Eccessiva empatia? Eccessiva fantasia? Patologia?

Quando "sentire" fa male

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  1. Yorick75
     
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    Ciao yukino76,

    E' il primo post che leggo e c' è già molta carne al fuoco : empatia, amore, realtà, sogno, fantasia.
    Premetto che il tuo “profilo” è molto simile al mio, certo ci sono, ci devono essere,delle differenze (io sono maschio, per esempio :) ) ma credo di capirti. O almeno ci provo. Con l' aiuto di Raskol'nikov ;) .

    Non ho tuttavia mai provato una tale immedesimazione, almeno così intensa e duratura. E' naturale,non temere, vivere un universo narrativo con profonde emozioni. Sentire i personaggi così vicini da sentirne la carne calda, le ossa scricchiolare. Poi arriva l' ultima pagina e il libro si chiude, per qualche giorno rimane uno strascico, doloroso o piacevole o entrambi, che poi svanisce. O semplicemente arriva un altra storia con il suo carico emotivo a prenderne il posto.

    Io deduco dal tuo racconto che, forse, qualcosa non va. Prendi con la dovuta cautela le mie parole : ho solo pochi elementi, non ti conosco, e soprattutto non ho strumenti, a parte la mia esperienza personale (introverso con spiccata attitudine a rifugiarsi nel proprio mondo interiore).

    Non si tratta di normalità o anormalità. E' un discorso fuorviante. Io penso che ci siano dei limiti. Oltrepassati i quali bisogna farsi delle domande. Se tu mi dici che te la sei presa con l' autore, mi fai pensare. L' hai detta così, en passant, nascondendola quasi questa frase. E' invece un punto importante. Mi chiedo se hai oltrepassato la soglia realtà/fantasia. Se, sì quanto sia largo, profondo il solco. Ma sei tu ad avere le misure.

    Non vedo un legame tra scrittura e questa tuo (supposto) eccesso di empatia. Quando scrivi non usi la fantasia, ma l' immaginazione. Inventi, costruisci un mondo, lavori su quello che c'è, lo domini facendolo diventare parola scritta. La scrittura ti fa bene. Se invece la materia ti domina, ti avvinghia, hai perso il controllo. Che può essere anche bello, ma se si protrae nel tempo,ti fa cadere in un circolo vizioso. Avverti anche tu questo rischio, perché sì, questo meccanismo può diventare una trappola. Distaccarsi dalla realtà, crearsi un proprio mondo, un rifugio, una bella baita dalla quale non tornare più. Soprattutto se ci si sta bene.

    La tua sensibilità è un bene prezioso, hai una sorta di capacità di raccogliere stimoli,spesso invisibili, o non percepiti, amplificandone la potenza. Tu spesso hai usato la parola 'eccesso'. Io francamente non so se ci sia un limite all'empatia. Non credo sia una cosa che si possa ridurre, levandone la quantità sovrabbondante. Un regime dietetico, magari. No, non mi sembra il caso.
    Anche sull' eccesso di fantasia vale lo stesso discorso. Ma io non mi domanderei se c' è un eccesso di fantasia, piuttosto userei le parole fantasticare o sognare a occhi aperti (nemici questi da combattere).
    Chiudendo con la tua ultima domanda, è probabile che tutto rientri nell'alveo della tua personalità. Certo ho annusato dei punti critici, secondo me da sviluppare, ma ciò che è naturale per noi, e non per gli altri (ma chi sono questi altri ?), non significa che sia patologico automaticamente. Ci sono diversi modi di stare al mondo, tutti ugualmente dignitosi.

    [Sia chiaro che tutto quello che ti ho scritto vale anche per me, anche se poi non mi ascolto molto!]

    Edited by Yorick75 - 17/11/2012, 00:21
     
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83 replies since 1/11/2012, 14:48   6485 views
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