Eccessiva empatia? Eccessiva fantasia? Patologia?

Quando "sentire" fa male

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  1. Diogene W
     
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    CITAZIONE
    Il sesso stilizzato ed astratto. Verissimo.
    Scrivendo (e leggendo) storie ho notato che non tocco mai direttamente l'argomento: anche nello scrivere una storia d'amore, mi concentro sui sentimenti e accenno alla "tensione" sessuale dei personaggi, ma il sesso è "al di là" della pagina scritta, non mi interessa descrivere quello, ma ciò che porta a quello, in maniera delicata e ... iper-romantica. Non amo le scene di sesso, nè nei libri nè nei film.

    Io sono un pochettino più "carnale" su questo. In linea generale, concepisco e apprezzo la tensione sessuale quale ultimo sbocco di una tensione emotiva e psicologica individuale. Per prendere in esempio my beloved Agora, una delle scene chiave della storia d'amore è proprio il momento in cui lui tenta di violentarla (seee, il massimo a cui si arriva è una mano sul seno e un bacio sulle labbra :rolleyes: ). Ed è stata effettivamente quella scena che mi ha catturato nella storia, perché la sensualità che ne scaturiva (giusto, perché noi vittime della fantasia preferiamo di gran lunga il sensuale all'erotico) era diretta conseguenza di una sofferenza di lunghissima durata e un tentativo di risolvere una propria ferita personale. Il sesso è pertanto compimento di un percorso individuale che si traduce poi successivamente in un momento di coppia. Dopotutto la fantasia non è qualcosa che si può davvero condividere: l'ispirazione rimane e rimarrà sempre strettamente correlata all'Io. é anche per questo che io ho il timore, in una situazione di intimità con un'altra persona, di non riuscire a "seguire i ritmi" dell'altro e creare un'armonia nuova, perché l'unica armonia che davvero conosco è quella fra le numerose parti della mia mente (armonia comunque per nulla facile da mantenere).

    CITAZIONE
    Qualcuno ricorda "Il Fantastico mondo di Amelie"? Uno dei miei film preferiti. Ecco, la storia di Amelie con quel ragazzo è ciò che mi piace vedere, il modo in cui, alla fine, gli bacia delicatamente il collo, le parpebre e le labbra, come due bambini: l'unico contatto fisico durante il film, mentre, per il resto, il loro incontrarsi è un "gioco" ed un "contatto mentale/spirituale". Mi basta arrivare a quello, in una storia, il resto è sufficiente lasciarlo al "dietro le quinte", o comunque accennarlo molto delicatamente senza scadere nella "animalità" del vero atto.

    Anch'io ero stata colpita dalla delicatezza di quella storia d'amore, però ci sono elementi di quel film troppo stranianti (es. il posto di lavoro di lui, lei che conta quante coppie stanno avendo un orgasmo :huh: ) + è un po'... troppo romantico e delicato per me :D

    Ecco, alla fine il problema è che quando una persona ha un rapporto così stretto con se stesso, è molto difficile che venga considerato dagli altri come possibile partner. Devi avere "l'aria" di chi è un partner, l'aria cioè di chi è capace di mantenere una relazione. A parte tutti gli stereotipi sociali su donne/uomini con molta fantasia, è l'atteggiamento che abbiamo che mostra agli altri- in maniera sottile e incontrollabile- in che grado possiamo creare un legame.

    CITAZIONE
    Ora ci devi svelare chi sono i primi due personaggi :D

    Ahah, meglio di no! no2 (anche se il primo ho l'impressione di averlo accenato una volta :hmm.gif: )

    Ma fra i maschietti nessuno condivide la condizione?
     
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83 replies since 1/11/2012, 14:48   6485 views
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