Sensibilità

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  1. Franz86
     
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    CITAZIONE (vivatruffaut @ 30/12/2012, 18:20) 
    Però secondo me bisognerebbe tenere conto, se la si ritiene convincente, anche della teoria sulle Highly Sensitive Persons (HSP), "categoria" composta per il 70 % da introversi, ma per il 30 % da estroversi. Un estroverso che sia anche "highly sensitive" dovrebbe essere più sensibile di un introverso che non faccia parte di questa categoria...

    Beh, ma non mi sembra ci sia contraddizione.

    A quel che ho capito (ma ovviamente dovrei leggermi tutto il testo originale per essere attendibile), ciò che è determinato geneticamente, secondo questo studio, non è l' introversione, ma la timidezza, nel senso di un timore innato, che si manifesterebbe fin dall' infanzia, nei confronti di stimoli che nella maggior parte dei soggetti non scatenano invece alcuna reazione di paura.
    Quindi i bambini più "reattivi" intesi in questo senso, cioè sostanzialmente i più timorosi, sarebbero evidentemente più portati a sviluppare un orientamento caratteriale introverso (più "timoroso" appunto anche nei confronti dell' interazione sociale) nel corso della propria infanzia ed adolescenza, fissandolo poi nel corso del tempo (in seguito la paura potrebbe anche svanire, ma la "chiusura" del carattere sarebbe stabilizzata): tuttavia non è detto ciò debba accadere per forza, nonostante la "reattività" di base un bambino potrebbe avere la fortuna crescere in un ambiente formativo che non solo non traumatizzi la sua maggiore sensibilità, ma che addirittura riesca a portarlo ad un precoce "superamento" della paura. Quindi l' esistenza di una minoranza di HSP estroversi sarebbe assolutamente plausibile in un ragionamento del genere, se ho colto nel segno.


    Credo però che il pensiero del dr. Anepeta sia differente.
     
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  2. crox
     
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    CITAZIONE
    Quindi i bambini più "reattivi" intesi in questo senso, cioè sostanzialmente i più timorosi, sarebbero evidentemente più portati a sviluppare un orientamento caratteriale introverso (più "timoroso" appunto anche nei confronti dell' interazione sociale) nel corso della propria infanzia ed adolescenza, fissandolo poi nel corso del tempo (in seguito la paura potrebbe anche svanire, ma la "chiusura" del carattere sarebbe stabilizzata)

    Parti da un concetto di introversione errato, perché intro. non significa 'più timoroso' o 'chiusura di carattere'. Inoltre ci sono un sono un sacco di estroversi timidi, che non per forza sono "HSP" (anche se non informata sulla teoria dell'hsp e non mi interessa nemmeno). Mi riferisco alle persone che ho conosciuto nella vita: ad esempio gli estro timidi non per forza sono individui 'sensibili', perlomeno non nel senso inteso dalla teoria della Lidi.

    In effetti bisognerebbe chiarire cosa significa 'sensibilità', perché io la intendo proprio come 'emozionalità'. Per fare un esempio: non è detto che la persona 'anestetizzata' (morta dentro), sia insensibile di natura, magari è più sensibile dell'estroverso timido, ma lo da meno a vedere perché si è creato una corazza!
     
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16 replies since 30/12/2012, 12:06   534 views
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