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DariotheFox.
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La mia introversione mi ha portato durante l'adolescenza a giustificare la mia sensazione di diversità con quella di sentirmi un essere speciale.
Quel filtro mentale che avevo creato, mi ha portato ad enfatizzare i miei successi, e rinforzare l'idea che sarei stato destinato a grandi cose.
Con l'entrare nel mondo adulto (ho 26 anni) la vita mi ha fatto aprire gli occhi e con tutte le mie forze (e lo studio privato della psicologia e della pratica del buddismo)sono riuscito a scardinare quel gommoso muro del mio IperEgo.
Ma la natura rimane quella, la tendenza ha cercare nel mondo quel posto quel lavoro quell'arte che soddisfi il mio Io Ideale, anche a dispetto del mio Io Reale che non è in grado di soddisfarlo.
E la cosa più estenuante è che in questo conflitto non mi godo niente non vivo niente ne i miei successi, perchè mai abbastanza e nemmeno l'esperienze più costruttive perchè non vivo nel presente.
Ora ho la piena e razionale convinzione conscia che cercare la "normalità" sia il modo migliore per godere appieno la vita ed avere una vera vita "speciale".
Mo il mio inconscio e il mio subconscio non ne sono tanto convinti e anche se raggiungo un certo controllo appena abbasso la guardi ritorno sempre agli stessi errori..