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Miyamoto-.
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Sì, ma quando l'introverso ritiene la sua motivazione importante, diventa un panzer.
Testardo come un mulo. Ma, anche in questo caso, il confronto viene vissuto male perché c'è sempre questa dannata tendenza a colpevolizzarsi; quindi, anche dopo lo scontro, si tende a mettersi un dubbio, a credersi comunque dalla parte sbagliata (sì è molto iper-critici, con gli altri ma anche con se stessi, in più spesso si è in minoranza, nel modo di sentire e vedere, e questo acuisce la sensazione di essere dalla parte "sbagliata"), a interiorizzare i giudizi negativi degli altri (o perlomeno IO lo faccio). Perché in fondo, all'introverso, non piace lo scontro, e preferisce l'armonia, sempre, e quando non riesce a raggiungerla si colpevolizza, si arrabbia alternativamente con se stesso (perché non è stato in grado di farsi capire a sufficienza, o perché forse è LUI a non aver capito) e con l'altro (per non aver capito, e probabilmente per non averci nemmeno provato).
Parlo per me stessa, non so se è così per tutti.
Eh ma è un problema colpevolizzarsi in modo eccessivo, perché il senso di colpa ha una valenza distruttiva*. Per il resto anch'io sono convinto che tutti gli introversi quando debbano difendere qualcosa in cui credono non si fanno mettere i piedi in testa. O se può apparire, comunque è una condizione apparente.
Invece l'armonia, non mi piace molto, perché mi sembra che sia un qualcosa di falso o forzato. Però di base è così, diciamo che l'importante è difendere le proprie posizioni, senza volerle imporre ad altri. Il lasciare correre, è legato nel mio caso, ad esempio a scontrarmi contro dei muri, contro cioè a chi non vuole sentire ragioni. Lì ci va un sacco di "pazienza".
* secondo me un libro utile è Genealogia della morale di Nietzsche, che spiega come con il senso di colpa si siano assoggettati nella storia le persone, per evitare che si ribellassero. L'unica cosa, che probabilmente è da prendere con le pinze.
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Si, ma a me non me li fa più aprire gli articoli dal sito : o.