Consapevolezza del disagio psichico - obiettività - teoria struttural dialettica

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Franz86
     
    .

    User deleted


    Secondo me parlando di "disagio psichico" immagino che la maggior parte delle persone pensi immediatamente a concetti come "malattia" -> "malati" -> "ospedale" -> "medicine" etc.
    La consapevolezza che tutto ciò che attiene alla sfera psichica sia in realtà molto sottile, riguardi tutti quanti e abbia implicazioni più filosofico-esistenziali che sanitarie in senso stretto non appartiene certo alla cultura popolare. E nemmeno agli specialisti, dato che l' associazione grossolana e immediata "malattia->medicine" non è certo sottorappresentata anche in questo ambito, a quanto mi sembra di capire.

    C'è da dire anche che al giorno d'oggi c'è non poca gente (sempre secondo me, non ho dati numerici, è solo una mera impressione) che qualche consapevolezza del disagio ce l'ha, frequenta anche specialisti per periodi più o meno lunghi ma non combina assolutamente nulla in termini di miglioramento della propria condizione interiore.

    Comunque Miya potevi anche mettere il link, mica lo sanno tutti cos'è 'sta teoria struttural-dialettica :P

    E comunque in questa affermazione c'è tutto:
    " (...) A differenza di quanto pensava Freud, insomma, nell'ottica struttural-dialettica la natura umana è predisposta per raggiungere uno stato di equilibrio. Tale stato però si realizza solo attraverso un lungo tragitto evolutivo, postula un grande impegno da parte del soggetto e condizioni ambientali che lo favoriscano e non interferiscano su di esso (...) "

    Non tutti possono avere la consapevolezza, la volontà e anche il tempo e la possibilità per intraprendere un certo cammino. Specialmente in una società come la nostra che è caotica già nelle sue fondamenta.
     
    Top
    .
11 replies since 16/3/2013, 12:35   264 views
  Share  
.
Top