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A me non importa più di tanto, più che altro mi dispiacerebbe incontrare o intercettare persone che conosco e constatare che si stiano facendo strane idee di me proprio perché sono sola ... 
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cri-na.
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Off Topic.
Non me ne è mai fregato molto di cosa pensasse la gente riguardo al fatto che mi dedicassi a certe attività da sola. Da una certa età in poi ho cominciato a pensare che il giudizio degli altri (sconosciuti, chiaro) su di me, per quanto potesse pungermi sul momento (solamente pensato o anche ricevuto) fosse molto più generoso rispetto a quello mio su me stessa. Riuscire a intraprenderle è stata una conquista personale. Che sensazione di libertà riuscire a rendere meno invalidante il fatto di esserci, di fruire di qualcosa di piacevole, ricreativo o più serio, ma piacevole. Cose che per lungo tempo mi sono negata e che ho imparato a fare. Sono sicura che questo con l'introversione non c'entri,anzi, lo definirei quasi di taglio opposto, i primissimi segni (ma forse manco quelli) dell'individuazione che negli intro generalmente è più definita. Dopo anni in cui sono riuscita a costruirmi e mantenere quel metroquadro di spazio di diritto di esserci da portarmi appresso e inserire in mezzo al mondo, ecco che, per episodi accorsi un annetto fa, torno a vergognarmi di me, a punirmi di qualcosa. Solo che a sto giro lo faccio in modo più assoluto: niente uscite se non servono a qualcosa, niente libri, niente musica, niente ricerca se non quella legata strettamente a un certo percorso psicologico, anche perchè sennò non se ne esce.. niente. Hai voglia a sforzarti e dedicarti a certe attività lo stesso, una vocina dentro di me adesso dice: "ma che ti illudi, non è il tuo posto, non fa per te. Non ti riesce". E più spesso "Non sei abbastanza capiente da accogliere ciò che è più grande di te". E' abbastanza frustrante accorgersi di aver lavorato tanto, e comunque lavorato male. Nonostante questo la punizione, ogni volta che mostra la sua doppia faccia di alibi, la circoscrivo e riesco a disprezzarla senza disprezzarmi, rilanciando nella sfida indagandola come causa, per come e quanto mi riesce, quindi nonostante quella voce continui a parlare, io la assecondo, ma continuo a guardare più a fondo. E si torna ai primi segni dell'individuazione..
Una vita che nasce e muore in sè, che in sè esaurisce la dose di bene e di male, una consapevolezza solo autoriferita, un mondo nel mondo senza oggettività..a che serve. Vorrei concretizzarmi, e mentre smonto sovrastrutture autodistruttive e al contempo prive di umiltà, voglio credere che dentro di me c'è qualcosa di più importante di me e che in me ha diritto di asilo.
Certo riesco sempre a dare un taglio buio e basso alle varie discussioni.. -
yukino76.
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Da una certa età in poi ho cominciato a pensare che il giudizio degli altri (sconosciuti, chiaro) su di me, per quanto potesse pungermi sul momento (solamente pensato o anche ricevuto) fosse molto più generoso rispetto a quello mio su me stessa.
Certo riesco sempre a dare un taglio buio e basso alle varie discussioni.
NO, non dai un taglio buio e basso alle varie discussioni. Hai scritto cose interessanti.
L'autosvalutazione e l'essere i peggiori giudici di se stessi, poi, è una caratteristica dell'introversione, a quanto mi è parso di capire, e anche io ne sono vittima. Ho dei momenti in cui sento di essermene liberata, ma in realtà i vari sensi di colpa legati alla mia "natura" sono sempre lì, in agguato, e anche il senso di "vergogna" per non essere come tutti: quando pensi di essere oltre, BHAM, torna tutto a galla (insicurezza, senso di colpa, vergogna e.... rabbia).. -
.CITAZIONEL'autosvalutazione e l'essere i peggiori giudici di se stessi, poi, è una caratteristica dell'introversione, a quanto mi è parso di capire, e anche io ne sono vittima. Ho dei momenti in cui sento di essermene liberata, ma in realtà i vari sensi di colpa legati alla mia "natura" sono sempre lì, in agguato, e anche il senso di "vergogna" per non essere come tutti: quando pensi di essere oltre, BHAM, torna tutto a galla (insicurezza, senso di colpa, vergogna e.... rabbia).
Approvo ...
Non so se possa avere un ruolo anche il tipo psicologico (qualcuno ha provato la teoria MBTI? Esistono 8 tipi diversi di introversi).. -
Un introverso qualunque.
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Non ho alcun problema a compiere tantissime attività da solo. Incontro l'unico limite in quelle dove si suppone che si debba essere per forza in due o in un gruppo, come il cinema, i locali, la spiaggia, il mare. Non ho mai tentato di fare una di queste attività in solitaria, sarebbe oltremodo squallido e non ci riuscirei mai. Poi non so, magari tra qualche anno cambierò opinione in merito, però attualmente trovo che siano una barriera invalicabile. Per fortuna riesco a fare tante altre cose senza alcun bisogno di avere compagnia, e ciò mi porta ad essere abbastanza pratico e risoluto nelle faccende quotidiane.
Al cinema ci si può benissimo andare da soli!!! Non mi sembra un'attività che richieda di essere minimo in due. E se a una persona piace una determinata tipologia di film e non trova nessuno con i suoi gusti, che fa? Non va al cinema? Fidati, da amante dell'animazione giapponese non trovo tanto strano andare al cinema "in solitaria". E' un po' "imbarazzante", magari, quando entri in sala e ti vai a sedere da solo, ma quando si spengono le luci e inizia il film, e chi se ne frega. Sei lì per vedere un film, mica per parlare con qualcuno. :-))
Spiaggia e mare? Anche in questo caso, non trovo per niente "squallido" starsene per i fatti propri leggendosi un bel libro e poi farsi una bella nuotata. Vedo parecchia gente che va in spiaggia per i fatti propri, in estate; crema solare, libro e mare per nuotare... che altri bisogni hai?
Il locale e il ristorante, sì, quelli li trovo invece un po' tristi, "in solitaria", o almeno così oggi, magari un domani, abituata alla solitudine, non troverò strano neppure quello: se ami la buona cucina, del resto, non c'è niente di male ad andare al ristorante da soli, per gustarsi un buon piatto che altrimenti non mangeresti da nessun'altra parte (mi è capitato di vedere gente mangiare sola al ristorante e... non l'ho poi trovato così strano, anzi, in alcuni momenti ho anche invidiato il loro gustarsi un buon piatto in santa pace, senza bisogno di nessuna compagnia o senza il fastidio della tavolata rumorosa con cui DEVI intrattenere un minimo di relazione).
Il pub invece mi da proprio un senso di disperazione: per la serie "sono solo e voglio bere per dimenticare" (ecco, mi da un po' quella sensazione lì, di uomo/donna disperato dopo una giornata di merda).
Il principale rischio nell'affrontare queste attività da solo è incappare nel classico conoscente che non vedi magari da una vita e ti pone la domanda di rito "Che ci fai qui solo soletto?"
Non sono ancora così disinibito da poter affrontare un rischio del genere, poi resterei malissimo per un sacco di tempo e non penserei ad altro se non all'incredibile figura di sterco fatta. Certo, andare al cinema da solo è forse l'attività meno complicata: per fortuna non vivo in un paesino dove c'è un solo cinema, l'offerta è buona e magari se mi recassi all'ultimo minuto, in orari inconsueti e prenotando un posto laterale ridurrei al minimo il rischio di cui sopra. Oltretutto potrei andare in provincia dove ci sono diverse multisale, e lì il rischio sarebbe pressocchè nullo. Finora non ci avevo mai pensato, non sono così cinefilo da prendere tutte queste precauzioni pur di vedere un bel film 
Per il mare, in fondo, vale lo stesso ragionamento: e se incontrassi un conoscente?Poi penso anche che non sia molto sicuro andare da soli e abbandonare tutti i propri averi per andare a farsi un bagno, e se poi quando torno dall'acqua resto in mutande senza più chiavi della macchina, portafoglio, cellulare etc.?Sarebbe diverso abitare in una villa vicino al mare, in un ambiente più controllato non ci troverei nulla di strano andarci da solo.
Quindi le mie remore derivano da condizionamenti sociali, ma anche da problemi pratici che non mi farebbero gustare appieno il compimento dell'attività in solitaria
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.CITAZIONEPer il mare, in fondo, vale lo stesso ragionamento: e se incontrassi un conoscente?Poi penso anche che non sia molto sicuro andare da soli e abbandonare tutti i propri averi per andare a farsi un bagno, e se poi quando torno dall'acqua resto in mutande senza più chiavi della macchina, portafoglio, cellulare etc.?
Questo è sempre stato un mio terrore. XD. -
Yorick75.
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Una vita che nasce e muore in sè, che in sè esaurisce la dose di bene e di male, una consapevolezza solo autoriferita, un mondo nel mondo senza oggettività..a che serve. Vorrei concretizzarmi, e mentre smonto sovrastrutture autodistruttive e al contempo prive di umiltà, voglio credere che dentro di me c'è qualcosa di più importante di me e che in me ha diritto di asilo.Certo riesco sempre a dare un taglio buio e basso alle varie discussioni.
Assolutamente d'accordo con yukino76. Taglierei l' ultima frase e chiuderei così. A dimostrazione che il tuo intervento alza discussione con la sua profondità..
Forum LIDI (Lega Italiana per la tutela dei Diritti degli Introversi) 
Introversione e vita di relazione sociale
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