Eccessiva empatia? Eccessiva fantasia? Patologia?

Quando "sentire" fa male

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  1. Diogene W
     
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    CITAZIONE
    Non pensare però che l' artista abbia il monopolio della sofferenza. Se intendo bene, tu non intendi la sofferenza come : - Oddio, mi sono rotto la tibia ! oppure la mia morosa mi ha lasciato, me tapino !, cose così, prosaiche, ma quella certa inquietudine del vivere, quello stato di malessere, quella condizione che è umana, quindi di tutti.

    Che non ne abbia il monopolio è vero. Ed è anche vero che non mi riferisco al significato più basso del termine sofferenza, anche se ciò mi fa riflettere perché non si sa mai da cosa può nascere l'ispirazione.

    CITAZIONE
    Scrivere è scrivere. Un attività che andrebbe slegata sia dalla sofferenza che dalla felicità. Non è un atto neutro, però.

    Vero. Ma allo stesso modo scrivere non è scrivere, ed è un'attività terribilmente allacciata a sofferenza e felicità. Ed è effettivamente un atto neutro.

    é un circolo vizioso derivato dall'uso dei concetti e di conseguenza del linguaggio che tenta di esprimere quei concetti (io credo che il processo di concettualizzazione sia l'essenza dell'essere umano). L'arte - e quindi la scrittura- non è definibile ma allo stesso tempo tenta di definire e di definirsi.

    CITAZIONE
    Il dolore non è un indice congruo dell' arte.

    Il problema è: qual è (un indice congruo)?
    E poi: la felicità può creare arte? (Su questo ci sarebbe da discutere a lungo, perché so che dirai di sì. Ma ti faccio notare che l'arte deriva dal desiderio, e il desiderio è necessariamente una sorta di sofferenza)
    Chi definisce l'arte: l'artista o gli osservatori?

    [ah mi sa che ritorno su un topic che era già stato aperto + vado OT]

    CITAZIONE
    A lui voglio bene, come si vuole bene a una persona che si conosce realmente, non solo dai suoi scritti. Non ho provato un' empatia così forte verso dei personaggi come l' avete vissuta voi.

    In compenso io non ho mai voluto bene ad uno scrittore, quindi siamo pari :-D

    CITAZIONE
    [...]ed eccolo davanti a te che ti guarda dritto negli occhi, da essere umano a essere umano.
    Per un attimo ti senti meno solo.
    Questa è l' arte, per me.

    Questo è assolutamente magnifico e incredibilmente interessante. Anche perché io non ho mai provato una cosa del genere (né credo di sentirne il bisogno).
    Arte come rimedio alla solitudine. Arte come compagna. Quindi il tuo grande desiderio è evitare la solitudine?

    CITAZIONE
    Ehm... ti riferisce alle fanfic in genere (penso che la molla comune in tutti gli scrittori di fanfic o quasi è la capacità... rara e strana... di innamorarsi di un personaggio di fantasia)... o alle MIE???

    No in realtà mi riferivo a tutto ciò che hai scritto in questo thread! ;)
    CITAZIONE
    Sì, il personaggio che ho scelto (il mio PRIMO amore "fantastico"... e il primo amore non si scorda mai, NO?, sole che il MIO non è reale, e allora??? :B):, che volete?), e ciò che scrivo su di lui, è... strano, decisamente :wub:

    Ahah io continuo a pensare che non è strano. Molti ti direbbero che semplicemente è controproducente. Bella però l'idea del "primo amore", non l'avevo mai vista da quest'ottica. Hai analizzato tutte le caratteristiche di questo primo amore per individuare cosa cerchi in un uomo "reale"?

    [Tra l'altro ho notato la mia tendenza a preferire i personaggi di fantasia che quelli della televisione, perché in quest'ultimo caso sento che c'è di mezzo un altro "essere" (l'attore che interpreta il personaggio) che è fin troppo reale per i miei gusti]
     
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83 replies since 1/11/2012, 14:48   6492 views
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