Introversione e scuola

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  1. 00orange00
     
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    Non so da dove cominciare...
    Ho deciso di lasciare la scuola.
    Così per dare l'addio a tutti gli anni terribili passati ho pensato di fare questo topic.
    Che ricordi avete della scuola in rapporto all'introversione?
    Che cosa ne pensate della scuola in generale?
    Ah e vorrei anticiparvi in caso diceste cose del tipo: "ma guarda che non trovi lavoro se non finisci almeno la 5 superiore" oppure "prova con l'insegnante privato, prova ad impegnarti di più" ecco evitate questi discorsi per piacere.
    Come se non bastassero i voti a scuola e le sgridate da parte delle maestre e dalla mamma "non ti impegni abbastanza" ecc si sono messi in mezzo anche i compagni a farmi sentire diversa.
    Io credo che la gente mi trattasse cosi perché sono introversa ci ho pensato su molto ma ancora non ne sono sicura.

    Beh insomma dite quello che vi viene in mente e se volete potete anche parlare del lavoro...
     
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  2. Koenig4
     
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    Ciao orange. Scuola lavoro e realizzazione sono molto più indipendenti di quanto tu possa pensare. La scuola e l'autostima possono al più legarsi. In tal caso lavora sulla tua cultura generale imparando ciò che ti piace conoscere. Vedrai che è facilissimo e ti darà grande soddisfazione. Un caro saluto.
     
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  3. bardus
     
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    aaaaah la scuola

    il giro di chiglia di molti introversi, lo fu anche per me.
    Non sto qua a raccontare tutte le torture subite e i voti basso-mediocri che hanno caratterizzato il mio rendimento.

    Agli esami ebbi la mia "vendetta" presentando una tesina che mi costò molto sudore. La lavorai con una ricerca della perfezione quasi maniacale, rischiando la nevrosi.
    Mi fu valutata con il massimo dei voti tra i complimenti dei professori e l'incredulità di alcuni miei compagni che vennero al mio esame con il solo intento di darmi sfottò nella previsione di una mia figuraccia.

    Tuttavia non ne ho mai avuto soddisfazione, avrei preferito metodi di istruzione alternativa a quello che ha disntegrato lentamente la mia autostima per 5 anni.

    orange, i titoli sono sono sempre fogli A3 pergamenati dopotutto.

    però non ti abbandonare all'inerzia.
    so che è difficile ma bisogna avere un progetto per ogni rinuncia.
     
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  4. Allonsanfan
     
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    Se il motivo concreto è che vuoi ribellarti ai genitori, allora così facendo danneggi te stessa invece di danneggiare loro. La scuola è comunque un investimento che vale la pena fare in ogni caso, anche se costa molta fatica.
    E poi, abbandonando, la dai vinta ai tuoi compagni, a chi ti ha trattato male. Insomma io non sopporterei l'idea di abbandonare gli studi, sarebbe come ammettere: voi siete i più forti, mi potete manipolare a vostra volontà, influenzate le mie decisioni. L'unico motivo che riesco a dirti è questo: non far vincere i cattivi.

    In ogni caso puoi sempre terminarla con le scuole serali, dove forse non ci sono adolescenti crudeli che maltrattano i più deboli.
     
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  5. Enrico-buono
     
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    Io persi un anno quasi alla fine (quarta!).

    Ero entrato in un periodo no. Non avevo gravi lacune ma un professore benpensate pensò di bocciarmi (come azione educativa...). Devo ancora vederlo per la strada, qualche risposta ora potrei dargliela!

    Fu una bella botta, anche perché io non volevo far pesare la cosa alla mia famiglia che non godeva di grandi risorse economiche. Infatti non pensai mai di smettere, era per me un dovere morale andare avanti, anche se i miei genitori non hanno quasi mai capito la condizione che vivevo. L'unica frase che ogni tanto mi dicevano era 'perché sei così?'...

    Comunque l'anno che ripetei andò bene. Non feci per niente fatica ed anche l'ultimo anno andò piuttosto bene. E se trovo quel professore!!!

    Se a distanza di anni ri-analizzo l'accaduto, come miglior psicologo di me stesso... Posso dire ora che arrivai alla condizione del 'non ce la posso fare'. Caduta di autostima, rassegnazione ed un pò di autolesionismo. Ovvero: non sta andando bene, tanto vale fare precipitare la situazione.

    Non fu un problema con nessun compagno in particolare, piuttosto la mia situazione in un contesto di adolescenza che per me non si era mai manifestata.
    Ero un ragazzo saggio e responsabile in un corpo di bambino!

    Se posso darti un consiglio Orange e se la decisione è definitiva, cerca di infilarti in qualche corso (non scolastico intendo) di una disciplina che ti appassiona. Fotografia per esempio? ;)

    Dai sfogo alle tue passioni.

    Ciao
     
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  6. flaneur62
     
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    [QUOTE=Enrico-buono,6/8/2010, 21:32]
    ... Posso dire ora che arrivai alla condizione del 'non ce la posso fare'. Caduta di autostima, rassegnazione ed un pò di autolesionismo. Ovvero: non sta andando bene, tanto vale fare precipitare la situazione.


    Quella che descrive Enrico è esattamente la linea di un confine che non andrebbe mai oltrepassato e che invece- per depressione, male di vivere- l'introverso spesso attraversa. Far precipitare la situazione illudendosi così di stimolare qualcuno che dovrebbe salvarci e che quasi sempre non c'è e quindi patirne da soli in tutto e per tutto le conseguenze. Conseguenze a cui poi, spesso e volentieri, non siamo affatto preparati...


    Per me la scuola è stata difficile alle medie- ma in quel momento la mia famiglia si stava rumorosamente sfasciando e ne pativo le conseguenze- e nei primi 2 anni di liceo scientifico. Ma successe che cambiai città e il cambio non fu proprio indolore. Diciamo che in quel periodo ho vissuto il lato brutto e difficile della solitudine.

    Secondo me, Orange, l'importante è non vivere un rifiuto come una ripicca verso qualcuno- i compagni di scuola, i genitori...- ma lavorarci sopra. Oggi probabilmente vivrai un po' il panico dell'assenza di scelte e un po' l'ebrezza del "però posso fare tutto quello che voglio senza strade prestabilite".

    Quello che puoi fare è chiederti perchè abbandoni quella strada- la scuola, nel caso e chiederti in assoluta sincerità- cosa vuol dire essere diversa.

    Se vivi la tua diversità in senso positivo- tamponando i condizionamenti familiari ed è la cosa più difficile- troverai sicuramente una strada che ti porterà dove vuoi tu.

    Se la vivi in senso negativo- panico, paura di vivere, isolamento totale, scontro con tutti- andrai dove ti porterà quella strada: cioè in un vicolo cieco

    Chiediti cosa ti piace, pensa a come vorresti vivere: sarà la "vendetta" migliore....E poi chissà: tra 5/10 ti riverrà voglia di affrontare la scuola in un contesto diverso....

    Edited by flaneur62 - 10/8/2010, 12:34
     
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  7. _pardo_
     
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    Io andavo male per lo piu` perche` non ho mai studiato, sono curioso e capisco le cose al volo quando le vedo ma non memorizzo niente. Per quanto abbiano tentato di costringermi con la forza, anche volendo non sono io stesso in grado di "piegarmi". Invidio quelli che ci riescono sinceramente, per la disciplina. Per me mandare a memoria le cose come viene richiesto dalla scuola e` semplicemente contro natura, cose come "ripetere" e ripassare 100 volte sulla stessa cosa per poterla ricordare a pappagallo mi annoiano veramente da morire, e lo trovo stupido perche` ci si dimentica il 90% delle cose dopo qualche giorno in ogni caso. E` veramente ridicolo trattare le persone come se fossero degli hard disk da riempire, poi dicono che i giovani d'oggi non hanno cultura, grazie al cazzo, la cultura e` completamente scomparsa dalla vita quotidiana e sono lasciati in mano ai diplomifici...
    Credo che in un diverso contesto, se fossi stato seguito e valutato per cio` che sono veramente (e non per un'interrogazione 2 volte l'anno in cui si suppone che la persona si trasformi in un audiolibro vivente), con un sistema di insegnamento piu` variegato e basato su diverse attivita`, sarei stato sempre al top, anche perche` in effetti il declino del mio "rendimento" ha coinciso col passaggio dall'orario lungo a quello normale. Alla fine il sistema scolastico e` cosi`, premia o i fenomeni o i droni. Del resto, non manca certo chi dice che il sistema sia appositamente pensato per allevare bravi droni.

    Sul tuo problema non mi pronuncio piu` di tanto perche` avrai sicuramente le tue ragioni tuttavia se e` un problema di rendimento fatico a vederlo... sei arrivata al 5o, a quel punto promuovono tutti anyway anche alla maturita`, in molte scuole devi essere praticamente un serial killer per essere segata al 5o... che ti puo` succedere? Parla uno che si e` fatto gran parte del liceo con le pagelle spalmate di 4 e 5 eh, SO cosa vuol dire avere TUTTI che ti rompono il cazzo, i prof che ti fanno delle prediche allucinanti ecc. Mi da` l'idea che se solo avessi qualcuno che ti supporta come si deve invece di romperti le palle come purtroppo sanno solo fare gran parte dei genitori, tutta sta menata ti passerebbe attraverso. In ogni caso mi dispiace perche` se molli adesso sarai costretta a lavorare (che non ti illudere e` uno schifo) piuttosto che andarti a rilassare all'univ per 4/5 anni buoni, magari fuori sede x non avere la famiglia tra le balle... pensaci bene :|
     
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  8. 00orange00
     
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    ma a me non sembra di avere detto che ho smesso di andare a scuola per ripicca.
    Non avrei dovuto fare questo topic

    non sono in quinta mi hanno bocciata due volte in quarta e anche altri miei conpagni che si sono

    impegnati e sono andati quasi sempre e anche quelli che sono stati bocciati più volte di me sono stati bocciati ancora.
    Credete che non so che se me ne vado in parte è come darla vinta ai miei compagni? oltre che essere presa il culo e umiliata per anni adesso me ne vado dalla scuola e loro che hanno fatto i furbi senza essere sgamati saranno promossi forse andranno all'università e avranno magari un bel lavoro un buon fidanzato e io tutto il contrario pensate che non ci arrivi?!


    E ripeto che non è solo per i compagni che me ne sono adataanche se andassi a fare i corsi di recupero non risolverei niente anche se andassi dallo psicologo o dal medico

    e so già anche che il lavoro senza diploma è una merda
     
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  9. Allonsanfan
     
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    CITAZIONE (00orange00 @ 10/8/2010, 13:43)
    ma a me non sembra di avere detto che ho smesso di andare a scuola per ripicca.
    Non avrei dovuto fare questo topic

    Perché parli così? Nessuno ti ha fatto prediche. Ti abbiamo solo segnalato dei possibili pericoli.
    E lo facciamo perché abbiamo passato situazioni simili..e quindi sappiamo come ci si sente.

    Io ho avuto una carriera scolastica strana, sono sempre stato piuttosto bravo, e alla fine sono stato promosso con un voto piuttosto alto. In realtà ciò è accaduto perché "campavo di rendita", perché negli ultimi anni delle superiori avevo perso la capacità di concentrarmi e studiare.
    Poi sono peggiorato all'università, mi sono iscritto in una facoltà non particolarmente difficile e nonostante tutto ho dato pochi esami e sono enormemente indietro. Ora che ho quasi 24 anni ho ritrovato un equilibrio, ho ripreso la voglia di studiare e di impegnarmi, anche se ormai i buoi sono scappati. Mi sono pentito di aver fatto una scelta banale e avrei voluto sfruttare al massimo le mie capacità.

    Lo studio è molto più difficile del lavoro se non sei portato naturalmente a concentrarti. La concentrazione richiede uno stato d'animo sereno e quindi capisco se provi difficoltà. Forse fai bene a "spezzare" lavorando..magari ti serve a ritrovare un po' d'equilibrio. Io cambiando mentalità e ambiente, anche facendo lavori umili, sono stato meglio. Spero ti accada lo stesso.

    Edited by Allonsanfan - 10/8/2010, 15:27
     
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  10. Koenig4
     
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    orange... tranquillizzati... la vita non è predeterminata ma al contrario è imprevedibile. Mia sorella non sapeva, andando all'università, che si sarebbe laureata medico con 110 e lode ma avrebbe fatto la casalinga.

    Tempo fà sentiì dire a Quark, il programma scientifico di Piero Angela, che nelle liti fra marito e moglie non bisogna mai pronunciare le parole 'sempre' e 'mai', altrimenti si finisce in una gran litigata.

    In quello che hai scritto è come se tu pensassi che agli altri debba andare sempre bene e a te mai bene. Comincia dall'eliminare anche tu le parole sempre e mai.

    Tranquilla.
     
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  11. flaneur62
     
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    Orange, io l'università l'ho fatta ma l'ho fatta piuttosto male.... Se mi guardo indietro qualche volta penso:"Adesso la rifarei meglio...Oppure non la rifarei affatto e magari avrei cominciato il lavoro che faccio adesso 5/10 anni prima".

    L'importante è conoscersi e sapere cosa si vuole. Nessuno nasce imparato, a conoscersi si impara soprattutto sbagliando. E un modo per non sbagliare magari è ascoltare e mettere in fila tutte le possibilità che si hanno scegliendo quella che convince di più.

    Condivido in pieno il discorso fatto da allonsanfan sullo studio e la concentrazione: tra l'altro mi ci ritrovo pure. Non pensare ai compagni "che hanno fatto i furbi senza essere sgamati": chi te l'ha detto che loro vivranno sempre felici e contenti ?

    Secondo me hai fatto bene a scrivere, solo non aspettarti la ricetta miracolosa da questa discussione.

    Il tuo problema ora è cercare un compromesso tra quello che vorresti fare e ti piace e quello che puoi trovare:non è facile anche perchè non sono tempi facili.

    Ma soprattutto armati di pazienza e guarda più a te stessa chiarendoti su cosa ti piace fare attraverso le esperienze lavorative che avrai ....





     
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  12. Allonsanfan
     
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    Ottimi entrambi gli interventi di Flaneur62 :)

    Vorrei ampliare il discorso sull'ultima cosa che ho detto, ovvero che il lavoro a volte è un modo per ricominciare a studiare. Mi spiego meglio. Lavorare ti costringe ad applicarti con una forza e una coercizione impossibili a scuola. Spesso si sente dire "ah, tornassi indietro la volerei la scuola", e spesso è vero, perché in ufficio, o in fabbrica, si impara uno "stato mentale" che comprende concentrazione, fatica, raggiungimento degli scopi a tutti i costi (sennò ti licenziano), impossibilità di procrastinare né di rimandare, e obbligo di sopportare gente antipatica (colleghi e superiori odiosi). E' anche piacevole, per certi versi, perché ti da la soddisfazione di fare qualcosa di concreto, anche per il fatto che guadagni soldi tuoi. Stare troppo in casa, magari distratti da computer, internet e televisione invece è devastante e può condurre a un circolo vizioso difficile da rompere.

    Sarà buffo, ma ho scoperto che d'estate, per ritrovare la voglia di mettermi sui libri, mi aiuta di più lavorare un mesetto come facchino a scaricare i camion che una settimana al mare :)
     
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  13. chiocciola88
     
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    Il periodo in cui ho frequentato la scuola potrei riassumerlo in una frase che spesso e volentieri gli insegnanti ripetevano: è sicuramente intelligente ma è sempre silenziosa, perchè non parla ? -_-
    E al ritorno da ogni colloquio con gli insegnanti i miei mi facevano il mazzo per questa motivazione... di conseguenza per cercare di cambiare mi sono bloccata ancora di più. :blink:
    La terza media è stato l'anno in cui mi sono sentita a più agio con gli altri e me stessa... ma al liceo ho avuto la ricaduta e l'ho trascorso praticamente in solitaria, per altro non mi piaceva affatto la classe in cui ero capitata.... gli ultimi due anni poi mi sono decisamente persa anche con lo studio. :wacko:
     
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  14. 00orange00
     
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    un insegnante aveva detto che non era sufficente che io prendessi voti sufficienti nelle interrogazioni e nelle verifiche ma che dovevo anche partecipare alla spiegazione io mi sentivo a disagio quando ci provavo e pensavo che ogni mio intervento era solo stupido.
    Poi c'era sempre un'insegnante all'ultimo ano che ho fatto che mi chiamava sempre chiedendomi hai capito ecc ecc oppure faceva battute a quanto pare dovevo stare proprio antipatica da come le faceva (le battute).
    Questo nonostante nella sua materia andassi più che bene.
    E' proprio difficile essere introversi
     
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  15. Aletta87
     
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    CITAZIONE (Allonsanfan @ 6/8/2010, 15:49)
    La scuola è comunque un investimento che vale la pena fare in ogni caso, anche se costa molta fatica.
    E poi, abbandonando, la dai vinta ai tuoi compagni, a chi ti ha trattato male. Insomma io non sopporterei l'idea di abbandonare gli studi, sarebbe come ammettere: voi siete i più forti, mi potete manipolare a vostra volontà, influenzate le mie decisioni. L'unico motivo che riesco a dirti è questo: non far vincere i cattivi.
    In ogni caso puoi sempre terminarla con le scuole serali, dove forse non ci sono adolescenti crudeli che maltrattano i più deboli.

    Sai che sono d'accordo Orange. Mi dispiace se quando parlavamo di queste cose ti ho fatto irritare ma credimi non lo facevo per farti sentire diversa, ma proprio perchè ormai sempre più ragazzi abbandonano la scuola e non tutti per colpa dell'introversione, il fatto di voler lasciare gli studi è una mania diffusa, forse perchè si pensa di non trovare un lavoro dopo la laurea ma è molto più sicuro trovarne uno, anche se umile e saltuario, senza titoli di studio. Non riesco a concepirlo, la scuola e la cultura mi hanno enormemente cambiata e spero sempre che possa succedere anche ad altri.

    CITAZIONE (chiocciola88 @ 14/8/2010, 16:35)
    Il periodo in cui ho frequentato la scuola potrei riassumerlo in una frase che spesso e volentieri gli insegnanti ripetevano: è sicuramente intelligente ma è sempre silenziosa, perchè non parla ?
    E al ritorno da ogni colloquio con gli insegnanti i miei mi facevano il mazzo per questa motivazione... di conseguenza per cercare di cambiare mi sono bloccata ancora di più.

    :( idem per me.
     
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227 replies since 3/8/2010, 23:17   4752 views
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