Le talpe riflessive. Il mondo sotterraneo dell'introversione

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  1. lisa.c
     
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    ciao Sonia, provo ad allegare una pagina per volta perché il file è pesante...

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    P29_from_repubblica_6_1_2011.pdf
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  2. lisa.c
     
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    e due

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    Pag30_from_repubblica_6_1_2011_2.pdf
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  3. lisa.c
     
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    e tre
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    pag31_from_repubblica_6_1_2011_3.pdf
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  4. lisa.c
     
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    prima pagina
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    Primapagina_6_1_2011_2.pdf
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    CITAZIONE (lisa.c @ 6/1/2011, 20:47) 
    ciao Sonia, provo ad allegare una pagina per volta perché il file è pesante...

    Ciao Lisa! Grazie :) (domani carico tutto sul sito della LIDI)
     
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    CITAZIONE (lisa.c @ 6/1/2011, 12:17) 
    Mega aticolo galattico sulla LIDI, Le talpe, ecc. ecc. la Repubblica di oggi a pag. 30. Appena ho un minuto inserisco il pdf

    Solo l'unico a cui non piace? Si parla di timidezza e pochissimo di introversione. Almeno la terminologia non doveva essere sbagliata.
     
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  7. Terzapersona
     
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    Mi associo. Anepeta è l'unico a usare sistematicamente il termine "introversione", gli altri fanno tutti un gran casino...
    Oltretutto avevo il cartaceo e a fianco c'era un altro articolo che non aveva proprio nè capo nè coda...
    Anche le tabelle poi. C'erano affermazioni estremamente significative tipo "l'85% dei teenager dichiara di aver sofferto almeno una volta di timidezza", ma vaff ...
    Comunque brutta pubblicità (va beh più che brutta abbastanza confusa diciamo) è meglio che nessuna pubblicità.

    Comunque addirittura 300 pagine di talpe? Credevo fosse un libercolo e invece ...
     
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  8. maria rossi
     
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    purtroppo il linguaggio giornalistico usa delle abbreviazioni che sembrano amputazioni, sintesi che assomigliano molto a banalizzazioni però a me ha fatto veramente una strana sensazione!!
    alla fine dove vuole andare a parare nn è proprio chiaro e tutto quello spazio poteva essere speso ancora meglio....ma insomma siamo così piccoli, fragili e impacciati come realtà associativa che questa potrebbe essere una vera botta di adrenalina! chissà!
     
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  9. l.anepeta
     
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    Il libro è di 222 pagine, gran parte delle quali riportano testimonianze tratte dal forum.
    I limiti dell'articolo sono evidenti, e riconducono ad un problema di fondo: lo scarto che si dà tra informazione e cultura. Le informazioni sono i mattoni della cultura, ma possono essere assemblati nei modi più vari e solo raramente danno luogo ad una costruzione culturale. I giornalisti lavorano di continuo sul filo della contingenza, dell'attualità e dell'affanno di soddisfare i gusti del pubblico. Raramente possono approfondire i temi cui si dedicano. Per questo, affrontando certi argomenti, affastellano le opinioni di molteplici esperti. La responsabilità di cattive informazioni è degli esperti più che dei giornalisti.
    In genere, quando mi chiedono delle interviste, tendo a rifiutarle cortesemente. La Schiavazzi mi ha fatto presente che la sua impostazione del problema mirava a valorizzare la timidezza e a contrastare l'opinione che si tratti di un tratto di carattere meramente negativo.
    Certo l'articolo ha molti difetti. Ma sono grato alla Schiavazzi di avere afferrato un tema che ritengo di straordinaria importanza: quello della partecipazione degli introversi alla vita pubblica e gli effetti moralizzatori (nel senso migliore) di questa partecipazione.
    Condivido, dunque, l'opinione di Maria e l'entusiasmo di Lisa.
    La pubblicità di un libro su Repubblica costa da 6 a 8000 euro. Averla ottenuta gratis, si può ritenere un indubbio vantaggio, tanto più se si tiene conto che il libro costa ben 27 euro e, senza pubblicità avrebbe un mercato molto modesto. Tra gli studiosi di marketing librario si sa che fino a 15-16 euro, un libro viene acquistato facilmente se si è attratti dalla copertina o dalla retrocopertina. Al di sopra di quella cifra, il cliente deve essere personalmente motivato e, cioè, detto in termini schietti, condizionato dalla pubblicità ad acquistarlo.
    Da intellettuale vecchio stile (anni '70) ho sempre privilegiato la qualità dei contenuti, e, per ciò, di libri ne ho venduti sempre pochi. In questo caso, la pubblicità va bene, perché i proventi de Le talpe riflessive saranno devoluti alla LIDI.
    Luigi Anepeta
     
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  10. tandream
     
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    Ho scritto un piccolo articolo sul mio blog: http://andreatrofino.com/2011/01/07/emotiv...e-name-of-love/ a proposito degli emotivi anonimi e delle talpe riflessive.

    Spero sia di gradimento : )
     
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    Letto! Mi era arrivato il pingback sul sito della LIDI :)
     
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  12. francescoburich
     
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    Mi sento grato al DR.Anepeta, a Maria, a Marcello, a Sonia, a Lisa, a me stesso, a Tutte le persone che hanno e danno il loro contributo per noi e per in generale, gli introversi. Al Professore, un ringraziamento sincero e particolare, per la genailità che gli ha consentito di far uscire fuori dal cono d'ombra, l'esistenza degli introversi e del corredo che esprimiamo e che possiamo imparare ad accettarlo anche come un nostro valore. E pur vero che il mondo per come si sta sempre più organizzando, non permette più di tanto di poter esprimere quello che si è, ma si rimane molto vincolato dall'omologazione che si esprime in un falsa "libertà". Più vado avanti e più mi sembra di comprendere che tanto crediamo di poter essere intrinsicamente liberi, tanto più siamo coercitivamente obbligati. Ma esserne più o meno consapevoli, ci può aiutare a divenire più consapevoli del modo di come poterci opporre ai codici alienanti. Quando mi confronto con alcune persone che vivono un tragitto interiore, tanto mi accorgo che nessunom pur soffrendo, tornerebbe indietro o si affrancherebbe alla routine mentale. Le testimonianze degli introversi, la possibilità che ci ha dato la Signora Schiavazzi di poter comprendere la "timidezza" come una funzione determinante per una presa di coscienza riguardo al "bisogno" di credere che alcune funzioni della personalità umana hanno un loro perchè e probabilmente possono divenire un contributo importante per "ingentilire" la specie, che giorno dopo giorno sembra sempre più incarognirsi e spingere verso l'autodistruttività. Il contributo di tante anime che hanno gia vissuto, il contributo delle anime in pena che vivono e le anime che verranno, potranno finalmente intravedere la luce che è la sorgente della vita.
     
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  13. maria rossi
     
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    La mia opinione "criticona" (purtroppo non ne posso fare a meno!) non toglie che bacerei e abbraccerei la giornalista per un buon quarto d'ora!! I limiti dell'articolo/i non li trovo una cosa grave ma connaturata al linguaggio giornalistico, niente cui non si assista tutti i giorni e su qualsiasi tema, più o meno.
    Tanto per essere chiari: Ieri ero contenta, allegra avrei voluto chiamare chiunque e dirgli di comprare larepubblica e di guardare la prima pagina!
    Forse dalle mie parole non lo si capiva per niente...delle volte la parola scritta non consente gli impliciti della lingua parlata.
    Quindi mi aggiungo all'entusiasmo, anche se criticona cronica quale sono!
     
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  14. star***
     
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    Anche io ne sono contenta. Io penso che non bisogna arrendersi e continuare a gettare semi che prima o poi qualcuno germoglia.
     
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  15. houccisotoniocartonio
     
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    sì in effetti anche io quando l'ho letto lì per lì non mi piacevano certe cose, ma appunto, è un articolo, deve essere per forza breve e mettere le opinioni di tutti, e considerando poi il fattore pubblicità gratis che solo per quello... alla fine ero contenta, anche perchè fa un certo effetto vedere su un giornale il nome LIDI stampato ahahahha :clap.gif: :clap.gif: :clap.gif: :clap.gif:
     
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43 replies since 4/1/2011, 15:06   1225 views
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