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yukino76.
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Penso sia una questione del super-Io e dell'IO-antitetico, entrambi particolarmente sviluppati negli introversi, e il cui conflitto non è affatto piacevole (ne so qualcosa).
Vediamo se ho capito la questione:
Il super-IO è ciò che ci porta a voler assecondare gli altri, la realtà; è ciò che ci permette di vivere in Società.
L'IO-antitetico è ciò che ti fa dire "io sono IO", e quindi a cercarti e conosceerti come individuo unico, a prescidenre da cosa la Società voglia o non voglia da te.
Sono due pulsioni contrapposte, ma estremamente forti negli introversi: da una parte vuoi farti "accettare" dalla Società (il bambino d'oro), dall'altra vuoi rimarcare la tua "diversità".
SE segui l'IO-antitetico, ti senti in colpa perchè non "soddisfi" ciò che gli altri si aspettano da te.
SE segui il super-IO senti di tradire te stesso.
E' un circolo vizioso, che conosco molto bene. IO so di valere, e so di non essere inferiore agli altri, e quindi seguo la spinta del mio IO antitetico, ma alla fine cerco sempre conferme negli altri per "nutrire" il mio IO-antitetico, ma, in fondo, cercare conferme negli altri è seguire il super-IO.
Ed è il corto-circuito.
Stiamo parlando di questo?
(penso che il Prof. Anepeta mi possa sputare in un occhio per questa mia interpretazione del suo pensiero ).