Fight Club è stato addirittura il mio "manifesto esistenziale" per un certo periodo Nessun altro film è poi riuscito a colpirmi in quella maniera.
Bellissimo anche "Giù la testa" : attento però che il film è di Leone, Morricone è il compositore della colonna sonora. Comunque il mito assoluto della mia infanzia era lui:
Mamma mia da piccola ero innamorata persa di Indiana Jones... infatti il mio cane lo chiamai Indy
Se non sbaglio il cane di Spielberg si chiamava Indiana: è questo che ha dato l' ispirazione per il nome del personaggio. La cosa poi è stata trasferita anche nella realtà cinematografica, perchè Indy nei film affferma di aver avuto un cane di nome Indiana
questa è la scena finale di un film che ho visto un po' di tempo fa e che mi è sembrato bellissimo: POETRY di Lee Chang-Dong
è la storia di una vecchina con l'alzheimer che rimane molto colpita dal suicidio di una ragazzina del suo paese, che si è buttata giù da un ponte, nel fiume. scopre poi che si è suicidata perchè alcuni compagni di scuola, tra cui suo nipote, l'avevano violentata. sulla vicenda si intreccia il percorso interiore della nonnina che sta seguendo con difficoltà un corso di poesia, questa è la poesia che lei alla fine riesce a far "uscire":
"Decoder" film tedesco del 1984 con Christiane Felscherinow (la ragazzina tossica di Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino), Alexander Hacke (quello degli Einstürzende Neubauten) e William Burroughs.
Davanti alla porta delle Legge, c'è un guardiano. Un uomo di campagna si presenta a lui e lo prega di farlo entrare, ma il guardiano non può lasciarlo passare. Ha qualche speranza di poter entrare più tardi? "Può darsi" risponde il guardiano. L'uomo cerca di spiare attraverso la porta aperta, non gli è stato forse insegnato che la Legge è accessibile a tutti? "NOn tentare di entrare senza il mio permesso" dice il guardiano, "io sono molto potente, eppure non sono che l'ultimo dei guardiani. Di sala in sala, di porta in porta, ogni guardiano è più potente del precedente". Con il consenso del guardiano, l'uomo si siede accanto alla porta e lì aspetta. Per giorni, e anni. Dà fondo a tutto quello che ha portato con sè sperando di corrompere il guardiano. Questi però non cessa di ripetergli "Accetto ciò che mi dai solo perchè tu non creda di avere trascurato qualche possibilità". Per anni l'uomo non fa che studiare il guardiano, impara a conoscere persino le pulci annegate nel suo bavero di pelliccia e, tornato fanciullo a causa della vecchiaia, prega persino le pulci di aiutarlo a convincere il guardiano a lasciarlo passare. La sua vista si è indebolita, ma egli distingue sempre nel buio il chiarore soprannaturale che emana dalla porta della Legge. E ora, prima di morire, concentra tute le esperienze fatte in una sola domanda. Fa cenno al guardiano di chinarsi, il guardiano brontola "Sei insaziabile! Che cosa vuoi sapere?". Il vecchio risponde "Ogni uomo aspira a conoscere la Legge, come mai allora, in tutti questi anni, nessuno all'infuori di me ha mai chiesto di entrare?". Il suo udito è debole, perciò il guardiano deve gridargli all'orecchio "Tu solo avresti potuto essere ammesso! A nessun altro è consentito varcare questa porta. Questa porta era destinata solo a te. E adesso, te la chiuderò".
Edited by houccisoilariadusieleièrisorta - 14/6/2012, 11:30
Non ho trovato la scena in lingua originale... ma credo renda comunque bene l'idea. Chi non ci si ritrova in questo tipo di monologo interiore? E poi Gondry è un genio vero secondo me.
Ma il film non è solo quello, il film è molto più complesso e contiene diverse storie che fanno parte di un'unica storia. Di certo non può non interessare un "introverso" un film del genere. Parla della società americana (in declino) un po' sulla scia di American Beauty ma in maniera diversa, poi c'è Tom Cruise che secondo me in questo film da il massimo come attore (la scena col padre è da mettere tra le migliori di Hollywood).
insersco una scena tratta dal film di Michael Haneke LA PIANISTA (ed è tratto da un romanzo). parla di una professoressa di piano del conservatorio di Vienna, assolutamente gelide, apparentemente non prova alcun sentimento (tranne quando suona). la sua vita apparentemente "comune" nasconde una lato tutt'altro che ordinario fatto di rapporti disfunzionali con la madre, con gli allievi (arriverà a ferire un'allieva irrimediabilmente perchè più talentuosa di lei) e con il sesso. la sua vita si svolge in un' "inusuale" routine, che viene di colpo spezzata quando ad un suo concerto un ragazzo si innamora di lei e tenta di avvicinarla, prima diventando suo allievo al conservatorio e poi esplicitando i suoi sentimenti. purtroppo per lui verrà trascinato nel "lato oscuro" della professoressa...
la scena è secondo me quella più rappresentativa di tutto il film perchè in una battuta condensa l'intera personalità della maestra di piano: Io non ho sentimenti, Walter. Mettitelo bene in testa. E anche se ne ho per un giorno non prevarranno mai sulla mia intelligenza.