La sindrome di Medea

dalla tragedia greca ai nostri giorni

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  1. lisa.c
     
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    star, scusami, inserisco qui questo articolo (della serie "da un estremo all'altro") tratto da la Repubblica anche se off topic ^_^

    «Madri orientali, inflessibili e migliori»

    Una prof cinese di Yale: così ho educato le mie bimbe

    MILANO - «Perché le madri cinesi sono superiori» è il titolo di un saggio pubblicato sabato sul Wall Street Journal. Da allora questo non solo è l'articolo più letto e commentato del sito online, con oltre 3.600 post di lettori il numero aumenta di ora in ora, ma sta spopolando anche su Facebook: lo hanno già condiviso ben 187.462 amici dato aggiornato a ieri sera.

    Di che si tratta? L'autrice Amy Chua, una professoressa di Legge alla Law School dell'Università di Yale, insegna a tirar su i propri figli per farli diventare piccoli geni in matematica vedi i risultati degli studenti di Shanghai negli ultimi test Pisa dell'Ocse e prodigi nella musica. Alla base del successo dei giovani cinesi, sostiene Chua, c'è infatti il metodo educativo imposto dalle madri cinesi.

    Avete presente le dolcissime mamme italiane super apprensive e iper protettive con i loro bambini anche quando non sono più bambini? Ebbene le mamme cinesi sono esattamente l'opposto dello stereotipo italiano. La madre italiana è una chioccia, quelle cinese è una tigre. Come suggerisce il titolo del libro da cui è estratto il saggio di Chua, «Inno di battaglia della madre tigre».

    Il metodo cinese è fatto di disciplina, rigore e severità, all'ennesima potenza. Secondo l'autrice è proprio la coercizione che porta ad eccellere. Ed elenca alcune delle regole messe in pratica con le sue due figlie, Sophia e Louisa. Il decalogo include non invitare o andare dagli amici a giocare, non dormire fuori casa, non guardare la tv o giocare con i videogames, non lasciare ai figli la scelta delle attività extra-scolastiche, pretendere il massimo dei voti.

    Troppo? Perfino quando i genitori occidentali pensano di essere severi non si avvicinano neppure lontanamente alle madri cinesi. Per dare un'idea, Chua racconta come riuscì a far imparare a Louisa, quando aveva circa 7 anni, a suonare al pianoforte un pezzo del compositore francese Jacques Ibert, «Il piccolo asino bianco». Un pezzo molto bello, ma assai complicato per una bambina, perché «le mani devono suonare ritmi completamente diversi in modo schizofrenico», ricorda. Lulu non riusciva a suonarlo. Nemmeno dopo una settimana di esercitazioni non stop. Così la madre tigre diventa un'aguzzina. Nasconde l'amata casa delle bambole della figlia, e promette di regalarla pezzo a pezzo all'Esercito della Salvezza, se non imparerà «Il piccolo asino bianco» alla perfezione per l'indomani. Minaccia di farle saltare pranzo e cena, di non farle più regali a Natale, di abolire la festa di compleanno per 2, 3, 4 anni di fila. La offende chiamandola pigra, codarda, smidollata, patetica.
    Nemmeno l'intervento del marito Jed ferma la madre tigre, perché quelli non sono insulti, lei sta «solo motivando» la figlioletta, si giustifica. La madre tigre è disposta ad «essere odiata». Ma non rinuncia al suo metodo. Così torna dalla figlia e continua a torturarla, usando «ogni arma e tattica» che le viene in mente. Madre e figlia provano al piano per tutta la sera fino a notte fonda, saltando la cena. Lulu non può alzarsi nemmeno per bere o per andare in bagno. La casa ormai è «una zona di guerra», piena di urli. Poi all'improvviso Lulu riesce a suonare il pezzo. È «talmente raggiante» che non vorrebbe più smettere di suonare.

    La morale di Chua è che i genitori occidentali si preoccupano molto dell'autostima dei loro figli. Ma come genitore, una delle cose peggiori che si possono fare per l'autostima del proprio figlio è di farlo arrendere davanti a un ostacolo, dice. Non c'è niente di meglio per acquistare fiducia che scoprire di poter fare qualcosa che non si pensava di saper fare.

    Ma può l'eccellenza nella musica o in altre discipline scientifiche fare la felicità dei nostri figli? E bastano queste abilità per avere successo nella vita? Su questi dilemmi si stanno confrontando i lettori. A valanga. Nei post si trova di tutto. Certo, prevale l'indignazione per il sistema da lager. Che ne è inoltre, molti si chiedono, della creatività, della socialità, dell'importanza di imparare a fare squadra? Il metodo cinese, però, riscuote anche consensi, soprattutto da quanti e non sono pochi credono che il permissivismo dei Paesi occidentali sia andato troppo oltre. Di sicuro il tema è «caldo», perché tocca temi sensibili come l'educazione dei figli, le differenze culturali e il nazionalismo. La discussione è aperta.

    Giuliana Ferraino
    13 gennaio 2011
     
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  2. imperia69
     
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    Ne riparliamo tra una trentina di anni se questi sistemi educativi hanno avuto successo (nel senso di aver garantito un minimo di felicità, non nel senso di inserimento o eccellenza a livello sociale) o meno e se un cappio tenuto così stretto produce benessere o alimenta la fabbrica degli infelici.
     
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  3. star***
     
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    Bastano anche 10 anni, da una parte è vero che bisogno alimentare l'autostima non facendo arrendere i figli al primo ostacolo, ma dall'altra penso anche che bisogna proporre degli obiettivi che siano raggiungibili.
    Essendo vittima di un'educazione perfezionistica posso dire che la mia autostima se l'ho sotto i piedi, quindi questo metodo io non lo approvo per niente. Non approvo neanche l'eccessivo soffocamento delle mamme italiane, insomma esisterà anche una via di mezzo. E poi nelle cose secondo me il piacere nasce dal farle e non solo dall'obiettivo che si raggiunge, se poi non si riesce a raggiungere l'obiettivo che cosa succede?
    Ai posteri la sentenza.

    Per quello che riguarda il matriarcato ci sono molte storie epiche celtiche che narrano dei tempi passati e sicuramente non tutto è falso, si parla di società in cui la donna aveva un ruolo molto diverso da quello di adesso. Ma erano anche tempi diversi.

    Ciao
     
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  4. houccisotoniocartonio
     
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    e se organizzaaaimo un cineforum sul tema di medea e vedessimo tutte le medee del novecento?
    io ho pasolini e von trier.
     
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  5. maria rossi
     
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    io ci starei!
     
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  6. star***
     
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    Mi piacerebbe, vediamo se lo posso inserire sono incasinata. Troppi impegni non vorrei prenderli
    Ciao
     
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  7. davideTHEred
     
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    (sono ilaria)
    bè, se siamo solo noi tre proviamo a metterci d'accordo noi per una data, visto che siamo poche possiamo andare a casa di davide.
     
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  8. star***
     
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    Si ci possiamo accordare..Un abbraccio
     
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  9. maria rossi
     
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    D'accordo. Che facciamo, ci scriviamo via mail? E poi pubblicizziamo la data qui così tante volte ci fosse qualcuno/a che all'ultimo si volesse aggregare...La mail di Alessia ce l'ho, quella di Ilaria credo di no.
     
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  10. star***
     
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    Proponevo anche di rivedere lo spettacolo di ieri sera di Paolini sulla sette..Che ne dite?? Ciao
     
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  11. houccisotoniocartonio
     
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    io non so cos'è però va bene. ho detto anche a maria che per me va bene qualunque giorno qualunque ora dal 16 febbraio - che ho l'ultimo esame - e il 1 marzo - che purtroppo torno a brescia

    Edited by houccisotoniocartonio - 9/2/2011, 15:11
     
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25 replies since 10/1/2011, 12:32   1346 views
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