Rivoluzione culturale e rivoluzione materiale

Sulla riforma delle coscienze

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  1. davidedavidedavide.
     
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    Mi ricordo di una discussione molto accesa avuta con un conoscente aderente ad uno dei partiti che si sono spartiti l'eredità dell'ex PCI, che sosteneva la necessità di replicare una rivoluzione come quella sovietica nel mondo contemporaneo.............

    La mia risposta è stata che, se le cose in URSS sono andate male, con le conseguenze che noi sappiamo, ora, violazioni pesanti dei diritti umani, torture, regimi di polizia, ecc... (nulla togliendo al fatto che anche in Occidente si torturava, non c'era libertà, erano comunque regimi di polizia ecc... e la democrazia era solo di facciata) è perché si sono cambiate in un certo qual modo le condizioni di produzione economica ma non si sono riformate radicalmente le coscienze, e siccome le coscienze erano imbevute di individualismo e capitalismo già allora, nonostante fossero cambiate le condizioni materiali, le aberrazioni si sono riproposte comunque.

    Ecco perché la rivoluzione materiale, che cioè cambi il modo di produzione economica da capitalista a comunista, gradualmente, deve associarsi alla rivoluzione culturale, che cambi le coscienze degli individui da individualisti e menefreghisti, consumisti e "ottimisti", a persone che hanno coscienza di specie, siano partecipi del collettivo, non siano consumisti e siano realisti, altrimenti si potranno anche cambiare le condizioni materiali, ma sarà come cambiare cover all'Iphone, da fuori sembra diverso, ma i meccanismi sono sempre uguali.

    Cito un intellettuale molto più anziano di me a sostegno, citerò nei prossimi giorni anche dei passi di Anepeta, del suo saggio "Il mondo stregato", che è una bellissima introduzione al pensiero di Marx.

    "Quello che faccio con i miei pezzi, è di dire sempre una cosa: se prima noi (attivisti, giornalisti 'contro', giovani antagonisti, intellettuali, contestatori, altermondialisti, studenti) non ci guardiamo dentro e se non accettiamo di vedere quanto in realtà replichiamo i difetti e le ipocrisie del Sistema, se non facciamo il durissimo lavoro di pretendere da noi stessi prima di tutto l'adesione all'etica senza eccezioni, noi tutti saremo fallimentari, e facilmente manipolabili dal Sistema. Cioè: se i Travaglio e le Gabanelli, se gli studenti, se i pacifisti, se noi tutti non ci ripuliamo delle repliche del Sistema che abitano in noi, mai potremo essere utili a questa disperata Italia, mai cambieremo la nostra Storia. Mai saremo 'eroici paladini' di qualsivoglia giustizia."

    Paolo Barnard
    fonte: http://paolobarnard.info/info_travaglio_mail.php
     
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  2. houccisoilariadusieleièrisorta
     
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    sì, è la stessa cosa che ho sempre pensato pure io.
    per questo quando si parla di rivoluzione violenta io rimango un po' così, purtroppo anche avendo una macchina che faccia sparire contemporaneamente tutti i politici del mondo attuali e si cambiassero, il rischio ci arebbe sempre perchè per prima cosa bisogna rivoluzionare sè stessi.
    sono proprio convinta di questa cosa.
     
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  3. Nicola.
     
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    io parlo per dare aria alla bocca, poichè non ho grandi basi culturali di ciò di cui parlo, comunque

    penso che in primis ci debba essere una vera comunione di intenti. è quanto di più lontano oserei immaginare ora in politica e più in generale in italia. e mi ci metto per primo, perchè io come tantissimi altri sono individualista (non egoista), tendo a lavorare bene quando non ho limiti e compromessi, e non sarei mai il tipo di persona adatta ad una rivoluzione comune. queste cose possono essere sormontate da uno stato di disagio collettivo diffuso che porti quelli più refrattari a pensare che in fin dei conti bisogna fare qualcosa che non sia lottare in solitudine contro i mulini a vento.

    per proporre un cambiamento drastico basta un grande disagio e la dimostrazione del fallimento della precedente situazione. mantenerlo è una cosa culturale, i cambiamenti destinati a durare secondo me sono quelli che hanno gettato le basi nel tempo, per questo in generali delle rivoluzioni diffido, perchè è un distruggere, godersi quell'istante di anarchia dove teoricamente tutto potrebbe accadere, e poi lasciare che si insedi qualcos altro di sbagliato. in ogni modo sono convinto che per poter sperare di avere le capacità di fare qualcosa del genere, prima devi lavorare sul tuo modo di vivere ed essere un buon cittadino nel mondo
     
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  4. davidedavidedavide.
     
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    Nicola, sono d'accordo che in primis uno debba umanizzarsi come persona, è quello che ho voluto scrivere, o almeno che avvenga in contemporanea, osia umanizzarsi come persone mentre si combatte per un mondo più giusto

    Però se uno pensa solo per sé nel frattempo il mondo naturale e sociale collassa, ed insieme al mondo collasserà anche il sé suddetto, e non ci sarà più né individualismo, né umanismo.

    CITAZIONE (houccisoilariadusieleièrisorta @ 27/7/2012, 12:08) 
    per prima cosa bisogna rivoluzionare sè stessi.
    sono proprio convinta di questa cosa.

    Si, anche io, fermamente, ed è ciò che faccio da un po'.
     
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  5. tandream
     
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    E come si fa a "rivoluzionarsi"? Bisogna rigirarsi come un calzino?
     
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  6. davidedavidedavide.
     
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    CITAZIONE (tandream @ 30/7/2012, 12:54) 
    E come si fa a "rivoluzionarsi"? Bisogna rigirarsi come un calzino?

    :yes.gif:

     
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  7. Nicola.
     
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    CITAZIONE (davidedavidedavide. @ 30/7/2012, 12:49) 
    Nicola, sono d'accordo che in primis uno debba umanizzarsi come persona, è quello che ho voluto scrivere, o almeno che avvenga in contemporanea, osia umanizzarsi come persone mentre si combatte per un mondo più giusto

    Però se uno pensa solo per sé nel frattempo il mondo naturale e sociale collassa, ed insieme al mondo collasserà anche il sé suddetto, e non ci sarà più né individualismo, né umanismo.

    sono d'accordissimo, però penso bisogni agire per gradi. io nel mio piccolo con molta modestia cerco di influire sulle persone con cui ho a che fare, cerco di trasmettere un po' di gentilezza che è la grande mancanza che vedo intorno a me. non escluderei nulla nel futuro ^_^
     
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  8. crox
     
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    Sono d'accordo con quello che scrive Davide, però voglio aggiungere un po' di carne al fuoco.

    Va bene il marxismo e l'ideologia, ma parlare di rivoluzione materiale e culturale significa anche guardare in faccia alla realtà concreta e agire di conseguenza.
    La situazione sociale è tragica: da un lato c'è un sacco di gente non ha lavoro e fa fatica a pagare l'affitto (gli sfratti per morosità sono all'ordine del giorno); dall'altro c'è chi pensa all'ultimo modello di i-phone e idiozie varie. Riporto questi esempi per rendere meglio l'idea di quanto la povertà stia aumentando in tutte le sue dimensioni (culturale, relazionale, economica, di umanità, etc).

    Detto ciò, anch'io credo che sia necessario intraprendere un percorso di 'umanizzazione' e porre attenzione agli aspetti 'culturali', ma questo deve essere accompagnato da azioni concrete affinché il mondo possa riassestarsi su equilibri sociali migliori. E' questa la vera lotta, bisogna agire e possibilmente unirsi ad altri, è inevitabile. Altrimenti il percorso di 'umanizzazione' non ha senso: sono solo chiacchiere e distintivo.

    X Nicola:
    il concetto di individualismo non è di per sé negativo: lo è nel momento in cui si trasforma nell'indifferenza verso il prossimo e nella non-azione (non sopporto i borghesi di sinistra che parlano bene e razzolano male...o nel migliore dei casi non razzolano nemmeno).
    Penso di essere una persona individualista (sono gelosa della mia individualità e autonomia), ma allo stesso tempo sono attiva nel sociale e le mie azioni sono finalizzate al cambiamento.

    p.s.: Leggendo la discussione mi è tornato in mente il film 'il pane e le rose' di Ken Loach. Il titolo del film riprende uno slogan utilizzato dai lavoratori durante gli scioperi. Il pane sono i beni materiali essenziali (cibo, casa), mentre le rose rappresentano il diritto a vivere in modo degno (non solo a sopravvivere).
    di Ken Loach consiglio anche i film 'sweet sixteen' e 'lo spirito del 45'.
     
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7 replies since 26/7/2012, 20:30   192 views
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