Da chi avete ereditato l'introversione?

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  1. Luigi Anepeta
     
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    La percentuale di introversi varia a seconda delle statistiche: in difetto di una chiara definizione del modo di essere introverso si va dal 5% al 25% - cifra quest’ultima sostenuta da studiosi statunitensi. La proposta del 5-7% avanzata in Timido, docile, ardente non l’ho ricavata da ricerche, ma dall’osservazione nelle scuole elementari laddove il bambino introverso, che si riconosce a colpo d’occhio, è in media 1 su 15-20. Oggi sarei propenso ad allargare il range al 5-10%.
    Che l’introversione abbia un’origine genetica - i cui sviluppi negativi o positivi - dipendono dalle influenze ambientali mi sembra indubitabile dati non solo i tratti comportamentali precocemente osservabili, ma soprattutto i “vissuti” (l’empatia, il senso di giustizia, la sensibilità estetica, ecc.): conseguenza - gli uni e gli altri - della neotenia che, in assoluto, è la dimensione più specifica dell’introversione.
    La genetica è una scienza estremamente complessa e esposta al rischio di “aberrazioni” ideologiche. In rapporto all’introversione, ciò che appare certo è che non esiste un gene dell’introversione, ma una costellazione di geni - decine, centinaia, forse migliaia - presenti nei corredi genitoriali che vengono “estrapolati” in conseguenza della loro combinazione. Nei genitori essi possono essere manifesti a livello di tratti di carattere o mascherati dalla prevalenza di geni estroversi. Estrapolati e combinati in vari modi danno luogo al modo di essere introverso.
     
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40 replies since 25/10/2010, 12:35   1158 views
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