Il femminismo lesbico

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  1. Koenig4
     
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    Da Wikipedia ( fonte) :

    «Che cosa è una lesbica? Una lesbica è la rabbia di tutte le donne condensata al punto di esplosione» - è l'esordio del manifesto. Innanzi tutto «il lesbismo, come l'omosessualità maschile, è una categoria di comportamento possibile solo in una società sessista caratterizzata da rigidi ruoli sessuali e dominata dalla supremazia maschile. Tali ruoli sessuali disumanizzano le donne definendoci una sottocategoria rispetto alla dominante casta degli uomini». Le lesbiche sono considerate una sorta di uomini mancati, alienati dal proprio corpo e dalle proprie emozioni e «l'omosessualità è il risultato di un particolare modo di creare ruoli o modelli di comportamento sulla base del sesso, e in quanto tale è una categoria inautentica, non in consonanza con la "realtà". In una società in cui gli uomini non opprimessero le donne, e l'espressione sessuale potesse seguire i sentimenti, le categorie di omosessualità ed eterosessualità scomparirebbero».
    «Lesbica» è anche un'etichetta che «l'uomo getta contro qualsiasi donna che osi essere suo pari sfidando le sue prerogative, tra le quali è compresa quella di considerare le donne un mezzo di scambio tra gli uomini». Ecco perché questa etichetta è oggi affibbiata alle femministe come ieri era assegnata a quelle donne che seppero costruirsi una vita indipendente dalla tutela dell'uomo.
    «Lesbica» è una delle categorie sessuali con le quali gli uomini hanno diviso l'umanità: «mentre tutte le donne sono disumanizzate come oggetti sessuali, quando accettano di essere oggetti degli uomini esse ottengono la compensazione di essere identificate con la forza, l'ego e lo status dell'uomo. La disumanizzazione si rivela dal fatto che quando una donna eterosessuale conosce una lesbica, subito comincia a riguardarla come un suo potenziale oggetto sessuale, attribuendo alla lesbica un ruolo maschile surrogato: questo comportamento rivela il suo condizionamento eterosessuale a fare di sé stessa un oggetto quando il sesso è potenzialmente coinvolto in una relazione». Si nega così alla lesbica la sua piena umanità e si dimostra quanto forte sia il condizionamento culturale maschile in seno alle stesse donne.
    Aver interiorizzato le definizioni che la cultura maschile dà delle donne, le esclude dalla possibilità di elaborare i termini della loro vita: «l'uomo ci attribuisce una sola cosa: lo status che ci rende schiave legittimandoci agli occhi della società in cui viviamo. Questo, nell'attuale gergo culturale, si chiama "femminilità" o "essere una vera donna". Noi siamo autentiche, legittimate, reali nella misura in cui siamo proprietà di un uomo del quale portiamo il nome. Essere una donna che non appartiene a nessun uomo significa essere invisibile, patetica, inautentica, irreale. L'uomo conferma la sua immagine di noi - ciò che dobbiamo essere per essere accettate da lui - ma non il nostro vero io; lui conferma la nostra femminilità, come la chiama, in relazione a lui, ma noi non possiamo affermare la nostra personalità, il nostro autentico noi stesse. Finché saremo subordinate alla cultura maschile per questa definizione, per questa approvazione, noi non potremo essere libere».

    Edited by Koenig4 - 7/11/2010, 11:57
     
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  2. LordDrachen
     
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    a me impressiona questo antropocentrismo di fondo. come se la dimesione naturale dell'essere femminile sia un'invenzione degli uomini-maschi.
    a me queste idee spaventono non poco.
    sono intrise di sessuofobia, parlando di indipendenza ma è solo isolazionismo, e negano gli atteggiamenti possessivi che ci sono anche nelle relazioni lesbiche che mi paiono speculari a quelli che criticano in questo estratto.

     
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  3. tandream
     
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    Il Manifesto, solo dal nome però, mi sa tanto di maschilismo in effetti. Leggero OT.
    Non è del tutto sbagliata l'analisi del lesbismo però. Anche nei maschi omosessuali, fondamentalmente succede qualcosa di simile.
     
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  4. Koenig4
     
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    Beh però se quello che dicono è vero hanno ragione di lamentarsi. Di recente sono andato ad un festival gay dove c'erano molte lesbiche. Sebbene fossero tutte androgine non perdevano affatto in femminilità. Io pensavo a loro come a delle femmine. Di recente una ragazza lesbica con cui chatto talvolta in internet mi ha detto che lei a scuola era la più corteggiata solo che questo era un'atto di ostilità. I ragazzi la corteggiavano apposta sapendo che lei, essendo lesbica, avrebbe trovato la cosa piuttosto antipatica. Loro erano attratti dalla conquista ardua, come prova di mascolinità. Questo potrebbe essere un'esempio in cui il maschilismo colpisce le donne omosessuali. Quando ho sentito questa storia l'ho trovata una forma di aggressività indegna.

    Edited by Koenig4 - 27/9/2010, 14:23
     
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  5. LordDrachen
     
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    per quale motivo allora l'androginia?
    pensaci un attimo.
    secondo me qui c'è una mancata presa di accettazione della femminilità
    e un'esaltazione della neutralità sessuale.
     
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  6. Koenig4
     
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    Le lesbiche non sono tutte androgine, ne esistono anche iperfemminee. Alcune icone sexy del passato si sono rivelate in seguito lesbiche. E' piuttosto complicato...

    P.S. Leggi il post precedente modificato da poco, c'è una prova del maschilismo che colpisce le lesbiche...
     
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  7. LordDrachen
     
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    CITAZIONE (Koenig4 @ 27/9/2010, 14:18)
    Di recente una ragazza lesbica con cui chatto talvolta in internet mi ha detto che lei a scuola era la più corteggiata solo che questo era un'atto di ostilità. I ragazzi la corteggiavano apposta sapendo che lei, essendo lesbica, avrebbe trovato la cosa piuttosto antipatica. Loro erano attratti dalla conquista ardua, come prova di mascolinità. Questo potrebbe essere un'esempio in cui il maschilismo colpisce le donne omosessuali. Quando ho sentito questa storia l'ho trovata una forma di aggressività indegna.

    non è un atto di ostilità.
    questo esempio è perfetto per il mio punto di vista.
    quello è un atto di maschilità: la conquista ardua è certamente maschile.
    ma non è una questione di maschilismo o di patriarcato, è un gioco delle parti che avviene normalmente in natura. è il corteggiamento.
    solo perché gli introversi non sono portati a farlo, allora lo critichiamo?

    il fatto che lei lo veda come ostile non è solo dovuto al fatto che lei sia lesbica, le stesse reazioni si hanno
    anche nelle ragazze etero. ed è un'interpretazione non necessariamente vera.

    il prb di fondo è che loro combattono le etichette ma poi etichettano il prossimo.
    omo/etero è un'etichetta nel momento in cui ognuno di noi ha una parte omo ed una etero che non necessariamente si palesa e rimane costante.
    ma questa stigmatizzazione della sessualità maschile solo perché l'uomo agisce e si fa avanti non ha senso.
    cosa dovrebbe fare un uomo etero corteggiato dagli omosessuali? sentirsi indignato?
    credo che sia nell'ordine delle cose abituarsi a rifiutare le proposte che non si desiderano, senza per questo
    colpevolizzare chi corteggia (sempre nei limiti del lecito).

    Koenig, nelle tue idee io noto tantissimo questa repulsione per il maschile, ed io non la condivido.
    il maschile è, e deve essere, scorretto almeno in parte, altrimenti è una mansuetudine indotta che diventa pericolosa.



     
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  8. Koenig4
     
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    Seriamente... l'esperienza vissuta da questa ragazza io non la considero una scorretteza ma una forma molto particolare di violenza sessuale... infatti lo scopo era perseguitarla ridicolizzarla e farne un trofeo. Probabilmente all'aggressione del branco ne ridevano anche alcune compagne di classe. Lei oggi vive a Bologna con la sua compagna.
     
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  9. Koenig4
     
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    A dimostrazione che il Lesbofemminismo esiste ecco un sito Lesbofemminista :
    Femminista e Lesbica anche tu...
     
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  10. Koenig4
     
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    Ecco le radici della questione Lesbofemminista ( secondo una fonte lesbofemminista ) :

    In generale, nella società in cui viviamo, la sessualità delle donne è considerata funzionale e complementare alla sessualità maschile: sottraendosi a questa norma, le lesbiche sono considerate una minaccia perché tolgono all’uomo la sua centralità. Oltre ad affermare quindi una sessualità che non rientra nel progetto eterosessuale pensato per la donna, le lesbiche vengono accusate d’aver escluso l’uomo dalla propria vita sessuale e/o sentimentale: questo è considerato inaccettabile e motivo di inquietudine, stigma, aggressione, discriminazione.

    Di seguito un sito molto interessante dove è possibile leggere degli esempi di violenza omofoba/maschilista : Guarda in faccia la violenza

    Ecco invece una riunione Lesbofemminista avvenuta a Roma presso la casa internazionale della donna...



     
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  11. LordDrachen
     
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    CITAZIONE (Koenig4 @ 27/9/2010, 20:30)
    In generale, nella società in cui viviamo, la sessualità delle donne è considerata funzionale e complementare alla sessualità maschile: sottraendosi a questa norma, le lesbiche sono considerate una minaccia perché tolgono all’uomo la sua centralità.

    è l'esatto contrario.
    è la sessualità maschile che dopo il femminismo è diventata funzionale alla donna eterosessuale, sia in ottica riproduttiva che ricreativa.
    infatti è l'uomo che deve dare prova di essere capace, non la donna.
    è l'uomo che la deve divertire, non la donna.
    il giudizio femminile, ripeto, è lo strumento con cui si da la patente di maschilità
    all'uomo, con cui se ne condiziona il comportamento stigmatizzandone le pulsioni
    e gli istinti.

    CITAZIONE
    le lesbiche vengono accusate d’aver escluso l’uomo dalla propria vita sessuale e/o sentimentale

    le lesbiche sono talmente poche che questo problema gli uomini neanche se lo pongono, imho.
    il fatto è che la lesbica è facilmente ignorata proprio per la sua natura lesbica.
    forse è questo che da fastidio, cioè il fatto che gli uomini non stabiliscano relazioni sociali
    con donne lesbiche. ed è un po' un ragionamento collegato alla frequente ipocrisia sull'amicizia
    uomo-donna che ha spesso connotati erotici di qualche tipo, sebbene venga negato.
    in fondo se una donna è lesbica, devo avere un motivo per essere suo amico, alla pari
    con un uomo. mentre se è una donna spesso ciò è sufficiente (è triste, ma funziona così di solito).

    CITAZIONE
    questo è considerato inaccettabile e motivo di inquietudine, stigma, aggressione, discriminazione.

    la discriminazione appartiene anche agli introversi, ma non accusiamo gli estroversi di avere un piano
    criminale ai nostri danni.....

     
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  12. LordDrachen
     
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    CITAZIONE (Koenig4 @ 28/9/2010, 08:54)
    Qualunque uomo sarebbe stato felice di infastidirla e anche io. Solo che lei, per la sua natura, preferisce essere infastidita solo da altre donne. Nel momento in cui si sa questo, davvero e' sbagliatissimo essere scorretti.

    quindi anche se un omosessuale ci prova con me sapendo che sono etero è sbagliato e scorretto?
    no perché non mi pare che le posizioni in questo senso siano omogenee.

    CITAZIONE
    Pero' Marco non ti inorgoglire perché non e' stato per merito delle tue parole ma a causa del video che ho postato sulla riunione Lesbofemminista a Roma. Ti spiegherò in dettaglio il perché.

    non posso vedere il video qui. magari lo guardo a casa.
     
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  13. LordDrachen
     
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    il diritto ai gay di essere genitori è un tema complesso e sono tendenzialmente contrario.

    1- sono contrario intanto perché si basa sull'assunto che una coppia omogenitoriale sia uguale ad una eterogenitoriale. dove quindi non vi sia differenza tra ruolo di madre e padre in materia educativa.
    io credo invece che la presenza di una figura maschile ed una femminile (indipendentemente dall'orientamento sessuale) sia necessaria.
    un uomo non può fare la mamma, ed una donna non può fare il babbo.
    la trasmissione degli istinti, dell'identità, non è razionale.
    la mancanza della presenza paterna la considero uno dei più grandi drammi della modernità.

    2- sono contrario perché si creerebbe una discriminazione de facto dei single.
    se è vero che il sesso non conta, perché dovrebbe contare il numero dei genitori?
    allora anche i single dovrebbero godere dei medesimi diritti.

    3- sono contrario perché si creerebbe una discriminazione de facto delle coppie etero e gay che vogliono adottare bambini. la donna può utilizzare l'inseminazione artificiale (e già lo fa) utilizzando un amico come finto padre per poi allevare i figli insieme alla compagna. (era questa la tipologia gold alla quale ti riferivi?)

     
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  14. LordDrachen
     
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    CITAZIONE (Koenig4 @ 28/9/2010, 12:34)
    La tipologia gold è quella formata da una coppia omosessuale che utilizza un donatore passivo usa e getta solo per il concepimento biologico.

    esattamente quello che immaginavo....
     
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  15. Koenig4
     
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    Se neghiamo il diritto alle persone omosessuali di accedere al matrimonio e alla formazione di una famiglia allora neghiamo anche il diritto umano n.16. C'è poi il diritto del bambino ( articolo 9 comma 1 della carta dei minori dell'ONU ) che stabilisce che un minore non debba essere separato dai genitori. Il problema è come interpretare quest'ultima frase cioè in senso stretto ( i genitori sono coloro che concepiscono ) oppure in senso largo ( i genitori sono coloro che desiderano e si impegnano ad accudire quella vita ). Io ritengo che l'interpretazione debba essere data dal punto di vista del bambino ovvero rendere minima la possibilità che quel bambino soffra. Ed esiste la sofferenza degli adottati. Non dico quindi che il bambino di una coppia omosessuale non avrebbe mai dovuto nascere dico solo che avrebbe dovuto nascere in un'altro contesto familiare ovvero le altre tre possibilità alternative di famiglia che gli omosessuali hanno.
     
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38 replies since 27/9/2010, 12:06   1161 views
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