Trovo molto interessante la mia parte intollerante

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Franz86
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Freb85 @ 17/7/2012, 22:02) 
    W la nostra parte intollerante!!!

    Franz: io rispondo al telefono e ho poche pretese. certo da giovine ne avevo un pò di più eheheh

    Infatti una donna che risponde al telefono è proprio una donna da sposare! :lol:
     
    Top
    .
  2. Freb85
     
    .

    User deleted


    :lol: :lol:
     
    Top
    .
  3. davidedavidedavide.
     
    .

    User deleted


    Un inno contemporaneo all'odio.
    Anepeta ha teorizzato l'odio critico o comprensione critica.
    Gli altri esperti della mente lo annoverano tra i sintomi psichitrici.
    O "sancta simplicitas" ;)




    Edited by davidedavidedavide. - 17/7/2012, 22:37
     
    Top
    .
  4. Freb85
     
    .

    User deleted


    Molto divertente, non la conoscevo! :D
     
    Top
    .
  5. houccisoilariadusieleièrisorta
     
    .

    User deleted


    pure io sono della scuola di pensiero meglio pochi ma buoni.

    non riesco ad immaginarmi di passare una sera o una qualunque parte della giornata con dei conoscenti - cosa che purtroppo a volte mi capita quando vado a trovare mio fratello e lui mi fa i trabocchetti del tipo "no no siamo solo solo io e te" e poi mi ritrovo in mezzo ad altre 7 persone (suoi """amici"""), che magari non sono nemmeno odiosi eh, però che palle... che c'entrano con me??
    la morte.
     
    Top
    .
  6. Freb85
     
    .

    User deleted


    Mmmmmm queste situazioni in effetti sono alquanto insopportabili (vatti a fidare della famiglia!!)
     
    Top
    .
  7. Ember
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Franz86 @ 17/7/2012, 21:55) 
    Ma tu con una persona del genere riesci a parlare? Io proprio no, per quello penso che debba esserci qualche attività a fare da collante, possibilmente impegnativa così si parla poco, o grazie alla quale si parla solo dopo, quando si è stanchi ... :D

    Tutti i miei conoscenti sono musicisti come me o al limite cinofili, però non significa che debbano avere molti altri punti in comune con me. Ci si diverte in quello che facciamo, parliamo di quelle cose li e parliamo anche di cose profonde ma non significa che debba sentire la spinta a confidarmi o donargli tutta me stessa :lol:
    Comunque forse abbiamo un concetto diverso di amicizia/conoscenza. Quelli che io chiamo conoscenti per molti sono "grandi amici", ma per me i grandi amici sono merce rara, se ne trova uno nella vita, due se hai fortuna... tutti gli altri sono conoscenti. Gli vuoi bene, sei partecipe delle loro gioie e sofferenze ma una volta a casa pensi per lo più ai fatti tuoi.

    CITAZIONE (Franz86 @ 17/7/2012, 21:55) 
    Senza alcolici in corpo? No, questa è fantascienza per me.

    Gli alcolici ci sono :D allungano i miei tempi di sopportazione di ogni serata...
     
    Top
    .
  8. davidedavidedavide.
     
    .

    User deleted


    blog
     
    Top
    .
  9. Ember
     
    .

    User deleted


    Eeeh, in gioventù magari ma ora quella non mi dice più nulla! Che tristezza :D ahahah!
     
    Top
    .
  10. Odile83
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Ember @ 17/7/2012, 23:29) 
    Comunque forse abbiamo un concetto diverso di amicizia/conoscenza. Quelli che io chiamo conoscenti per molti sono "grandi amici", ma per me i grandi amici sono merce rara, se ne trova uno nella vita, due se hai fortuna... tutti gli altri sono conoscenti. Gli vuoi bene, sei partecipe delle loro gioie e sofferenze ma una volta a casa pensi per lo più ai fatti tuoi.

    Questo perchè, se ci fate caso, mancano le parole adeguate per descrivere al meglio tutti i vari tipi di relazione: per me per esempio i conoscenti sono quelli coi quali ho un rapporto superficialissimo, che se li frequento è solo per "dovere" e non perchè realmente mi interessa, che non occupano pressochè alcuno spazio nella mente e nel cuore, ecc ecc. Tutte le altre persone che frequento o ho frequentato delle quali in qualche maniera mi importa le definisco amiche....certo che però ovviamente ci sono millemila sfumature fra un'amicizia e un'altra!
     
    Top
    .
  11. Franz86
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Ember @ 17/7/2012, 23:29) 
    ...
    Comunque forse abbiamo un concetto diverso di amicizia/conoscenza. Quelli che io chiamo conoscenti per molti sono "grandi amici", ma per me i grandi amici sono merce rara, se ne trova uno nella vita, due se hai fortuna... tutti gli altri sono conoscenti. Gli vuoi bene, sei partecipe delle loro gioie e sofferenze ma una volta a casa pensi per lo più ai fatti tuoi.

    La cosa per me diventa ancora più problematica se si trasferisce questo ragionamento nell' ambito sentimentale e delle relazioni di coppia (quelle che io chiamo solo "morose" per altri sarebbero "il grande amore della vita" ... ).

    Il fatto è che io scovo un sacco di difetti nelle persone. Con i miei ci convivo, ma quelli degli altri cerco di evitarmeli ... eh, ottima ricetta per restare soli, però. :lol:
     
    Top
    .
  12. davidedavidedavide.
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Franz86 @ 18/7/2012, 10:23) 
    Il fatto è che io scovo un sacco di difetti nelle persone. Con i miei ci convivo, ma quelli degli altri cerco di evitarmeli ... eh, ottima ricetta per restare soli, però. :lol:

    Eh, hai ragione una cifra calcola. :)

    Gli introversi (a seguito dell'interazione sociale, non come caratteristiche naturali) hanno molti meccanismi per stare soli: l'angoscia che gli viene quando hanno la possibilità di stare con gli altri in un nuovo progetto che sia significativo (non stare con gli altri accussì), il diventare cattivi o antipatici accussì, il trovare una ragione che a loro sembra capitale, ragione che sarebbe un motivo valido per allontanare gli altri, e fissarcisi, oppure in negativo, dimenticandosi gli appuntamenti, ecc...

    Questo meccanismo deriva da quello che ha detto Anepeta a Miyamoto, se uno ha subìto torti e non si vendica con chi glieli ha fatti o non elabora la rabbia, poi si vendica con l'intero genere umano o una parte di quel genere (maschi, femmine, neri, comunisti, fascisti ecc...), quindi inizia ad avere come unica modalità di rapporto il conflitto, poi la dipendenza, oppure decide, a livello inconscio, una volta per tutte, che lui/lei, mai più, scottature mai più, umanità mai più.

    Sono le tante sfumature della vita: l'aspirina in una certa dose fa bene, troppa fa male ma se ne prendi proprio tanta, muori...

    Al solito, come dicevano i quasi sempre deprecabili antichi romani
    in media stat virtus
    La virtù sta nel mezzo.
    Certo loro pensavano bastasse raccontarsela questa storiella, come pensano oggi i seguaci del pensiero positivo, non avevano fatto i conti con l'irrazionle però, che finché non cambia, dà sempre lo stesso comportamento.
    E infatti, altro proverbio "Il lupo perde il pelo ma non il vizio", perché per far sì che il vizio cessi non deve cambiarsi solo il pelo, ma anche la carne.



    Edited by davidedavidedavide. - 18/7/2012, 12:07
     
    Top
    .
  13. Franz86
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (davidedavidedavide. @ 18/7/2012, 11:50) 
    Eh, hai ragione una cifra calcola. :)

    Gli introversi (a seguito dell'interazione sociale, non come caratteristiche naturali) hanno molti meccanismi per stare soli: l'angoscia che gli viene quando hanno la possibilità di stare con gli altri in un nuovo progetto che sia significativo (non stare con gli altri accussì), il diventare cattivi o antipatici accussì, il trovare una ragione che a loro sembra capitale, ragione che sarebbe un motivo valido per allontanare gli altri, e fissarcisi, oppure in negativo, dimenticandosi gli appuntamenti, ecc...

    Questo meccanismo deriva da quello che ha detto Anepeta a Miyamoto, se uno ha subìto torti e non si vendica con chi glieli ha fatti o non elabora la rabbia, poi si vendica con l'intero genere umano o una parte di quel genere (maschi, femmine, neri, comunisti, fascisti ecc...), quindi inizia ad avere come unica modalità di rapporto il conflitto, poi la dipendenza, oppure decide, a livello inconscio, una volta per tutte, che lui/lei, mai più, scottature mai più, umanità mai più.

    Il tutto però io lo ricollego, in fin di conti, alla grande importanza data ai rapporti umani, nei quali si è disposti ad riversare un sacco di energie emotive, con un rovescio della medaglia costituito però da grandi aspettative: se questa aspirazione "grandiosa" viene concretamente frustrata da rapporti poco o nulla corrispondenti all' ideale, si può finire per rifugiarsi nella negazione, nell' anaffettività, nella dipendenza, nel crogiolarsi nella propria sofferenza, nella conflittualità etc.

    Però, per risolvere la cosa in modo equilibrato (quando quindi si ha imparato a stare relativamente bene con se stessi) bisogna comunque superare una serie di difficoltà: trovare persone affini da accettare pur con i loro limiti e difetti (che tutti abbiamo, evidentemente) non è affatto facile, e, d' altro canto, sforzarsi di essere tolleranti oltre un certo limite secondo me può risultare perfino dannoso, portando al pericolo di impelagarsi in rapporti non costruttivi, possibili cause di notevoli frustrazioni e di produzione di "schemi di pensiero" ancora più "disfunzionali" rispetto a quelli che erano stati precedentemente abbandonati.

    Fortuna che nella pratica le cose, se affrontate con il giusto spirito, risultano più semplici che nella teoria, altrimenti si tratterebbe davvero di compiere imprese immani ... :lol:
     
    Top
    .
  14. davidedavidedavide.
     
    .

    User deleted


    Eh, lo so Franz, condivido tra l'altro metà e passa delle cose che hai detto.

    Però se uno questo rischio non lo corre rimane sempre solo. Del resto noi siamo nati per via di un rapporto umano, la nostra casa è stata costruita da rapporti umani, le cose che mangiamo sono fatte da persone.

    Decidere di stare con gli altri comporta sempre una certa perdita di libertà e di rischio. Penso al mio gatto, con i soldi che spendo per dargli da mangiare potrei andare a cena fuori una volta tanto.
    Per stare con una ragazza uno a volte rinuncia a fare una cosa che gli piace e ne fa una che gli piace meno per stare con lei. Per stare con degli amici magari si arriva d un compromesso e si fa un'attività che ci piace così così.
    E via dicendo...
    Poi uno può legittimamente decidere di stare da solo, però secondo me è un prezzo da pagare che non vale il gioco della libertà che si ottiene.
    E poi, essendo l'uomo un animale sociale, la cosa viene pagata sempre con sofferenze più o meno gravi.
    E, non di meno, è un'illusione, perché poi chi decide di stare da solo e crede di bastarsi da sé, e in questo mondo ce ne sono tanti al pari dei tanti dipendenti (che è un'altra condizione terribile), continua a mangiare cose fatte da altri, ad usare mezzi guidati da altri, nei casi di isolamento più triste, a pagare altri per fare sesso o a fare sesso occasionale che è la stessa cosa senza soldi, ad andare in luoghi affollati per stare comunque in compagnia ma da soli, ecc...

    La dipendenza e l'autosufficienza sono il modo di rapportarsi che la maggior parte dei giovani introversi ha con il mondo.
    L'autonomia invece è saper badare a sé stessi senza rinunciare al rapporto con gli altri.
    Ma tra il dire e il fare...
    Eh e quanto è faticoso poi nuotare controcorrente come i salmoni nel mare che c'è tra il dire e il fare. Certo poi quando uno ci arriva è una bella cosa, ma nel frattempo, lacrime e sangue...

     
    Top
    .
  15. houccisoilariadusieleièrisorta
     
    .

    User deleted


    sono d'accordo, bisogna trovare il giusto equilibrio tra l'accoglienza e l'autotutela, i cui estremi degenretai per me sono rispettivamente la dipendenza e l'autosufficienza (che poi come ha detto bene davide è un mito irrealizzabile, perchè un rapporto col mondo ce l'hai sempre, seppur strumentale, ma sempre un rapporto).
    certo, a parole...
     
    Top
    .
88 replies since 13/7/2012, 21:57   1173 views
  Share  
.
Top