CAMBIAMENTI

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    Secondo voi gli introversi hanno più paura dei cambiamenti rispetto agli estroversi?
     
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  2. Riccardo Levi
     
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    Credo dipenda dai cambiamenti. Se questi sono indirizzati verso una società più rispettosa della vita, penso non facciano paura. I cambiamenti che invece non sono molto chiari (leggi a "tutela" di qualche categoria, leggi a "protezione" della privacy, etc.), penso preoccupino (e dovrebbero preoccupare anche gli estroversi).
     
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    intendevo i cambiamenti della vita,es passaggio dalla scuola all'università,e da questa al mondo del lavoro,diventare genitori ecc..
     
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  4. pisanacollodi
     
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    Secondo me, i cambiamenti di cui parli tu, Illusionman, cioè "passaggi" da una fase all'altra della vita, cambiamenti di stato, in cui il "vecchio Io" un po' muore, per fare posto ad altri aspetti, che vanno faticosamente integrati con ciò che eravamo, mettono un po' di paura a tutti. Sennò non si spiegherebbero i sentimenti di malinconia o di ansia, rispetto a conquiste o tappe di vita importanti (tipo laurearsi o avere un figlio, o cambiare casa o città), che penso vengano anche agli estroversi. Una organizzazione sociale super normativa, frettolosa e superficiale, e/o un ideale dell'io sull' adattamento rapido e senza problemi (finto!) possono però restituire la fatica del travaglio come incomprensibile, o inadeguata o patologica: " Be', perchè piangi? Non sei felice di essere mamma?". E molti possono adeguarsi, negando le loro malinconie. Forse per gli introversi è più difficile negare queste tristezze, almeno nel loro intimo? Forse sono più "conservatori" e più sentimentali. Ma prendersi i propri tempi, rispetto alle separazioni (dei cambiamenti) e alle fatiche (degli adattamenti) per me resta sempre un aiuto a non farsi tritare dalla mentalità di cui sopra.
     
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    io li ho sempre vissuti male i cambiamenti ,mi ricordo quando sono passata dalle medie al liceo e dal liceo all'università ero piuttosto giù e questo stato di tristezza è durato addirittura un anno.per non parlare poi del passaggio al mondo del lavoro per cui non mi sento ancora pronta nonostante abbia trent'anni mi devo ancora laureare.vedo però nei miei coetanei molta più incoscienza e superficialità.mi sembra che molti di loro facciano i figli a caso,li portano con sé nei pub, a fare l'aperitivo..come se volessero continuare a fare la vita che facevano a vent'anni.un mio ex compagno di scuola ha un figlio di sette mesi e ancora fuma le canne..questo non è senso della responsabilità, allora ti prendi un cane o un gatto ma non metti al mondo un altro essere umano!
     
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4 replies since 28/10/2015, 21:23   225 views
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