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Io credo che una delle più esplicite differenze tra gli introversi e i timidi non introversi sia la capacità dialettica.
Io che sono fortemente introverso, credo anche più di quelli che hanno un punteggio più basso del mio, faccio una grandissima fatica a fare un discorso più lungo di qualche secondo e se mi distraggo a causa della tensione, m'impappino e non trovo le parole. Credo che la mia eloquenza sia come un trattore in una gara di rally; consumo moltissime energie e tendo quindi a stancarmi prestissimo e ad evitare ulteriori sforzi.
Chi di voi sente di avere la stessa problematica.
Io vorrei tanto essere un'acrobata della parola.
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Ember.
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Anche io ho lo stesso problema... persino con gli amici (coi quali non ho problemi di timidezza) nel fare un discorso elaborato mi impappino. E quando non mi impappino dico "cavolo... sono stata brava a esporre questo concetto!" come se fosse chissà quanto complicato 
I timidi fanno fatica perché si vergognano ma secondo me di fronte ad esempio a una telecamera e non a una persona, riescono meglio degli introversi.
Edited by Ember - 27/8/2012, 12:47. -
.Anche io ho lo stesso problema... persino con gli amici (coi quali non ho problemi di timidezza) nel fare un discorso elaborato mi impappino. E quando non mi impappino dico "cavolo... sono stata brava a esporre questo concetto!" come se fosse chissà quanto complicato
Se penso a quanto sto facendo bene mentre sto parlando, perdo il discorso.
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Ember.
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No beh io dico dopo, non durante 
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.I timidi fanno fatica perché si vergognano ma secondo me di fronte ad esempio a una telecamera e non a una persona, riescono meglio degli introversi.
Pensavo il contrario. L'introverso, essendo introverso sempre, ha il freno a mano tirato anche con gli amici; non che si vergogni, ma l'attività intrinseca gli stringe le condutture con l'esterno. Mentre il timido soffre di tensione, ma quando non lo è, procede spedito.
E' perché durante sei concentrata e non ci pensi in tempo, mentre io non lo sono abbastanza, maledizione!. -
Ember.
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Infatti, non è quello che ho detto? Forse mi sono espressa male...
Il timido ipoteticamente chiuso in una stanza da solo può riuscire a fare un discorso elaborato come si deve, mentre un introverso comunque non riesce.. -
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Ah, è che io per "davanti a una telecamera" pensavo "in TV". . -
Ember.
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Si, poteva essere frainteso... pensavo a quei timidi che tengono un video blog o simili. . -
Franz86.
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A me quello che state dicendo sinceramente non convince proprio per nulla. Sinceramente non vedo il motivo per il quale l' introverso dovrebbe avere queste enormi difficoltà comunicative anche una volta ridimensionata la timidezza: allora non dovrebbe essere in grado nemmeno di mettere un ragionamento per iscritto.
Secondo me questo tipo di problematica più che nell' introversione rientra invece invece nell' ambito di qualche condizione ansiosa. Anche l' attività interiore di rimuginamento, se è così incessante da impedire qualsiasi tipo di concentrazione nel momento presente, mi pare indice di altro oltre che di introversione.
La controprova è fornita dagli introversi non timidi che esistono e riescono anche a parlare in pubblico.. -
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Per iscritto è diverso, anche se per davvero ho una scarsa economicità anche nello scrivere. E' diverso perché i ritmi sono meno incalzanti e si più tempo per pensare.
Non ho detto che l'attività intrinseca del cervello "impedisce" la concentrazione, ma la infastidisce maggiormente che nell'estroverso. Se non ammetti questa differenza, allora mi chiedo se per te intro e estro siano uguali.. -
.:Pedro:..
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Ehm ...
Io mi ritengo, come sapete, un caso a sè.
La mia mente è molto veloce e anche nei discorsi e nelle associazioni mentali lo sono sempre stato. Sono bravo con le parole. Scrivo davvero molto velocemente (come anche Warlordmaniac può testimoniare), le mie conversazioni sono sempre ricche di faccine e punteggiatura volte a sottolineare ancora di più il mio stato d'animo. Si direbbe, insomma, che sia un chiacchierone, addirittura un estroverso.
Il punto è che questo è vero soltanto per iscritto, nel parlare a tu per tu con qualcuno questa velocità scompare del tutto e molto spesso la mia grammatica continuava a non essere perfetta (sono stato addirittura balbuziente e dislessico da piccolo!). Tutto ciò ovviamente prima che mi venisse preclusa la possibilità di usare la voce.
Dicono che sia molto bravo a spiegare le cose, non mi "blocco". Sono in grado di pensare alla frase successiva e persino al termine e al filo logico del discorso mentre sto ancora spiegando la precedente. C'è da dire che parlavo lentamente, però.
Sono stato sempre tacciato di essere troppo precisino e puntuale anche in questo e anche di essere "forbito" con le parole. Mi capita davvero di rado di usare espressioni dialettali o gergali.
Comunque non mi ritengo timido se non nei primissimi momenti in cui incontro qualcuno, col tempo ho imparato a smussare fino a quasi eliminare questo mio difetto. Tendo a sorridere e ispirare tenerezza e gentilezza, dicono.
Edited by .:Pedro:. - 27/8/2012, 14:56. -
Franz86.
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Per iscritto è diverso, anche se per davvero ho una scarsa economicità anche nello scrivere. E' diverso perché i ritmi sono meno incalzanti e si più tempo per pensare.
Ma i dialoghi a voce sono praticamente sempre molto meno complessi dal punto di vista concettuale rispetto a quelli che si fanno per iscritto, ad esempio sui forum: a meno che non si frequenti qualche ambiente particolarmente intellettuale.CITAZIONENon ho detto che l'attività intrinseca del cervello "impedisce" la concentrazione, ma la infastidisce maggiormente che nell'estroverso. Se non ammetti questa differenza, allora mi chiedo se per te intro e estro siano uguali.
Hai detto che non riesci a fare un "discorso" più lungo di qualche secondo: se questo è causato solo dal "rimuginamento" non si tratta di fastidio, ma di vero impedimento. Un "discorso" di qualche secondo non è un discorso.
Intro ed estro non sono uguali, ma non vedo perchè l'introverso debba essere intrinsecamente incapace di concentrazione sul momento presente.. -
.:Pedro:..
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Infatti. Per me al contrario un introverso, proprio in virtù della sua maggiore attitudine al pensiero, dovrebbe essere più bravo a creare dei discorsi. Forse non ad esternarli, però. . -
Franz86.
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Infatti. Per me al contrario un introverso, proprio in virtù della sua maggiore attitudine al pensiero, dovrebbe essere più bravo a creare dei discorsi. Forse non ad esternarli, però.
Sono d'accordo. E aggiungo che dal mio punto di vista le difficoltà di esternazione sono dovute solitamente a timidezza, ansia, insicurezza etc. Una volta superati questi limiti l' introverso può diventare anche un buon oratore: dopotutto si tratta solo di concentrarsi solo su pensieri ed argomentazioni, mi pare una capacità connaturata al modo di essere introverso.
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Ember.
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Io so elaborare un discorso, per iscritto... anzi nei temi a scuola avevo sempre il massimo dei voti! Il mio problema è l'incalzare del tempo quando mi esprimo a voce, e la velocità dei miei pensieri che non è adeguata al tempo che mi ci vuole per posizionarli al posto giusto. Anche se nessuno mi ascolta quando parlo a voce alta è "come se" parlassi a qualcuno. E allora faccio fatica.
Non significa che sono una che non parla... in compagnia chiacchiero ma ho difficoltà quando mi si chiede di parlare approfonditamente di qualcosa. Un altro mio timore, dato che mi capita spesso, è quello di essere interrotta... così divento stra-sintetica per terminare il concetto prima possibile..
Forum LIDI (Lega Italiana per la tutela dei Diritti degli Introversi) 
Vantaggi e svantaggi d’essere introverso
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