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Velaour.
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El Albatros
Souvent, pour s’amuser, les hommes d’équipage
Prennent des albatros, vastes oiseaux des mers,
Qui suivent, indolents compagnons de voyage,
Le navire glissant sur les gouffres amers.
A peine les ont-ils déposés sur les planches,
Que ces rois de l’azur, maladroits et honteux,
Laissent piteusement leurs grandes ailes blanches
Comme des avirons traîner à côté d’eux.
Ce voyageur ailé, comme il est gauche et veule!
Lui, naguère si beau, qu’il est comique et laid!
L’un agace son bec avec un brûle-gueule,
L’autre mime, en boitant, l’infirme qui volait!
Le Poète est semblable au prince des nuées
Qui hante la tempête et se rit de l’archer;
Exilé sur le sol au milieu des huées,
Ses ailes de géant l’empêchent de marcher.
Traduzione:
L'Albatro
Spesso per divertirsi, gli uomini d’equipaggio
catturano degli albatri, grandi uccelli dei mari
che seguono indolenti compagni di viaggio,
lo scorrere della nave sugli abissi terribili.
Non appena deposti dai marinai sulle plance,
questi principi dell’aria, maldestri e vergognosi
lasciano cadere le grandi ali bianche
come remi trascinati pietosamente ai fianchi.
Com’è goffo e molle il viaggiatore alato,
Lui, così elegante, com’è comico e brutto!
Uno con la pipa gli stuzzica il becco
l’altro mima zoppicando l’infelice che volava!
Al principe delle nuvole è simile il Poeta
che vive nella tempesta e non si cura dell’arciere;
esiliato sulla terra tra badanai di cacciatori
le sue ali di gigante gl’impediscono di andare.
E poi la poetica del fanciullino di Pascoli , ma non ricordo le sue opere.... -
houccisoilariadusieleièrisorta.
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in verità questa non parla di introversione, cioè, forse anche, ho voluto postarla perchè quando l'ho letta la prima volta - e mi era capitata così proprio per caso eh, ho pescato un libro qualunque, in libreria, e sul retro di copertina c'erano i versi che ho messo in grassetto - mi ha folgorato, perchè è la mia esatta descrizione:
Canzone Minore
Le ali dell'usignolo
hanno gocce di rugiada,
gocce chiare della luna
bloccate dall'illusione.
Il marmo della fonte
ha il bacio dello zampillo,
sogno di stelle umili.
Le bambine dei giardini
mi dicono tutte addio
quando passo. Anche le campane
mi dicono addio.
E gli alberi si baciano
nel crepuscolo. Io
piango per la strada,
grottesco e senza soluzione,
con tristezza da Cyrano
e don Chisciotte, redentore
di impossibili infiniti
col ritmo dell'orologio.
E vedo appassire i gigli
al contatto della mia voce
macchiata di luce sanguinante
e nella mia lirica canzone
vesto abiti da pagliaccio
infarinato. L'amore
bello e pulito si è nascosto
sotto un ragno. Il sole
come un altro ragno mi nasconde
con le sue zampe d'oro.
Non sarò mai felice
perché sono come l'Amore
che ha le frecce di pianto
e la sua faretra è il cuore.
Darò tutto agli altri
e piangerò la mia passione
come un bambino abbandonato
in un racconto che s'è sbiadito
(Granada, dicembre 1918)
Federico Garcia Lorca. -
Miyamoto-.
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Questa non è male, l'ho presa in un libro di Neruda dove tra l'altro c'è anche una poesia dedicata a Federico Garcia Lorca. Il poeta è assediato dagli oggetti che si trova intorno e dai fantasmi della sua mente
Arte Poetica
Tra ombra e spazio, tra guarnigioni e fanciulle,
dotato di un cuore singolare e di sogni funesti,
vertiginosamente pallido, smorto nella fronte,
e con lutto di vedovo furioso per ogni giorno di vita,
ahi per ogni acqua invisibile che bevo sonnolento
e di tutti i suoni che accolgo trepidando,
ho la stessa sete assente e la stessa febbre fredda,
un udito che nasce, un'angustia indiretta,
quasi arrivassero ladri o fantasmi,
e in un guscio di estensione fissa e profonda,
come un cameriere umiliato, come una campana un po' fioca,
come un antico specchio, come un tanfo di casa sola
in cui gli ospiti entrano di notte perdutamente ubriachi,
e c'è un afrore di biancheria buttata per terra e un'assenza di fiori
-o forse in modo diverso, ancor meno malinconico-
ma, a dire il vero, di colpo, il vento che frusta il mio petto,
le notti di sostanza infinita cadute nella mia camera,
il brusio di un giorno che brucia con sacrificio
mi chiedono quant'ho di profetico, con malinconia,
e un eccesso di oggetti che chiamano senza risposta
c'è ancora e un moto senza tregua e un nome confuso.. -
Marcello Comitini.
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La traduzione che avete pubblicato su questo sito è mia (Marcello Comitini).
Sarebbe un atto di rispetto e di gentilezza citare sempre il traduttore che ha lavorato e faticato per giungere a questa versione.
Grazie e scusate..