpevole" per non dare il massimo come performance e per l'essere alquanto "imbranato". Li ho sempre evitati ...
Non sono una persona competitiva.. -
alexey86.
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...invece per me il fallimento è la molla per migliorarmi invece avessi tutto facile dopo un pò mi annoierei e lascierei perdere
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PedroFighter_92.
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Non mi scoraggio facilmente, ma sono in grado di capire quando non sono portato per qualcosa. Tenti, ritenti, tenti ancora una volta, ma poi devi semplicemente prenderne atto.
E siccome sentirsi dire in continuazione: "Pedro, ma sei proprio un imbranato, non sai neanche battere!" a pallavolo o "Pedro sta in porta ...della vostra squadra, però!" non era il massimo ...ho accettato il 6 fisso in Ed.Fisica xD. -
alexey86.
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Io non ho mai avuto tutta 'sta arrendevolezza e compensavo scarsità fisica e talento scarso con astuzia, tecnica e impegno. Per fare un esempio a calcio mi capitava di marcare giocatori che pesavano 20-30 kg in più di me ma basta giocare d'anticipo e la loro forza è nulla
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Ember.
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Non è solo questione di arrendevolezza, è che se non si è competitivi non viene proprio spontaneo... almeno per me è così. Vincere, perdere... veramente non me n'è mai importato molto, finchè giocare è divertente gioco volentieri ma la cosa finisce li. Ecco perchè con gli sport fallisco sempre! . -
Nicola..
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io da piccolo ho cominciato subito, a 4 anni, con il nuoto. prima in lezione in solitaria, poi hanno tentato di mettermi in un gruppo di bambini ed io ero terrorizzato. ricordo mi sfottevano perchè non sapevo fare il tuffo di testa dal trampolino. dopo vari tira e molla passai al calcio. una squadra di borgata con bambini che giocavano per vincere e i genitori che urlavano "uccidilo!!", come nei film. sono durato 2 mesi. la prima partitella che feci mi misero in porta ed ero paralizzato, alla fine andai anche a piangere da babbo e da quel momento mi sa che hanno capito che io e gli sport di squadra non andavamo d'accordo. provai tennis e mi sono divertito parecchio, poi ho fatto ju jitsu e anche quella le definirei un'esperienza positiva. poi dai 14 anni in poi fino a ora praticamente nulla, eccetto qualche anno di palestra, ma che trovo uno "sport" e sopratutto un ambiente di merda.
solo adesso mi sono buttato sullo sport e con una certa maturità ho riprovato anche gli sport di squadra, e devo dire che mi diverto molto. anche se all'inizio un po' di ansia alle partite la percepivo, devo dire che ora (grazie anche al fatto che siamo una squadra affiatata) mi trovo bene. inoltre, e qui parlo soprattutto per la "salute mentale", ho riscoperto il piacere di andare a correre, quando corro mi concentro sul ritmo e sul fiato e svuoto letteralmente la testa dai pensieri! da me si può correre sul lungomare e quando è bel tempo è molto piacevole, specialmente se c'è venticello. poi è comunque una continua gara con te stesso, a migliorarti sempre di più, e quindi lo trovo anche soddisfacente
! poi non so, a me di avere un fisico perfetto non è mai importato, però mi è sempre importante di essere abbastanza capace atleticamente, per pura soddisfazione personale, e il jogging l'ho trovato molto gratificante come sport/hobby/abitudineNon è solo questione di arrendevolezza, è che se non si è competitivi non viene proprio spontaneo... almeno per me è così. Vincere, perdere... veramente non me n'è mai importato molto, finchè giocare è divertente gioco volentieri ma la cosa finisce li. Ecco perchè con gli sport fallisco sempre!
ecco, anche io pecco di agonismo. non sono tipo da competizione, anche perchè questa comporta ansia maggiore. quindi non credo sarei mai uno sportivo da gara, perchè nei momenti che contano vengo un po' meno con la testa. -
alexey86.
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Non è solo questione di arrendevolezza, è che se non si è competitivi non viene proprio spontaneo... almeno per me è così. Vincere, perdere... veramente non me n'è mai importato molto, finchè giocare è divertente gioco volentieri ma la cosa finisce li. Ecco perchè con gli sport fallisco sempre!
Ma anche a me vincere/perdere non interessa un granché:alle volte non sapevo neanche se avevamo vinto o perso a fine partita. Il bello dello sport è l'utilizzo della combinazione muscoli/cervello solo che ho smesso perché tornavo a casa tutto fracassato e poi a lavorare sono dolori
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francescoburich.
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L'organizzazione interiore degli introversi è molteplice e vive di 1 sua plasticità in correlazione con l'ambiente. Per natura gli intro sono più pigri e più goffi nell'identificare le peculiarità sportive però non sono per questo motivo scarsi!! Tanti sport (compreso gli scacchi) racchiudono peculiarità dove la riflessione, il meditare, il saper aspettare, hanno un valore assolutamente maggiore delle prerogative agonistiche. Anche il calcio (che personalemnte a me piace molto da guardare in tv) testimonia cio che dico in quanto ci sono tanti giocatori che sono fenomeni prima nella testa e dopo nel praticare quello che gli passa nella testa stessa. Altrettanto è la boxe che ha visto campionissimi che utilizzavano startegie psicologiche importanti e in più sfruttavano la potenza dell'avversario per avere vantaggi propri. Ma il problema è che l'introversione è condizionato da una ideologia speculativa che approva senza si e senza ma....delle caratteristiche umane e ne pregiuduicano delle altre. E quindi in un'etica speculativa come quella che il mondo attuale ci propone, per 1introverso lo sport è innanzi tutto un trauma che deve affrontare. . -
Diogene W.
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Sto cercando ora, molto faticosamente, di riappacificarmi con lo sport. Ho fatto di tutto per evitare la sofferenza delle ore di ginnastica a scuola (troppa competizione, troppe umiliazioni se non riuscivo a raggiungere il livello degli altri), così ho creduto per molto tempo di odiarlo. Era quello che mi dicevano i miei, dopotutto: sono tutt'altro che un tipo atletico, sono pigra ecc. E ci ho creduto. Ma la verità invece è che amo profondamente lo sport e invidio chiunque faccia una disciplina che preveda una crescita, una lotta, uno sforzo e una "routine dello sforzo". Come voglio migliorarmi mentalmente, voglio farlo fisicamente. Devo solo liberarmi dal pregiudizio (a cui una parte di me crede) di non essere fatta per lo sport. 
Per ora faccio stretching che, per quanto possa sembrare ridicolo e neanche considerabile come disciplina, mi aiuta a dare speranza ai miei sogni atletici
(perché io riuscirò a fare la spaccata!)
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Ember.
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Io domani (se ho tempo) devo presentarmi in palestra e chiedere a uno di quelli che lavorano li se mi può dare degli esercizi per tonificare i muscoli.
Soltanto perchè non riesco nemmeno più ad aprire le porte da quanto sono deboluccia e flaccidosa
Non so se sarà peggio sentirsi gli sguardi di tutti addosso, la sua pietà mentre gli spiego che sono una persona sedentaria e odio lo sport, o gli esercizi che mi darà
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Bambini introversi e sport |
