Eccessiva empatia? Eccessiva fantasia? Patologia?

Quando "sentire" fa male

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  1. yukino76
     
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    CITAZIONE (Diogene W @ 1/12/2012, 23:01) 
    CITAZIONE
    Sì, il personaggio che ho scelto (il mio PRIMO amore "fantastico"... e il primo amore non si scorda mai, NO?, sole che il MIO non è reale, e allora??? :B):, che volete?), e ciò che scrivo su di lui, è... strano, decisamente :wub:

    Ahah io continuo a pensare che non è strano. Molti ti direbbero che semplicemente è controproducente. Bella però l'idea del "primo amore", non l'avevo mai vista da quest'ottica. Hai analizzato tutte le caratteristiche di questo primo amore per individuare cosa cerchi in un uomo "reale"?

    [Tra l'altro ho notato la mia tendenza a preferire i personaggi di fantasia che quelli della televisione, perché in quest'ultimo caso sento che c'è di mezzo un altro "essere" (l'attore che interpreta il personaggio) che è fin troppo reale per i miei gusti]

    Parlando del mio rapporto tra "primo amore fantastico" e realtà, ogni tanto mi domando: quando, chissà, magari, mi innamorerò di un uomo reale, che fine farà il mio "amore immaginario"? Sono due forme di amore COMPLETAMENTE diverse, ovvio, che non si possono confrontare, però.... si influenzano (nell'uomo reale cerco anche un pò... del mio lui immaginario, o, quantomeno, le caratteristiche che IO vi ho proiettato). SE mai mi innamorerò nella realtà, NON voglio "annacquare"/"sedare" ciò che provo per i vari personaggi (uno su tutti) del mio mondo fantastico.
    Io, lui... e l'altro (solo che l'altro è immaginario, non reale... e quindi... di fatto, non pericoloso?). :D
    Penso che se mi innamorassi veramente, renderei partecipe la persona che amo dei miei scritti e delle mie fantasie (forse, potrebbe essere la sola persona del mondo reale che farei entrare nel mio mondo interiore). Come un uomo possa, poi, capire questa cosa e accettare che mi deve "dividere" con un mondo tutto mio (e irreale), beh, non è facile.
    Ma, penso che per certi versi possiamo allargare il discorso: un introverso, con i suo mondo interiore così "vivace e attivo", come può vivere un rapporto reale? Fare entrare "l'altro" nel suo mondo... o chiuderlo fuori e viversi il suo mondo in santa pace? E, come si può sentire l'altro, sia in un caso che nell'altro, trascinato in un mondo che non capisce/sente, o escluso?
     
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83 replies since 1/11/2012, 14:48   6492 views
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