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houccisoilariadusieleièrisorta.
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io volevo sottolineare anche il fatto che gli altri al 99% non si accorgeranno mai di quei graffi, bozzetti, unghie storte su cui invece le persone ossesionate fanno drammi.
secondo me è significativo.
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Nicola..
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io volevo sottolineare anche il fatto che gli altri al 99% non si accorgeranno mai di quei graffi, bozzetti, unghie storte su cui invece le persone ossesionate fanno drammi.
secondo me è significativo.
si lo è anche per me
addirittura?. -
PedroLight.
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CITAZIONEDetesto però gli sciattoni e i disordinati.
Sì. Mi danno l'impressione di persone che non sanno darsi delle regole nella vita, neanche le più basilari. E comunque in una stanza disordinata mi sento profondamente a disagio.. -
Nicola..
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CITAZIONEDetesto però gli sciattoni e i disordinati.
Sì. Mi danno l'impressione di persone che non sanno darsi delle regole nella vita, neanche le più basilari. E comunque in una stanza disordinata mi sento profondamente a disagio.
mi sa di pregiudizio, ci può stare?. -
PedroLight.
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CITAZIONEmi sa di pregiudizio, ci può stare?
Beh, in parte.
In ogni caso penso che le proprie regole e la propria mentalità si rispecchino inevitabilmente anche in queste piccole cose.. -
houccisoilariadusieleièrisorta.
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io provo lo stesso disagio in un luogo ossessivamente ordinato e in uno estremamente disordinato. . -
Nicola..
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Beh, in parte.
In ogni caso penso che le proprie regole e la propria mentalità si rispecchino inevitabilmente anche in queste piccole cose.
di sicuro. anche io ne ho molte, sempre cercando di arginare "l'odio". -
Franz86.
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Ma non è proprio solo un discorso di affettività, secondo me c'è anche quanto di te vedi nell' oggetto e che valore gli dai nel rappresentarti, e qui ci ricolleghiamo anche al discorso della cura delle unghie, che secondo me è una manifestazione della stessa mentalità.
Una ragazza che passa ore a curarsi le unghie probabilmente ha un alto concetto della sua immagine esteriore, e quindi è anche probabile che consideri "terribilmente trascurate" persone che semplicemente danno meno peso alla cosa, pur non avendo certo un aspetto sgradevole.
il discorso ha senso per gli oggetti "immagine". vestiti, macchina, cellulare etc. etc.
che ne so...i miei gijoe cui tengo molto non sono certo legati alla valore che io gli do nel rappresentarmi. oserei dire anche il tuo binocolo, ma non ti conosco
Mi sa che oseresti male, perchè mentre non presto nessuna attenzione a come una persona tratta la sua auto (a meno che non manifesti una cura a mio modo di vedere "esagerata" del tipo di quella che avevi descritto precedentemente), per quanto riguarda il binocolo vedo le cose diversamente.
Se io schiaccio il tuo gi joe, o spezzo un' unghia alla ragazza e la costringo ad andare in giro così tutta una serata, dal punto di vista oggettivo non ho fatto nulla di grave, però .... -
PedroLight.
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Penso anche che l'attenzione (o meglio, il tipo di attenzione) che si dedica agli oggetti possa dipendere molto dal tipo psicologico a cui si appartiene.
Per certo, un Feeler terrà agli oggetti molto di più di un Thinker, perché gli ricorderanno specifiche sensazioni ed eventi. Un Feeler li conserva proprio per questo motivo, un Thinker invece si porrà più il problema del "Possono servirmi?".
L'estetica è un'altra cosa. Io tengo molto al mio aspetto e ai vestiti che ho addosso (alquanto inusuali, direi), ma personalmente non mi interessa molto di avere un telefono all'ultima moda o cose del genere. E' mio, e il solo fatto che sia mio lo rende il migliore. Anticonformista, anche in questo.. -
Nicola..
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si ma la mia differenziazione è un po' diversa. ti ripeto, un conto è se quell'oggetto ti rappresenta, un conto è se semplicemente tieni a quell'oggetto per ragioni di utilità o di affettività. in entrambi i casi, se me li rovini io mi arrabbio e fin qui non ci piove, siamo tutti d'accordo.
i miei gijoe non mi rappresentano, sono chiusi in un cassetto e non li guardo mai, ciò non toglie che mi dispiacerebbe vederne uno rotto. -
houccisoilariadusieleièrisorta.
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quando ero piccola anche io volevo i gijoe 
forse per cercare di sciogliere il problema potremmo chiederci: perchè siamo legati affettivamente ad un oggetto? il fatto che in qualche modo ci rappresenti è o non è affetto?
nuovi input per la discussione, verso la pagina 25!!!
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Nicola..
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quando ero piccola anche io volevo i gijoe
forse per cercare di sciogliere il problema potremmo chiederci: perchè siamo legati affettivamente ad un oggetto? il fatto che in qualche modo ci rappresenti è o non è affetto?
nuovi input per la discussione, verso la pagina 25!!!
per me essenzialmente per i ricordi. belli o brutti che siano col tempo sono sempre piacevoli e un oggetto me li tiene vivi. conservo praticamente tutto, a volte mi scoccia buttare via cose insulse. volendo spingere il discorso, potrebbero rappresentare la mia vita recente o passata o remota, e poichè mi piace sempre guardare i miei cambiamenti, mi piace documentarli. però un giocattolo, una vecchia lettera, etc., non hanno alcun valore nel rappresentarmi ORA. E comunque se ora qualcuno mi chiedesse di identificarmi in qualche oggetto probabilmente non ne sarei in grado, tengo più in considerazione l'idea che la materia. -
alexey86.
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Dal mio punto di vista io compro gli oggetti per usarli e buttarli però pretendo da loro che facciano il loro compito al meglio difatti a volte spendo cifre non indifferenti per oggetti destinati ad essere sfruttati in maniera intensiva poi non è che li maltratto però mi piace usare la roba al suo meglio via! . -
Velaour.
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Condivido chi dice che la gente potrebbe trasportare una parte della sua identità nell'oggetto in suo possesso. Mi sembra però da estrovertiti dare tanto interesse per gli oggetti in possesso , considerando la loro impronta nella testa delle persone spettatrici di quella parte di anima
Se viene messa in discussione certa gente fa storie , si preoccupa e alcuni sembrano maniacali.
Diverso è il discorso dell'introverso che organizza le cose e gli oggetti ; lo fa per l'efficienza della sua vita o quella dell'insieme delle persone nel mondo , ha un criterio logico che lo stimola nelle scelte "materiali". Oppure il legame affettivo personale nei confronti del ricordo trasportato dall'oggetto
Invece in giro c'è anche molta gente che per dei graffi sul cofano della macchina , o comunque danni che non ne ostacolino il funzionamento o la sanità dell'individuo o altrui, rimarrebbe infastidita. C'è un legame emotivo , poichè non ha senso razionale lamentarsi tanto e preoccuparsi per lieve danno di poca importanza , però se non c'è dietro un ideale introverso (o sentimenti introversi, affettività personale) e la questione mi sa che è di altro conto.
Non sarà che nel mondo estrovertito e capitalistico i beni materiali hanno subito una rivalutazione superiore di importanza?
Forse gli estrovertiti vedendo una parte di se stessi nella materia in loro possesso che dovranno utilizzare per affermarsi nel mondo , nei limiti imposti, quando l'oggetto vien danneggiato viene compromessa anche quella parte di identità per cui non si sentono adeguatamente "utili"?. -
houccisoilariadusieleièrisorta.
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non saprei se sia da estrovertiti il fatto di essere legati a certi oggetti perchè rappresentano qualcosa di noi.
secondo me è anche una questione di identità, tenere alla propria identità penso sia inevitabile per tutti.
quando ero piccola ad esempio mi vestivo in un modo che adesso avrei vergogna ad andarci in giro XD però a quel tempo (forse anche perchè ero fulminata, chissà..) ci tenevo molto.
ma non sono ma stata una persona estrovertita, anzi, semmai ero molto introvertita e decisamente anestetizzata.
io trovo che sia, a volte, una grande spinta all'autenticità, che ti "forza" ad apparire così come sei, a far combaciare l'interno e l'esterno.
ecco questo che sia tutto tranne che da estrovertiti
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