LUDWIG WITTGENSTEIN

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  1. houccisoilariadusieleièrisorta
     
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    Un personaggio molto affascinante.

    CITAZIONE
    Le mie proposizioni illustrano così: colui che mi comprende, infine le riconosce insensate, se è salito per esse - su esse - oltre esse. (Egli deve, per così dire, gettar via la scala dopo che v'è salito).


    Egli deve superare queste proposizioni; allora vede rettamente il mondo.


    Su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere.

    (Tractatus logico-philosophicus)

    Questo è lo specchietto biografico che si trova sul Cioffi di filosofia contemporanea.

    CITAZIONE
    Ludwig Wittgenstein nasce a Vienna nel 1889, ultimo di otto figli di una ricca famiglia ebraica (dei cinque maschi, tre moriranno suicidi). Il padre è tra i più noti mecenati del tempo (contribuisce alla costruzione del palazzo viennese della Secessione). La sua casa è frequentata da musicisti come Brahms e Mahler. L'intera famiglia mostra una spiccata propensione per l'arte.
    Educato in casa fino ai 14 anni, secondo le rigide convinzioni paterne, il giovane Ludwig intraprende, nel 1906, gli studi di ingegneria meccanica, prima al Politecnico di Berlino e poi in Inghilterra, dove compie esperienze con gli aquiloni e progetta un motore a reazione per aeroplani. La lettura dei Principi di matematica di Russell lo induce a dedicarsi alla logica. Indirizzato a Russell da Frege, Wittgenstein si iscrive, nel 1912, all'università di Cambridge, dove compie anche il perfezionamento in filosofia.
    Nel 1913, al ritorno da un viaggio in Norvegia, Wittgenstein espone a Russell i risultati delle sue riflessioni. Tornato in Scandinavia, dove si è costruito una capanna in una località isolata, detta al filosofo Moore un abbozzo delle sue teorie logiche. Dopo la morte del padre, nel 1913, Wittgenstein, insofferente della propria origine sociale, dona parte dell'eredità ad artisti bisognosi. Nel 1919, Wittegenstein rinuncerà totalmente al suo patrimonio. L'esperienza della guerra mondiale segna profondamente l'animo del giovane. Arruolatosi volontario nell'esercito austro-ungarico, nella convinzione di dover compiere un'esperienza radicale come quella della guerra, soffre gli orrori del conflitto, fino a cadere in un'acuta crisi interiore, suggestionato anche dalle letture di Tolstoj e Nietzsche. Preso prigioniero sul fronte italiano, nel novembre del 1918, trascorre nove mesi nel campo di concentramento di Cassino: nello zaino ha il dattiloscritto del Tractatus.
    Alla fine della guerra, Wittgenstein ottiene a Vienna, nel 1920, il diploma di maestro elementare, iniziando la carriera in un villaggio della Stiria. Nel 1919 discute il Tractatus con Russell. Il rifiuto da parte degli editori di pubblicare la sua opera si unisce a paure e angosce esistenziali: “Diverse volte – scrive – ho pensato di togliermi la vita”. Nel 1921, per interessamento di Russell, l'opera esce in tedesco, ma l'autore commenta: “E' un'edizione piratesca: è piena di errori”. L'anno seguente appare l'edizione inglese. Nel 1925 Wittgenstein pubblica un Dizionario per le scuole elementari. Ormai lontano dalle ricerche logiche, nonostante gli incoraggiamenti di Keynes, Wittgenstein vive appartato, quasi poveramente. I sui metodi didattici anticonformisti gli provocano l'ostilità delle famiglie degli alunni; il rigore disciplinare che impone gli causa perfino un processo (da cui esce assolto), che lo induce a dare le dimissioni e a chiudersi in un convento, dove lavora come giardiniere. Nel 1926 Wittgenstein accetta la proposta di sua sorella di progettare per lei una casa, a Vienna, progetto vhr esegue secondo lo stile di Adolf Loos.
    Nel 1927 avvia una serie di conversaizoni con i membri del Circolo di Vienna, con Schlick, che apprezza il Tractatus, con Carnap e con Waismann, non sempre Wittgenstein è disponibile a queste discussioni: a volte, provocatoriamente, durante gli incontri volta le spalle agli interlocutori leggendo poesie. Egli tutavia si riavvicina gradualmente alla filosofia. Il 10 marzo 1928 decide di tornare a Cambridge e di ricominciare ufficialmente l'attività filosofica. Nel 1929presenta il Tractatus come tesi di laurea. Nel 1930 viene nominato Fellow del Trinity College a stende il dattiloscritto delle Osservazioni filosofiche. A Cambridge Wittgenstein passerà il resto della vita, insegnando fino al 1947, sentendosi tuttavia sempre estraneo al mondo accademico. Egli tiene le lezioni nella sua stanza o nell'appartamento di un amico, seduto su una sedia al centro del locale.
    L'attività filosofica non gli evita acute crisi esistenziali: lalettura di Tolstoj gli fa balenare l'idea di emigrare in Russia al fine di studiare medicina.
    Dopo essere stato costretto a rivendicare la paternità di alcune concezioni esposte da carnap, il filosofo austriaco si decide a amettere per iscritto i propri pensieri. Nel 1933 conclude un dattiloscritto, pubblicato postumo con il titolo di Grammatica filosofica; nei due anni seguenti detta agli allievi il Quaderno blu e il Quaderno marrone; nel 1936, in Norvegia, inizia l'elaborazione della sua seconda grande opera, le Ricerche filosofiche (pubblicata postuma nel 1953). Nel 1939 succede a Moore nella cattedra di Philosophy al Trinity College. L'anno precedente, dopo l'annessione dell'Austria al Reich, aveva rinunciato alla cittadinanza austriaca in favore di quella inglese. Durante il conflitto mondiale, fa prima il portaferiti e poi lavora in un laboratorio medico. La conclusione della guerra lo vede in una situazione di crisi esistenziale, tanto che nel 1947 lascia l'insegnamento e si stabiliosce in Irlanda, in una capanna sulla costa, dove vive in completa solitudine. Le non buone condizioni di salute lo costringono a trasferirsi a Dublino. Si reca poi, dopo molte indecisioni, negli Stati Uniti. Le cattive condizioni fisiche lo inducono tutavia al ritorno: “Non volgio morire in America – scrive – Sono europeo”. Al ritorno scopre di essere malato di cancro. Muore a Cambridge il 29 aprile del 1951.

     
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  2. alexey86
     
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    povero wittgenstein: che vita difficile :(
     
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  3. houccisoilariadusieleièrisorta
     
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    In verità penso che abbia avuto molte altre disgrazie, devo trovare una sua biografia, poi aggiornerò il profilo.
     
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  4. houccisoilariadusieleièrisorta
     
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    Si potrebbe fissare un prezzo per i pensieri. Alcuni costano molto, altri meno. E con che cosa si pagano i pensieri? Credo con il coraggio.

    L.Wittgenstein
     
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  5. Ikigen
     
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  6. Ikigen
     
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    avete visto la seconda parte del video? in genere wittgenstein viene considerato uno dei più importanti logici del novecento, ma a quanto pare non lo era.
     
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  7. houccisoilariadusieleièrisorta
     
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    non l'ho vista, la guarderò.
     
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  8. Ikigen
     
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    dal blog di odifreddi:

    "io eviterei però di definirlo “un grande logico”. prenda pure qualunque manuale di logica, e difficilmente troverà il suo nome, a ragione. di logica, nel “tractatus”, non c’è niente di nuovo rispetto agli stoici di duemila anni prima. nemmeno le tavole di verità, che russell credeva fossero la sua grande invenzione. ma solo perchè gli stoici erano stati dimenticati, fino a quando furono riscoperti a metà dello scorso secolo.

    in ogni caso, anche senza risalire così indietro, tutto ciò che di concreto c’è nel “tractatus”, oltre alla poesia, si può trovare detto meglio, prima e più precisamente nei lavori di emil post, che invece è appunto citato in tutti i manuali. "
     
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  9. houccisoilariadusieleièrisorta
     
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    bè, considerato che quella è un'opera giovanile scritta mentre era ufficiale nella prima guerra mondiale e che in seguito sarà il primo a criticare... possiamo dire che non fosse diciamo il primo deficiente che passa.
     
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  10. Ikigen
     
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    ma se non viene citato nei manuali di logica vuol dire che in quell'ambito non ha prodotto nulla di significativo :)
     
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  11. houccisoilariadusieleièrisorta
     
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    ma non è vero che non viene citato nei manuali di logica. per lo meno, in quelli che ho dovuto studiare per l'uni c'era.

    poi ecco... della sua teoria non è che mi importi molto - trovo la logica in generale irritante.
    c'è da dire però che in vecchiaia ha riveduto completamente le sue teorie dicendo che erano tutte cazzate, quelle del tractatus, avanzando altre ipostesi che in un certo qual modo hanno anticipato la cosiddetta "sociologia della conoscenza".
     
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10 replies since 9/10/2012, 10:20   314 views
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