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crox.
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Anch'io è dall'adolescenza che taglio teste a destra e sinistra.
Mi piacerebbe trovare qualche strategia per scardinare il meccanismo dalla rabbia, perché la comprensione critica è utile ma solo parzialmente. Infatti trattandosi di dinamiche per lo più inconsce è difficile scardinare il meccanismo di rabbia-colpa-negativismo solo tramite la comprensione e l'auto-osservazione.
La comprensione di cui parla il dr. Anepeta è un po' come la pietas..è una sensazione di comprensione profonda, è amore, però è anche qualcosa di transitorio e fuggevole. Nella vita pratica serve a ben poco a meno che non si voglia fare il prete o la suora di mestiere... Boh sarà che in questo periodo sono demoralizzata, ma non riesco a trovare il risvolto pratico della cosiddetta comprensione critica, a parte quello di mitigare la rabbia. Secondo me per scardinare il meccanismo della sindrome di Robespierre bisogna agire sulla causa della rabbia, cercare di eliminarla o modificarla... utopia praticamente. Mi sento impotente di fronte a certi 'fatti' che non posso/riesco a modificare. Certe cose non le accetto proprio, posso comprenderle ma non cambiarle..! Ditemi voi se questa non è impotenza..!?! Forse è anche immaturità o eccessivo idealismo...non lo so.
P.S.: Ho accumunato comprensione e pietas perché secondo me sono due stati mentali simili. Solo che la pietas è qualcosa di istintivo, mentre la comprensione critica è il risultato di un processo riflessivo e di conoscenza.
P.S. 2: rileggendomi non mi piace come scrivo, non riesco ad esprimermi come vorrei. Riesco molto meglio nella comunicazione orale. Vorrei raccontare qualcosa di concreto per fare capire meglio quello che provo a chi legge, però da una parte non mi va di dire i fatti miei nel dettaglio a degli sconosciuti, e dall'altra sono molto inibita nello scrivere in questo contesto virtuale..