amicizia, amicizia... ah, amicizia!

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  1. houccisoilariadusieleièrisorta
     
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    sì ma potete anche andare avanti tutta la vita in questo ping pong di orgoglio... e non risolete niente.
    starete sempre lì a congetturare quello che potrebbe pensare l'altro e a studiare le reazioni giuste, quando di fatto nessuno dei due sa davvero cosa pensa l'altro.
     
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  2. Franz86
     
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    CITAZIONE (Heronblue @ 18/1/2013, 20:20) 
    io in realtà cerco un rapporto paritario con lui, ho sempre pensato che fosse così.
    E comunque si, sono estremamente orgoglioso, per questo ho mantenuto la "linea d'azione", perché prima di rincominciare ad intrattenere qualsiasi rapporto con lui devo essere sicuro che abbia capito che io non sono l'allievo e lui il maestro, ma che siamo due persone che stanno sullo stesso piano.
    Come ho detto io sono sempre stato paziente nei suoi confronti, ma dopo un po' ci si scoccia, soprattutto per episodi del genere

    Può essere che avvertiate entrambi un forte bisogno di dimostrare agli altri (ma soprattutto a voi stessi) quanto valete, è una cosa normale e giusta.
    E' sbagliato però farlo al' interno del rapporto, così l' amicizia la si sfascia.
     
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  3. Heronblue
     
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    volete sapere come (forse) è finita l'epopea? Non è finita rose e fiori.

    qualche giorno fa mi invia svariati messaggi (purtroppo i miei il cellulare non li ha memorizzati, e li ricordo a grandi linee) ai quali rispondo.
    Poi lui comincia a inviarmene diversi spiegandomi perché secondo lui dovrei andare al conservatorio a studiare.
    nell'ultimo scrive: "se ti chiedi perché sembra che io me la stia prendendo tanto a cuore, è che in generale mi da fastidio che uno con il tuo talento finisca a non fare niente per motivi stupidi..." io l'ho preso come un "ti voglio bene e ci tengo a te"
    per cui ho scritto (Adesso faccio sotto forma di dialogo, F sono io e M è lui)

    F : ci stavo già pensando, comunque facciamo che apprezzo i tuoi sforzi, io non ho problemi a dirti che ti ho voluto bene, quello che mi ha dato fastidio, oltre alla richiesta ridicola che mi hai fatto (che ammettilo, è ridicola) è che tu abbia scambiato la mia pazienza per debolezza e sottomissione, quando semplicemente certi episodi li ho semplicemente lasciati andare perché non volevo dargli peso. Io dall'amicizia voglio un rapporto paritario e se non sei in grado di capirlo non voglio più aver a che fare con te.

    M : E' stupido da parte tua, ma ok

    F : Cosa

    M : Avere tutte reazioni alla tutto o niente, bianco e nero, "se non capisci questo non voglio più avere a che fare con te", questo è stupido, almeno quanto quello che ho fatto io. ma in particolare è stupido pensare che una cosa del genere riguardo me, visto che se c'è qualcosa che non ho da offrire è il tipo di amicizia che vorresti tu, mentre così facendo stai rifiutando a priori tutto il resto che eventualmente potresti guadagnare da me, evitando così di tagliare nettamente i rapporti

    F : se avessi dovuto pensare al guadagno non avrei mai fatto amicizia con te, dato che non hai niente di interessante da offrirmi.

    M : Ah, e comunque ti consiglierei, e non perché voglio un alibi per non sentirmi in colpa, di non lasciare che il modo in cui mi sono comportato io ti condizioni. Mi pare evidente, e non penso di peccare di presunzione nel peccare questo, che da quando è successo ti sei ancor più chiuso in te stesso, o meglio, ti sei irrigidito ancora di più sulle tue posizioni e idee, e ciò non ti aiuterà molto in futuro, rischi solo di diventare un totale disadattato

    F : Il disadattato sei tu, se è per questo, lo sei sempre stato. Io si sono chiuso, ma solo con chi non mi è amico. E gradirei che la smettessi di darmi consigli, visto che non hai niente di interessante da darmi non me ne faccio nulla.

    M : Apparentemente non hai capito una parola di quello che ho scritto, e hai la visione un po distorta delle cose, vabbe'

    F : Ho capito benissimo. Pecchi proprio di presunzione pensando che senza di te io stia male, o che tu devi avermi segnato comunque la vita nel bene o nel male. L'unica cosa che sei riuscito a fare è stata allontanarmi da te. Non sono stato il primo, e non sarò l'ultimo.

    e non ha più risposto

    Edited by Heronblue - 22/2/2013, 00:00
     
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  4. Nicola.
     
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    peccato :(


    comunque certe amicizie secondo me è difficile che finiscano. se avete veramente avuto una condivisione, magari non è del tutto finita :)
     
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  5. Heronblue
     
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    a me ha semplicemente confermato quello che sospettavo. Mi è dispiaciuto essere così "violento" ma non ho visto molta altra scelta, magari anche io avrò qualcosa da imparare da questa storia, e spero che anche lui impari qualcosa.
     
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  6. Diogene W
     
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    CITAZIONE
    Avere tutte reazioni alla tutto o niente, bianco e nero,

    Questa è una delle critiche più comuni, che io ancora faccio fatica a capire. Normalmente io vedo coerenza e integrità in ciò che gli altri chiamano rigidità e "visione ristretta" :huh:

    Da fuori il dialogo sembra peccare di presunzione da entrambe le parti. Mi lascia un po' perplessa. Una delle peggiori dinamiche - immagino tipica introversa- che noto è quella dell' "autocontrollo-vendetta", ma è molto possibile che sbagli e che non c'entri nulla :) In ogni caso, la maggior parte delle persone hanno momenti di alti e bassi, con piccoli e ricorrenti momenti di perdita di controllo con il quale svelano la loro vulnerabilità e sfogano le sofferenze. Noi tendiamo- almeno credo- ad avere il lungo momento di pace e poi, passato un certo limite, lo "sfogo" finale (spesso si risolve con maggiore chiusura e freddezza). Immagino che alcuni si sentano a disagio con questo meccanismo, dopotutto non è facile prevedere quando ci sarà questo benedetto "sfogo" e magari arrivando al punto di considerare il tutto una mancanza di onestà.

    Non so, era l'unica cosa a cui stavo pensando. Mi dispiace molto, comunque :(
     
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  7. yukino76
     
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    CITAZIONE (Diogene W @ 22/2/2013, 16:51) 
    CITAZIONE
    Avere tutte reazioni alla tutto o niente, bianco e nero,

    Questa è una delle critiche più comuni, che io ancora faccio fatica a capire. Normalmente io vedo coerenza e integrità in ciò che gli altri chiamano rigidità e "visione ristretta" :huh:

    Già, infatti. Per me è lo stesso.

    Comunque, Heronblue, leggendo il vostro dialogo mi sembra che non ci sia nulla da recuperare, e forse è meglio, perchè non era amicizia. La mia visione della tua storia, ovvimente limitata a quanto hai scritto, è che:
    - lui ti considerava una sorta di pupazetto nelle sue mani; un suddito del SUO regno.
    - quando tu hai mostrato la tua ribellione, o comunque, in qualche modo, gli hai mostrato il tuo malessere verso questo suo trattamento lui si è irrigidito, per la serie "ma come? si ribella? il pupazetto?"
    - la sua reazione è stata quindi quella di snobbarti, trattandoti, ancora, da minus habens, e quindi usando un falso tono paternalistico per "giudicarti" e quindi insultarti ("disadattato": una parola ODIOSA da dire a qualcuno). Non so voi, ma la cosa che più mi infastidisce è avere a che fare con persone che non capiscono una cippa di te (e neanche ci provano) ma assumono questo atteggiamento ipocrita del "mi dispiace che tu stia così....ma hai dei problemi" (finta comprensione, finta amicizia e insulto neanche troppo le righe: "IO sono normale, TU sei strambo.... poverino.... e adesso pussa via che non mi servi più/non mi assecondi a sufficienza").

    Certo, anche tu sei stato testardo ^_^ , ma IO non posso accusare nessuno di essere testa dura (forse è una caratteristica degli introversi: quando ti convinci di una cosa, quando credi in una cosa, non c'è verso di farti cambiare idea, e cerchi in tutti i modi di spiegarla). Come Diogene, questa cosa la vedo come esempio di onestà intellettuale e integrità, ma dall'esterno viene percepita come "testardaggine", punto. Se poi questa testardaggine si esprime nell'ambito di un concetto per certi versi astratto e poco pratico (nel tuo caso, l'equilibrio e il rispetto nell'ambito della vostra amicizia), e, da introverso, capita di fissarsi su aspetti/situazioni che per la maggior parte delle persone sono secondari o poco importanti (quindi... "stupidi", come ha detto il tuo amico), capisci come sia facile scambiare l'introverso che si incaponisce su un qualcosa di incomprensibile ai più come, appunto, un disadattato/strano.
     
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  8. Heronblue
     
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    Boh non saprei... come ho detto qualche post più in la sono certo che anche lui sia un introverso, e sono sicuro anche che abbia un mondo emozionale molto ricco ed è sicuramente molto vicino a ciò che sente, infatti anche per questo ci andavo daccordo. Potevamo fare discorsi lunghissimi su come una determinata cosa ci faceva sentire, fare delle "teorie" al riguardo e trovare una soluzione. Apparte mio fratello non ho mai avuto con nessun'altro un rapporto del genere. Poi condividevamo la passione per la musica, e inventavamo cose assieme...
    Ma tutte queste cose perdono di significato, quando l'altro è convinto di averti in pugno, non è sbagliato il fatto che pensi "senza di me starebbe male", il problema è quando a questa frase si aggiunge "...perché senza di me non è nessuno".
    il significato di "così facendo stai rifiutando a priori tutto il resto che eventualmente potresti guadagnare da me" rappresenta probabilmente la summa del suo pensiero, lui probabilmente mi ha visto come piccolo e fragile (da cosa poi? poteva essere quando ero più piccolo) e di un modo di pensare che vede l'amicizia come uno scambio di beni materiali. Non penso di essere troppo orgoglioso se dico che lui avrebbe potuto avere qualcosa da me, un amicizia incondizionata e slegata a qualsiasi altra cosa che non fosse semplice e pura affettività umana. Purtroppo, anche se l'ha visto, non l'ha voluto capire.

    A questo punto, dopo tutte queste delusioni in amicizia, non so se devo riconsiderare il mio ideale di amicizia, abbassare le mie aspettative o non so.
    Provando a parlar di questa storia con quelle due famose ragazze con cui tento disperatamente di aprirmi, mi dicevano frasi come "ma sembra un discorso tra fidanzati" o "certe volte è meglio non discutere, è meglio se non lo senti più e basta, e lo ignori", come se aggirare il problema fosse una soluzione, al che dissi loro "no, io sono uno che vuole risolvere le cose, non mi piace lasciarle a metà e far finta che non ci siano" e hanno guardato verso il basso serrando le labbra.
    Sembra quasi che le persone vedano l'amicizia come un passatempo, se si smettesse di considerare gli altri alla stregua di pupazzi con cui passare il tempo, dirsi "ti voglio bene" senza aver paura di essere giudicati da qualche stronzo che fa finta di non essere umano si starebbe molto meglio, forse, anche più sinceri.
    Ma in realtà sono fiducioso che tutti sentano nell'amicizia qualcosa di profondo, e c'è semplicemente una paura di mostrarsi fragili, o una paura di agire nella propria vita, o in quella degli altri. Una vigliaccheria che impedisce di rendersi chiari.
    Magari potrei imparare questo, potrei agire così, a dimostrare i miei sentimenti, a chiarire sempre subito le cose in sospeso, a dichiarare il mio affetto, e fregandomene se non corrisposto (daltronde dovrei vergognarmi? gli altri dovrebbero vergognarsi a non prendersi sul serio) forse riuscirei ad aprirmi di più e a far aprire gli altri a me.

    ho scritto tutto ad istinto e in stato di sonno/perditadicoscienza .__.
     
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  9. Franz86
     
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    Mah, secondo me quando ci sono situazioni conflittuali con un tale livello di pathos le "colpe" sono sempre equamente suddivise. Secondo me se si potesse sentire " l' altra campana " avremmo una versione dei fatti totalmente differente ...
    CITAZIONE (Heronblue @ 23/2/2013, 01:46) 
    (...)
    Provando a parlar di questa storia con quelle due famose ragazze con cui tento disperatamente di aprirmi, mi dicevano frasi come "ma sembra un discorso tra fidanzati" o "certe volte è meglio non discutere, è meglio se non lo senti più e basta, e lo ignori", come se aggirare il problema fosse una soluzione, al che dissi loro "no, io sono uno che vuole risolvere le cose, non mi piace lasciarle a metà e far finta che non ci siano" e hanno guardato verso il basso serrando le labbra.
    Sembra quasi che le persone vedano l'amicizia come un passatempo, se si smettesse di considerare gli altri alla stregua di pupazzi con cui passare il tempo, dirsi "ti voglio bene" senza aver paura di essere giudicati da qualche stronzo che fa finta di non essere umano si starebbe molto meglio, forse, anche più sinceri.
    Ma in realtà sono fiducioso che tutti sentano nell'amicizia qualcosa di profondo, e c'è semplicemente una paura di mostrarsi fragili, o una paura di agire nella propria vita, o in quella degli altri. Una vigliaccheria che impedisce di rendersi chiari.
    Magari potrei imparare questo, potrei agire così, a dimostrare i miei sentimenti, a chiarire sempre subito le cose in sospeso, a dichiarare il mio affetto, e fregandomene se non corrisposto (daltronde dovrei vergognarmi? gli altri dovrebbero vergognarsi a non prendersi sul serio) forse riuscirei ad aprirmi di più e a far aprire gli altri a me.

    ho scritto tutto ad istinto e in stato di sonno/perditadicoscienza .__.

    Anche questa volontà di aprirti a prescindere, di esprimere affetto verso qualcuno anche se non corrisposto, non è affatto sintomatica di un equilibrio interiore. E non è necessariamente che se gli altri non ti capiscono è perchè "aggirano i problemi" o hanno paure di qualche tipo: forse invece percepiscono che la tua maniera di rapportarti all' affettività è ancora immatura, "sconclusionata" e tendente all' oscillazione tra picchi di freddezza e "passionalità".

    Non che ci sia nulla di particolarmente grave in ciò, immagino ci siano passati in parecchi da situazioni del genere ... ma, onestamente, io credo dovresti cercare di valutare più obiettivamente il tuo comportamento, più che criticare quello altrui.
    E gli amici dovrebbero anche aiutare a fare proprio questo (che non è sempre una cosa facile) ...
     
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  10. Heronblue
     
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    CITAZIONE
    E non è necessariamente che se gli altri non ti capiscono è perchè "aggirano i problemi" o hanno paure di qualche tipo: forse invece percepiscono che la tua maniera di rapportarti all' affettività è ancora immatura, "sconclusionata" e tendente all' oscillazione tra picchi di freddezza e "passionalità".

    No aspetta non hai capito quel punto, quella di aggirare i problemi non è rivolta al rapporto che gli altri hanno con me, è rivolta al rapporto che gli altri hanno con le cose in generale. Io personalmente se ho qualcosa contro qualcuno e ritengo importante dirglielo, lo faccio subito, o quanto prima, come ho detto, non mi piace lasciare le cose a metà. Mi da molto fastidio quando delle persone smettono di parlarsi per qualche presunto scontro, magari fanno del complottismo "ah sicuramente quello ha fatto questo perché blablabla" cose che ho visto fare di continuo anche da persone vicine, senza magari sentire le ragioni dell'altro o comunque basandosi sull'aria fritta. E quando provi a discuterci l'unica cosa che ottieni è grida o "tu non comprendi le mie ragioni" o peggio "tu non mi conosci/lo conosci e non sai perché ho/ha agito così". Smettere di frequentare un amico semplicemente perché frequenta cattive compagnie, senza fare nulla per farlo ragionare. Agire come se le cose attorno a te non avessero importanza, nella totale indifferenza, oppure ancora dire "secondo me dovresti semplicemente ignorarlo", quando se ha avuto una reale importanza nella mia vita merita la mia attenzione, e devo fare qualcosa per recuperare quanto possibile, altrimenti dove sta la coerenza?
    O anche quando una persona è continuamente accondiscendente e per farti piacere modelle le sue opinioni alle tue per tenerti stretto fin quando gli servi, per poi scartarti appena ne ha l'occasione. A parere mio, è questa l'immaturità.
    A dispetto di come poi agisco (come dice marco in bianco e nero) cerco sempre di immedesimarmi negli altri, e di comprenderli, se poi agisco in un determinato modo, è perché è quello che mi sembra più giusto, e so perfettamente che se mi sembra giusto non è necessariamente il più giusto.
    Io sono una persona che appare fredda, ma sono sempre passionale, anche se "castrato" nella mia emotività, il mio problema sta tutto li, come capita che per recuperare ho degli scatti d'ira e a volte ho delle reazioni spropositate (anche se succede di rado).

    CITAZIONE
    onestamente, io credo dovresti cercare di valutare più obiettivamente il tuo comportamento, più che criticare quello altrui.
    E gli amici dovrebbero anche aiutare a fare proprio questo (che non è sempre una cosa facile)

    Io valuto continuamente il mio comportamento, sono sempre in dubbio se quello che faccio e come agisco sono nella giustizia o perlomeno nella bontà. E il problema degli amici è che spesso o non sono realmente interessati a farti notare i tuoi difetti (cosa che in realtà apprezzerei) o non si sentono in diritto di farlo, ed è la verità, la maggior parte ragiona in questo modo, l'unico rapporto in cui potevo permettermi di fare una cosa del genere era quello che avevo con marco, che sono convinto abbia ben poco in realtà da rimproverarmi, dato che l'unico torto che posso avergli fatto è stato cercare di convincerlo a vedere un film al cinema, essermi dimenticato di fare le coperte quando andavo a dormire da lui e perdere capelli.

    Oltretutto, so benissimo che emotivamente e socialmente sono parecchio infantile, molto del mio disagio viene proprio da questo, ma ti dirò, in un certo senso me ne vanto, perché se da un lato mi causa sofferenza dall'altro sono sicuro di essere assolutamente sincero in quello che provo, e le persone che stanno con me possono essere sicure di questo.

    Edited by Heronblue - 23/2/2013, 14:33
     
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  11. Diogene W
     
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    Credo che questo thread sia piuttosto interessante, dopotutto fornisce un esempio concreto di quello che è l'amicizia vissuta da un introverso. Tra l'altro fa proprio notare come la nostra intelligenza emotiva in generale è quella di bambini di cinque anni <_<

    CITAZIONE
    Ma tutte queste cose perdono di significato, quando l'altro è convinto di averti in pugno, non è sbagliato il fatto che pensi "senza di me starebbe male", il problema è quando a questa frase si aggiunge "...perché senza di me non è nessuno".

    A parte il fatto che le informazioni che ho sono necessariamente limitate, mi è sempre difficile valutare le azioni delle persone quando non capisco se queste siano effettivamente lucide o stiano prevalentemente reagendo ad un sentimento negativo che li ha colpiti sul vivo (e in questo caso c'è da prendere ogni parola con le pinze). Certo è che il dialogo riportato mostra due individui sulla difensiva. Ma non mi è ancora chiarissimo il perché.

    CITAZIONE
    il significato di "così facendo stai rifiutando a priori tutto il resto che eventualmente potresti guadagnare da me" rappresenta probabilmente la summa del suo pensiero, lui probabilmente mi ha visto come piccolo e fragile (da cosa poi? poteva essere quando ero più piccolo) e di un modo di pensare che vede l'amicizia come uno scambio di beni materiali.

    Io invece la interpreto come "non posso darti quello di cui hai bisogno [visto che se c'è qualcosa che non ho da offrire è il tipo di amicizia che vorresti tu]e allora tu ti tiri indietro[se non sei in grado di capirlo non voglio più aver a che fare con te], dimostrando che non hai la maturità di accettare compromessi [mentre così facendo stai rifiutando a priori tutto il resto che eventualmente potresti guadagnare da me]". Paradossalmente, se interpretato così sei quasi tu a vedere l'amicizia come uno scambio di beni materiali :hmm.gif:

    Con questo non intendo affatto difenderlo, sto cercando solo di vederci chiaro.

    CITAZIONE
    non so se devo riconsiderare il mio ideale di amicizia, abbassare le mie aspettative o non so.

    Odio i discorsi stile "fatti prima un esame di coscienza", ma questa frase purtroppo ha come presupposto che la causa del problema risieda soltanto nel comportamento degli altri. Direi di evitare l'abbassamento di aspettative, perché non è una questione di "avere di più o avere di meno", ma di convinvenza fra necessità (tue e degli altri). é importante cercare di vedere se effettivamente non ti stai auto-ostacolando in qualche modo dall'ottenere quello che vuoi dall'altra persona.

    CITAZIONE
    Io dall'amicizia voglio un rapporto paritario e se non sei in grado di capirlo non voglio più aver a che fare con te.

    CITAZIONE
    A dispetto di come poi agisco (come dice marco in bianco e nero) cerco sempre di immedesimarmi negli altri, e di comprenderli, se poi agisco in un determinato modo, è perché è quello che mi sembra più giusto, e so perfettamente che se mi sembra giusto non è necessariamente il più giusto.
    Io sono una persona che appare fredda, ma sono sempre passionale, anche se "castrato" nella mia emotività, il mio problema sta tutto li, come capita che per recuperare ho degli scatti d'ira e a volte ho delle reazioni spropositate (anche se succede di rado).

    CITAZIONE
    Oltretutto, so benissimo che emotivamente e socialmente sono parecchio infantile, molto del mio disagio viene proprio da questo, ma ti dirò, in un certo senso me ne vanto, perché se da un lato mi causa sofferenza dall'altro sono sicuro di essere assolutamente sincero in quello che provo, e le persone che stanno con me possono essere sicure di questo.

    Questi sono tre punti da approfondire. Rientrano nel bisogno che abbiamo tutti di giustificare l'immagine che ci siamo fatti di noi stessi, del tipo "il mio difetto è difetto solo perché guardato da gente che ha difetti" (non so se la frase ha senso, ma mi piace la ripetizione :D ). é evidente che stai cercando di compensare la delusione preservando l'opinione positiva che hai di te, rendendo così ancora più evidente che ti stai fortemente colpevolizzando.

    Scusa, sono a corto di consigli utili...Rifletto a random :)
     
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  12. Heronblue
     
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    CITAZIONE
    o invece la interpreto come "non posso darti quello di cui hai bisogno [visto che se c'è qualcosa che non ho da offrire è il tipo di amicizia che vorresti tu]e allora tu ti tiri indietro[se non sei in grado di capirlo non voglio più aver a che fare con te], dimostrando che non hai la maturità di accettare compromessi [mentre così facendo stai rifiutando a priori tutto il resto che eventualmente potresti guadagnare da me]". Paradossalmente, se interpretato così sei quasi tu a vedere l'amicizia come uno scambio di beni materiali

    ma questo è come ipotizzi lo veda lui o come lo vedi tu?
    Io in teoria non ho tantissimi problemi a scendere a compromessi, dipende da quali, e dipende da cosa guadagno e perdo dal compromesso, se intacca i miei ideali più radicati si, tendo effettivamente a rifiutarlo.
    Comunque in amicizia l'unica cosa che chiedo è affetto :P, le altre cose vengono dopo. Forse "materiale" è un termine poco appropriato, intendevo scambi più "pratici" e terra terra

    CITAZIONE
    Questi sono tre punti da approfondire. Rientrano nel bisogno che abbiamo tutti di giustificare l'immagine che ci siamo fatti di noi stessi, del tipo "il mio difetto è difetto solo perché guardato da gente che ha difetti" (non so se la frase ha senso, ma mi piace la ripetizione :D ). é evidente che stai cercando di compensare la delusione preservando l'opinione positiva che hai di te, rendendo così ancora più evidente che ti stai fortemente colpevolizzando.

    non saprei, devo fare ancora un po' di autoanalisi prima di saperlo con certezza

    comunque mi rendo conto di essere decisamente rigido (a ragione e non), ma non è un problema, o meglio, come dico sempre, il problema nasce quando la mia rigidità blocca me medesimo dall'ottenere ciò che cerco, e allora si parla per forza di un abbassare le aspettative, se le mie aspettative sono oggettivamente impossibili da raggiungere

    CITAZIONE
    Scusa, sono a corto di consigli utili...Rifletto a random

    no no, è tutta roba bbuona :woot:
     
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  13. Diogene W
     
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    CITAZIONE
    ma questo è come ipotizzi lo veda lui o come lo vedi tu?

    Come ipotezzo lo veda lui :)

    CITAZIONE
    se intacca i miei ideali più radicati si, tendo effettivamente a rifiutarlo.

    Quindi quale ideale ha intaccato questo tuo amico?
    CITAZIONE
    e allora si parla per forza di un abbassare le aspettative, se le mie aspettative sono oggettivamente impossibili da raggiungere

    Il discorso di abbassare le aspettative ce lo ripetiamo continuamente, ma più ci penso più lo trovo insensato e anche piuttosto pericoloso. C'è dietro un principio di adattamento sicuramente importante per noi ("abbassa le aspettative"= "fai un passo fuori dall'utopia e adattati alla realtà"), ma come proposizione finisce per essere tradotta in testa con "abbassa le aspettative= decidi quali tuoi bisogni non puoi aspettarti che gli altri ti soddisfino". E questa é una strada che porta al cinismo, alla rabbia, all'insoddisfazione perenne. Personalmente ci sono parecchi problemi che frasi del genere - insieme a "non puoi aspettarti troppo dagli altri", "chiedi troppo" - mi hanno creato <_< Non credo di aspettarmi più degli altri, credo di aspettarmi cose diverse. C'è una gran bella differenza fra le due.

    Boh, ci tenevo a dirlo :D
     
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  14. Heronblue
     
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    CITAZIONE
    Quindi quale ideale ha intaccato questo tuo amico?

    quello in cui umanamente siamo sullo stesso piano, lui non ha effettivamente detto se fosse vera o meno la mia impressione, il che a parere mio l'ha semplicemente confermata, "tutto quello che potresti imparare da me" mi sembra una frase abbastanza evidente rispetto ad una cosa che ho detto qualche post più in la:
    CITAZIONE
    prima di rincominciare ad intrattenere qualsiasi rapporto con lui devo essere sicuro che abbia capito che io non sono l'allievo e lui il maestro, ma che siamo due persone che stanno sullo stesso piano.

    CITAZIONE
    il riferimento allievo e maestro, specifico, lo ha fatto lui stesso una volta, discutendo, mi disse "ma io sto facendo il maestro che tenta di dare consigli al suo allievo" e gli risposi "ma non è che semplicemente ti sto lasciando fare?"

    Come posso accettare di avere un rapporto di amicizia in cui lui pensa di recitare la parte di quello che deve insegnarmi come vivere? Nessuno, non io, gli ha dato un autorità del genere nei confronti delle altre persone. Io un rapporto del genere potrei capirlo tra una persona che effettivamente ha da insegnarmi qualcosa, o da un genitore, ma da un amico una cosa del genere non l'accetto, altrimenti sarebbe ancora amicizia?

    CITAZIONE
    E questa é una strada che porta al cinismo, alla rabbia, all'insoddisfazione perenne.

    Ti do pienamente ragione, ma sto ancora passando la fase "delusionale", prima o poi imparerò anche questo punto :yes.gif:
     
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  15. Diogene W
     
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    Continuano le riflessioni a random :D

    CITAZIONE
    ma da un amico una cosa del genere non l'accetto, altrimenti sarebbe ancora amicizia?

    Non c'è dubbio che tu abbia ragione. Questo sembra il suo punto debole nelle relazioni: il voler instaurare un rapporto disequilibrato (faccio rientrare il discorso sull'orgoglio, sull'autorità ecc.ecc.) per compensare la sua fragilità. Sbaglio o il tuo punto debole invece è l'essere troppo cauto e l'innalzare il fatidico muro molto rapidamente? (ipotizzo :hmm.gif:).

    Perché io scorgo una dinamica fra l'individuo che ha un forte bisogno di conferme (lui) e quello che di conferme ne dà poche (tu). O, prendendo un altro punto di vista, quella fra chi è contrastato sul proprio valore e perciò domina per autoconvincersi di essere all'altezza (lui) e chi si sente già dominato in partenza ed è quindi sensibile a qualsiasi conferma della sua posizione sottomessa (tu). [magari non ci azzecco neanche un po' :unsure: ]

    CITAZIONE
    Pensava di possedermi, ed invece è chiaro che gli abbia dimostrato il contrario.

    Qui vedo più il tuo sentimento di rivalsa- il tuo impulso di dire al mondo "non sono debole come pensi"- che la sua "cattiveria" :hmm.gif:

    Tutto questo per dire che è un peccato perché (credo) molto probabilmente potreste insegnarvi l'un l'altro a migliorare l'approccio che avete sviluppato con qualsiasi relazione.
     
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47 replies since 16/11/2012, 20:39   1063 views
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