Eccessiva empatia? Eccessiva fantasia? Patologia?

Quando "sentire" fa male

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  1. yukino76
     
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    Ciao Yorick75 e benvenuto, qui troverai molti tuoi simili, come è successo a me. Prima di trovare questo Forum mi sentivo un pò "sola".

    Allora, sì, hai ragione, qualche cosa che non va c'è, altrimenti non avrei scritto il post (il mio primo post) ^_^
    Dunque, fin da piccola ho avuto la tendenza a "innamorarmi" di personaggi irreali, e mi divertiva inventare storie su di essi (fin da allora, e ancora adesso, prima di addormentarmi immagino qualcosa, una scena, un dialogo, qualcosa, non posso addormentarmi pensando alla realtà).
    Questa volta, però, questa "angoscia" legata a una storia di fantasia mi ha preoccupata proprio perchè troppo duratura: è anche vero che la storia è ancora in corso, quindi non è perdurata dopo la fine della storia, ma durante (sai, le fanfic si sviluppano in mesi, quindi, come lettore, devi pazientare per leggerne i vari capitoli), e forse l'angoscia è stata magnificata dall'attesa di sapere/vedere l'evoluzione della storia seguendo tempi non miei ma quelli dell'autore (quando un libro mi prende lo divoro, leggendo velocemente le parti "brutte"/angoscianti per poi godere della parte migliore, non mi piace soffermarmi sulle parti dolorose), non riuscendo, dunque, a passare ad "altro" perchè imprigionata in questa attesa (io voglio avere il CONTROLLO sulle cose). Quindi, nella mia reazione alla storia in questione, giocano tanti fattori, compresa l'attesa. Peraltro, alla fine, ho semplicemente deciso di smettere di leggerla, inutile leggere una storia che ti genera emozioni negative e nessuna positiva (20 capitoli angoscianti spalmati in 3 mesi :wacko:, e che cacchio...).

    Detto questo, perchè la storia ha generato emozioni così negative???? Il punto fondamentale è questo, al di là dell'attesa e dell'empatia.
    Ho cercato di analizzare la questione, e sono arrivata, alla fine, alla conclusione che ho dei LIMITI in fatto di ciò che posso tollerare o meno; e questo vale per storie/libri/film/vita. Il mio sistema non tollera la violenza oltre un certo grado (non posso guardare un film di guerra con sangue che scorre a fiumi, per esempio), e, ho scoperto recentemente, non tollero l'umiliazione: non sopporto, in libri/film, di vedere un personaggio (soprattutto un personaggio che mi piace) umiliato. Ho scoperto la mia totale intolleranza verso l'umiliazione e anche l'ingiustizia (un altro tipo di film che NON posso vedere sono quelli relativi, per esempio, a innocenti arrestati e processati ingiustamente... mi mettono un'angoscia terribile).
    Ho dei seri LIMITI di tolleranza psicologica verso certe cose. Cose che magari "scivolano" addosso agli altri, a me toccano profondamente, siano cose reali o anche solo di fantasia. E non riesco a "esorcizzare" la fantasia semplicemente con un "è solo una storia di fantasia", perchè anche la fantasia può essere dolorosa/terribile, così come può essere sublime.

    Quindi, alla fine, concludendo:
    Sento troppo, quella "capacità di raccogliere stimoli, spesso invisibili, o non percepiti, amplificandone la potenza", come dici tu. Può essere un dono ma anche una maledizione.
    Fantastico troppo, quindi, per me, un libro non è solo un libro, a volte, e un personaggio non è solo un personaggio, a volte.
     
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83 replies since 1/11/2012, 14:48   6485 views
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