Problemi con le Slutwalk

Il bisogno di appartenenza

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  1. Warlordmaniac
     
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    Non vorrei dare inizio ad un flame uomini contro donne; io ci sto provando ad essere più.... omologato, ma proprio non riesco a cambiare il mio pensiero.
    Sono figlio di genitori vecchio stampo, mia madre molto freddolosa, mio padre molto bigotto e curioso della sessualità altrui; mi hanno cresciuto in un modo che ogni divertimento me lo sarei dovuto sudare; mi hanno sempre fortemente imbacuccato per paura che mi ammalassi; poi, soprattutto, a casa non esiste il rispetto per la sessualità, cioè non c'è privacy, la curiosità dei miei genitori è totale e non viene lasciato nulla al caso. Intendo dire, che sì, in casa c'è pudore, ma appena esco dai binari, me lo hanno sempre detto in faccia. L'eccesso di ansia e di controllo che mi hanno riservato i miei genitori per la mia incolumità, la mia salute e la mia sessualità, mi ha spinto a non confidarmi su nulla con loro: non ho mai ammesso di masturbarmi, non ho mai ammesso di essere etero, non ho mai dato segni di libido.

    Non so se sia a causa di questo quadro, ma non riesco a divenire più tollerante verso gli atti di esibizionismo fisico femminile.
    Vi spiego meglio.
    Come sapete sono antifemminista e seguo spesso i dibattiti su siti femministi e questioni di genere; spesso ci si imbatte nel mio argomento preferito: la moralità. In questi siti si formano due fazioni: quelli che dicono "la libertà della donna di troieggiare è sacra ed è giusto che vada in giro nuda, perché non siamo in Afghanistan, non siamo nel Medioevo, ma siamo nel 2013, evviva la libertà evviva i sacri diritti delle donne"; poi ci sono quelli che dicono "è importante prevenire e quindi siccome i balordi esistono, servirebbe del buonsenso anche nella donna, per evitare atteggiamenti e abbigliamento non troppo provocante".

    Noto che i primi sono tanti, tanti, ma davvero tanti (uomini e donne) e non riesco a non stupirmi di quanto io sia diverso da costoro. Cioè io ci sto provando ad immaginarmi donna e essere il più empatico possibile, ma il famoso detto "dovete capire che quando ci spogliamo non ce l'abbiamo con voi" lo leggo da un occhio e mi esce dall'altro. Sono troppo sensibile alla visione del corpo femminile per non considerare l'esibizionismo una forma di mancanza di rispetto.

    Mentre da teenager giravo per i posti sperando di imbattermi in ragazze succinte, oggi quando vado in giro spero sempre che non siano parecchie a vestirsi provocante.
    Inoltre noto che i commentatori di queste Slutwalk, anche i sostenitori del buonsenso, non hanno problemi nel rimarcare che il molestatore non è mai giustificato. Io non faccio questo ragionamento in maniera così fluida; cioè io disprezzo le persone aggressive e anche gli uomini se lo sono, però un atteggiamento di importunare tendo a considerarlo come una legittima difesa, un modo per dire "ci sono anch'io, non sei invisibile".
    A che serve? A nulla, anzi, da antifemminista dovrei promuovere l'indifferenza verso le donne, ma sono io il primo a tradire la logica dell'utile. Empatizzo molto di più con i molestatori che con le molestate e quello che mi dà fastidio è che nei commenti ho sempre le posizioni più estremiste.
    Mi fa male a leggere tutte quelle persone che dicono cose che considero di un altro mondo. Mi fa paura sapere di un futuro dove i genitori sfileranno le mutande alle loro figlie.
    Infatti è come se temessi un'inflazione, come se temessi che quelle sensazioni positive che la mia sessualità introversa mi ha regalato attraverso gli stimoli visivi, perdessero di valore (non è un caso che non amo andare in spiaggia, anche per paura di assuefarmi alla vista della pelle femminile)

    Voglio essere allo stesso tempo sensibile agli stimoli, per rivivere le sensazioni positive, ma meno distante dal pensiero comune. Temo che non sia possibile. Leggendo Anepeta, mi pare di aver capito che questo non è altro che il Bisogno di Appartenenza che si fa sentire e che spinge come una specie di dente del giudizio. Non so proprio come gestirlo, ho la sensazione di uscire fuori dal mondo, di essere incompreso e di non capire la maggior parte delle persone e questo non mi piace.
    Un po' di omologazione forse non mi farebbe male , se interiore, ma è come se questo dente trova un muro nella gengiva e non riesce a spostarlo.


    Chiedo consigli a chi conosce meglio di me il bisogno di appartenenza.
     
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53 replies since 18/4/2013, 12:55   1243 views
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