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00orange00.
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Quello che non mi convince, Orange, è il presupposto di partenza, ovvero che l'introverso sia parte debole o necessariamente oggetto di pregiudizi.
Ripeto, io persona introversa, non ho avuto particolari ostacoli a causa di questo tratto del mio carattere...allo stesso modo anche negli altri ho sempre visto la timidezza come deterrente ma non l'introversione.
Anzi, dirò di più, il fatto di essere introversa è sempre stato pregio riconosciuto, insegnanti e amici lo hanno più volte apprezzato come indice di riflessività, intelligenza e serietà (nonostante io non credo che l'introversione implichi necessariamente questo o l'estroversione, al contrario, sia indice di superficialità).
Riguardo ai rapporti sociali, l'estroverso di sicuro parte con più vantaggio, ma all'introverso non sono certo preclusi e, come dicevo, le persone gli si avvicinano con curiosità e maggiore fiducia di solito.
Nel lavoro e nello studio l'estroverso è apprezzato per alcune caratteristiche, l'introverso per altre.
Mi offende quasi essere considerata una vittima, parte di una categoria da proteggere, l'introversione non è un handicap ma un modo di agire nel mondo, con le difficioltà e le potenzialità come qualsiasi altro modo.
La società crea modelli ideali e certo questo ideale comprende l'estroversione più che l'introversione, ma allora facciamo anche la lega dei non bellissimi, dei non manager, dei non più ventenni e quant'altro..
Il primo modo per essere vittima è il percepirsi come vittima.
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