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pisanacollodi.
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Insomma, si direbbe, per stare bene con i bambini, noi introversi abbiamo bisogno di divertirci anche noi, non possiamo solo guardarli giocare, non sempre, almeno.
Cioè, io ricordo con piacere, certi pomeriggi a Villa Ada, area giochi, appunto, ma grande e vecchiotta, immersa nel verde, il figlio grande aveva sui 6\7 anni, il piccolo non era nato e io potevo stare finalmente su una panchina con il libro. Ma quando sono minuscoli e li devi sorvegliare, stare attenta che non si facciano male, ecc. allora è molto più divertente giocare con loro a qualcosa che piaccia anche a noi. io sono poco agile e fisicamente pigra e paurosa, però mi divertivo (mi diverto tuttora) a giocare con la sabbia, costruendo varie cose, aggiungendo legnetti ecc. Il figlio grande era un contemplativo, si divertiva con me. Il piccolo amava soprattutto giochi di movimento e, poveraccio, con me è cascato male. Daniela, se ti avessi conosciuto all'epoca, che bello darti ogni tanto il piccolino "in affido"!
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Asabbi.
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A me l'estate piace tanto giocare con mio figlio ed i miei nipotini a costruire con la sabbia (castelli/fortini/figure...), farci arrivare l'acqua tutt'intorno con canali e ponti... per poi distruggerle con le bombe di sabbia, palle durissime di sabbia bagnata.... eheheh!!!
Durante l'opera di costruzione si uniscono anche gli altri bambini della spiaggia...alla fine siamo tutti sporchi e correndo ci tuffiamo in mare....
Ma quanti anni hai?...3 8 10 40 100 ....che importa!
C'è un bambino giocoso dentro di noi che chiede di essere liberato...questa per me è l'eterna giovinezza. -
ldaniela..
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detto da te, pisana, mi emoziona...
nn ho mai avuto un'approccio educativo da manuale, nn ne sarei in grado, tutt'altro! sono una persona viscerale e quindi avevo un mio modo spontaneo e precario, tant'è che, per esempio davide mi correggeva, mi tutelava, mi insegnava cose che aveva imparato (es. abilità ciclistiche) ed io lo seguivo come potevo, a modo mio sicuramente maldestro. mentre simone, oppositivo e ribelle, mi dava del filo da torcere mentre tentavo di mediare tra le esigenze dell'uno e gli orari dell'altro. così ho visto che preferiva perdersi ore insieme agli altri bambini nella sabbionaia oppure giocare a basket o a calcio con gli amici mentre parlavo con le mie amiche di allora che spesso erano "maestrine" ordinatine e precisine e distaccate che mi rendevano quella parte di me che nn volevo offrire, nn ai ragazzi... sono cresciuta con loro...
nn so nemmeno ora se la mia partecipazione "di pancia" fosse un bene o meno per loro, sono stata spesso corretta e redarguita, così, nn sapendo cosa fare, ho scelto quello che ero, così com'ero, comprese le mie menate...
siamo figure di riferimento e i "no", vanno comunque dati, ricordo che una volta ho trovato davide a cavallo della ringhiera del terrazzo insieme ad un suo amico, che chiacchieravano come se niente fosse...o simone che, fosse stato per lui avrebbe passato ore ed ore davanti alla play station per raggiungere quel livello tanto anelato dall'ansia, ... a quel punto, visto che l'argomento era lo stesso, meglio i giochi di ruolo con gli amici, snacks bibite e accoglienza...
ciao saby, abbiamo postato contemporaneamente
Edited by ldaniela. - 13/5/2010, 13:10. -
star***.
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Ciao, a me piace fare, ma anche osservare...starei le ore a osservare mia figlia, lo facevo anche con i miei animali...Non so se è bello questo confronto :°)
Osservare i minimi movimenti, le espressioni, non mi annoio.
E spesso questo, viene visto come un'assenza di attenzione e invece non si accorgono, le persone intorno a me, che è un eccesso di attenzione ;°)
E intervengono richiamando l'attenzione del bambino e rubandomi quell'incanto che si era creato. E mi viene una rabbia!!!. -
vivatruffaut.
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Phoenix. . -
ldaniela..
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l'ultimo è phoenix, ila...
che testa mi ha fatto simo, che bello è stato conoscerli così...
oggi continuo a postare in coppia... ciao francesco... chips!. -
ldaniela..
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star hai descritto quello che provo anch'io, con le persone che amo, amo osservarle e conoscerle attraverso tutto quello che fanno. mi si accusa di mancanza di interventismo e di troppa compiacenza. nn è così per me, per me che se nn ci sono problemi o pericoli, nn ho voglia di inventarmeli nè ho voglia di intervenire a modo mio sul modo d'essere di chi osservo. In tutto quello che fa l'altro, c'è un senso per me, che io nn conosco e che scopro così. ho imparato dal mio modo di essere che rimanere incantati ad osservare mi accende l'empatia. ed il rapporto trae vantaggi e se il rapporto chiede un confronto lo avvio dopo aver attentamente osservato... hai ragione, è un eccesso di attenzione ed un'assenza di ansioso ed ansiogeno interventismo vuoto.
ti abbraccio.
GiardinettiTempo libero |
