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josephinebaker.
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Grazie Koenig, la risposta del Dott. Anepeta direi che spiega in maniera egregia il convivere di sentimenti così opposti. In risposta a Bum invece, credo che quello che descrivi a riguardo del desiderio di avere contatti, ma allo stesso tempo di non volerli, abbia a che vedere molto con un tipo di comportamento definito "evitante" nel quale io mi riconosco in pieno. Copio a seguire alcune frasi prese dal sito www.fobiasociale.com sul "Disturbo Evitante di Personalità'" :
"La sensazione di non condividere valori, conoscenze, atteggiamenti, esperienze, ecc. che definiscono l'appartenenza al gruppo con cui si entra in relazione può tradursi o in un senso di personale inadeguatezza relativa a quel determinato contesto, oppure in una soluzione di tipo narcisistico, ovvero nella convinzione: «Sono diverso/a perché sono migliore».
Questa sindrome si può riconoscere già nella scuola elementare e perfino nella scuola materna: i bambini non giocano con i compagni, non svolgono attività extrascolastiche, non praticano sport, non risultano eccessivamente simpatici agli altri. Questa inibizione precoce del comportamento, insieme al senso di non-appartenenza sono potenziali precursori di una successiva ansia sociale nell'età adulta.
Le persone che soffrono di questo disturbo desiderano molto il contatto sociale, ma ne hanno timore e soffrono per il loro isolamento"
Errore: il sito è www.clinicadellatimidezza.it.