La dialettica

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  1. Nicola.
     
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    io credo che l'introverso abbia prima di tutto la necessità di chiarire a se stesso cosa pensa. io prima di tutto ho un intuizione, che mi richiede un certo tempo di pensiero per essere compresa. se in quel periodo volessi spiegarla a qualcuno non ci riuscirei. solo dopo che ho reso familiare a me stesso quello che penso (in genere ho sempre un senso di confusione in testa quando so di avere un intuizione ma di non averne chiaro il siginificato. questo mi da un'urgenza di mettermi seduto da qualche parte ed esplicare il pensiero) posso elaborarlo per parole.

    inoltre...io credo che dipenda da un continuo esercizio di carattere. cambiando con il tempo, l'autostima e le capacità comunicative possono migliorare o peggiorare. io ultimamente ho preso il via a parlare sempre più stesso di argomenti delicati con i miei amici, forse anche troppo (che mi porta a domandarmi, ancora senza risposta, il perchè). sento di essermi impratichito su certi argomenti, e di avere una capacità di esporli a parole di gran lunga superiori a prima. vuoi perchè ormai li ho consolidati, vuoi perchè a forza di parlarne ho affinato il discorso, un po' come quando ripeti qualcosa per esercitare l'esposizione. so che suona tutto molto macchinoso, ma dove si ha una carenbza comunicativa di base (assertività) la si colma con un esercizio sistematico.
     
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    CITAZIONE (Franz86 @ 27/8/2012, 14:53) 
    CITAZIONE (Warlordmaniac @ 27/8/2012, 14:21) 
    Per iscritto è diverso, anche se per davvero ho una scarsa economicità anche nello scrivere. E' diverso perché i ritmi sono meno incalzanti e si più tempo per pensare.

    Ma i dialoghi a voce sono praticamente sempre molto meno complessi dal punto di vista concettuale rispetto a quelli che si fanno per iscritto, ad esempio sui forum: a meno che non si frequenti qualche ambiente particolarmente intellettuale.

    Ma nei forum c'è tutto il tempo che si vuole. Anche nei temi però ero il più lento, per non parlare dei listening in lingua straniera, quando nella grammatica straniera ero il migliore.

    Anche in classe (nel ruolo di insegnanti) si viene presi in giro per un imperfetto al posto nel congiuntivo, non c'è bisogno di interloquire con soloni della crusca per dover mostrare un linguaggio impeccabile.


    CITAZIONE (Franz86 @ 27/8/2012, 14:53) 
    CITAZIONE
    Non ho detto che l'attività intrinseca del cervello "impedisce" la concentrazione, ma la infastidisce maggiormente che nell'estroverso. Se non ammetti questa differenza, allora mi chiedo se per te intro e estro siano uguali.

    Hai detto che non riesci a fare un "discorso" più lungo di qualche secondo: se questo è causato solo dal "rimuginamento" non si tratta di fastidio, ma di vero impedimento. Un "discorso" di qualche secondo non è un discorso.

    C'è anche da dire che raramente mi viene chiesto un discorso per spiegare una cosa, anche perché i miei interlocutori si annoierebbero ad ascoltarmi. Non riesco a fare un discorso lungo perché se lo dovessi fare, dovrei fermarmi per pensare ad organizzare il concetto successivo e diventerebbe una somma di discorsi corti che formano uno lungo, ma raramente la gente ha la pazienza per sentirmi.

    CITAZIONE (Franz86 @ 27/8/2012, 14:53) 
    Intro ed estro non sono uguali, ma non vedo perchè l'introverso debba essere intrinsecamente incapace di concentrazione sul momento presente.

    Secondo me se uno è meno estroverso ha meno collegamenti con l'esterno e quindi il traffico scorre meno velocemente ed è più soggetto a intoppi.

    CITAZIONE (Ember @ 27/8/2012, 15:03) 
    Un altro mio timore, dato che mi capita spesso, è quello di essere interrotta... così divento stra-sintetica per terminare il concetto prima possibile.

    Anch'io, temo di venire interrotto e soprattutto di annoiare. Ma molte reazioni confermano le mie paure.
     
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  3. Franz86
     
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    CITAZIONE (Warlordmaniac @ 27/8/2012, 15:21) 
    Ma nei forum c'è tutto il tempo che si vuole. Anche nei temi però ero il più lento, per non parlare dei listening in lingua straniera, quando nella grammatica straniera ero il migliore.

    Anche in classe (nel ruolo di insegnanti) si viene presi in giro per un imperfetto al posto nel congiuntivo, non c'è bisogno di interloquire con soloni della crusca per dover mostrare un linguaggio impeccabile.

    Non giustifico le prese in giro, ma obiettivamente ascoltando un insegnante (specie se di materie umanistiche) certi errori non ci si aspetterebbe di sentirli, perlomeno non di frequente.
    CITAZIONE
    C'è anche da dire che raramente mi viene chiesto un discorso per spiegare una cosa, anche perché i miei interlocutori si annoierebbero ad ascoltarmi.

    Questa affermazione è interessante. So che fai pratica sportiva, quindi saprai anche che la motivazione psicologica è importante: se si parte sentendosi già sconfitti la performance sarà scadente.
    Se si è convinti di risultare inevitabilmente noiosi nei discorsi si eviterà il più possibile di parlare, o ci si sentirà a disagio se si è proprio costretti a farli.
    CITAZIONE
    Non riesco a fare un discorso lungo perché se lo dovessi fare, dovrei fermarmi per pensare ad organizzare il concetto successivo e diventerebbe una somma di discorsi corti che formano uno lungo, ma raramente la gente ha la pazienza per sentirmi.

    Forse, oltre a ciò che ho scritto prima, sei anche spiccatamente perfezionista: ma normalmente un discorso a voce è piuttosto "raffazzonato" in confronto ad uno scritto. Per esprimersi a voce esattamente come si scrive bisogna essersi preparati il discorso.
    Il fatto è che la capacità dialettica è legata anche al sapersi "ingraziare" e coinvolgere l' interlocutore, non è meramente cura nella "forma" dell' esposizione.
    CITAZIONE
    Secondo me se uno è meno estroverso ha meno collegamenti con l'esterno e quindi il traffico scorre meno velocemente ed è più soggetto a intoppi.

    Ma un estroverso dovrebbe essere meno abituato e meno a suo agio nel pensare.
    CITAZIONE
    Anch'io, temo di venire interrotto e soprattutto di annoiare. Ma molte reazioni confermano le mie paure.

    Ma appunto, qui parli di paure. Le paure per te sono intrinseche all' introversione?
     
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    Il discorso che fai, Franz, segue uno schema molto comune in molti miei dialoghi con persone che mi criticano.

    In pratica avviene che il mio interlocutore inverte cause e conseguenze rispetto al mio pensiero.
    Tu infatti pensi che la scarsa dialettica sia la conseguenza di un qualcosa (a volte è una patologia psichica, molto spesso parlano della famigerata insicurezza); io penso che la scarsa dialettica sia la causa di feedback negativi.
    A me sembra di gareggiare con dei mancini a chi scrive meglio con la sinistra; se è una "masturbazione mentale" io non me ne accorgo, io mi rendo conto solo della differenza e dei feedback che lo confermano.
     
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  5. vivatruffaut
     
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    Non credo che tutti gli introversi siano peggiori come oratori rispetto agli estroversi, al massimo sono meno bravi a improvvisare un discorso. Ma se se lo preparano bene o se conoscono bene l'argomento, penso che il contenuto del discorso e in alcuni casi anche l'intensità e la passione nel pronunciarlo degli introversi (se parlano di cose a cui sono davvero interessati) possano essere addirittura superiori rispetto agli estroversi. Alcuni uomini politici sono introversi (Hitler purtroppo arringava le folle). Ci sono buone probabilità che anche Obama (non voglio entrare qui nel merito della sua deludente politica come presidente, ma erano anni che non si ascoltavano discorsi così belli alla Casa Bianca) lo sia.
     
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    Vivatruffaut, secondo me tutti questi personaggi introversi, lo sono se il taglio è come scrivono alcuni siti, vicino a 30% di introversi o anche più. Ma se uno è introverso per davvero, secondo il taglio del 6%, voglio sentirlo arringare le folle alla mia età.
     
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  7. houccisoilariadusieleièrisorta
     
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    scusate ma devo fare la solita rompipalle :)

    timidezza e conseguenze negative derivanti indirettamente dall'introversione sono cose ben diverse dall'introversione stessa.

    ci sono introversi che non sono timidi, così come estroversi che sono timidi, così come introversi che non sono problematici (anche se non è facile trovarne, perchè in questa società, anti-introversa in tutto, nella maggior parte dei casi gli introversi imboccano fin da piccoli carriere dei più vari tipi di disagio).

    ci tengo sempre a ribadire questa cosa: introversione non significa problematicità, se una persona introversa ha un problema, qualunque esso sia, esso non è connaturato all'introversione, ma le cause si trovano altrove.

    questo discorso si applica anche alla dialettica.
    essere introversi non significa essere dei cattivi oratori, ci sono infatti molti introversi che non hanno nessun problema a parlare nè a scrivere, che siano discorsi semplici o complessi.
    non voglio citare, per discrezione, persone che conosco, pensiamo soltanto al mondo della cultura, che ne è pieno, e faccio un esempio fra tutti: Pasolini.

    non voglio fare nessuna lezioncina eh... io sono una persona abbastanza timida con gli estranei, quando devo parlare in pubblico (tipo assemblee, ecc.) mi agito da morire e cerco di fare dei discorsi molto brevi :P ma lo so benissimo che questo è un problema mio, perchè mi agitano queste situazioni... infatti in passato ero moooooooolto peggio :D mi ricordo alle superori un tizio mi chiamava "zeroparole", oppure ai primi esami dell'università, mamma mia, quasi facevo scena muta, ma perchè? perchè mi agitavo da morire. ora non è più così, anzi, agli esami spesso mi fanno pure i complimenti per come parlo (hahaha chi l'avrebbe mai detto eh?).

    certo, pensare che questa sia una caratteristica intrinseca dell'introversione ci culla, fa comodo, perchè giustifica, è come dire "eh, è colpa dell'introversione, l'introversione è genetica perciò se non so parlare per via dei miei geni"... posso capire questo ragionamento, ma non è così.
     
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  8. Franz86
     
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    CITAZIONE (Warlordmaniac @ 27/8/2012, 16:08) 
    Il discorso che fai, Franz, segue uno schema molto comune in molti miei dialoghi con persone che mi criticano.

    In pratica avviene che il mio interlocutore inverte cause e conseguenze rispetto al mio pensiero.
    Tu infatti pensi che la scarsa dialettica sia la conseguenza di un qualcosa (a volte è una patologia psichica, molto spesso parlano della famigerata insicurezza); io penso che la scarsa dialettica sia la causa di feedback negativi.

    E' esattamente l' impressione che ho spesso anch' io leggendo i tuoi ragionamenti.

    Il problema è che il tuo pensiero evidentemente non funziona, dato che, a quanto pare, nonostante tutto non sei riuscito a diventare un buon oratore.
    La "famigerata" sicurezza di sè con il suo opposto speculare (l' insicurezza) sono cose piuttosto palesi, ma se ti rifiuti di ammettere che esistano puoi farlo (però hai parlato tu stesso di "paure" e "tensione", a cosa le riconduci?).

    In ogni caso così hai solo aggirato l' ostacolo per via teorica: ma concretamente come conti di riuscire ad ottenere risultati soddisfacenti?

    Incolpare i feedback negativi mi pare il vero espediente per invertire cause ed effetti: ma comunque, come fare allora ad ottenere feedback positivi nonostante la scarsa dialettica? Sinceramente questo modo di ragionare mi sembra come un mettere il carro davanti ai buoi. Come si può pretendere che qualcuno si interessi e si senta coinvolto (e quindi invii feedback positivi) ascoltando un oratore che non possiede capacità dialettiche?
    CITAZIONE
    A me sembra di gareggiare con dei mancini a chi scrive meglio con la sinistra; se è una "masturbazione mentale" io non me ne accorgo, io mi rendo conto solo della differenza e dei feedback che lo confermano.

    Ma hai provato a guardare i destri?
     
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    CITAZIONE (houccisoilariadusieleièrisorta @ 27/8/2012, 18:33) 
    certo, pensare che questa sia una caratteristica intrinseca dell'introversione ci culla, fa comodo, perchè giustifica, è come dire "eh, è colpa dell'introversione, l'introversione è genetica perciò se non so parlare per via dei miei geni"... posso capire questo ragionamento, ma non è così.

    No, a me non cambia molto; io so che la colpa è dei miei geni, non è certo della timidezza; poi se gli introversi hanno in pochi o in molti lo stesso problema, non è che mi giustifica da qualche colpa. Io ho avuto sempre dei grossi problemi nella produzione orale e i miei insegnanti non me l'hanno mai nascosto; mi dicevano che dovevo ripetere ad alta voce, ma studiando così mi stancavo in brevissimo tempo.
    Ho una marcia in meno, questo è evidente, come è evidente che uno che gioca a 25 anni in prima categoria, non ha il talento per giocare in serie A; non bisogna farne un dramma o gridare al vittimismo. Non è che smetto di parlare per questo motivo, però un lavoro che consiste nell'arte della persuasione attraverso la produzione orale, secondo me non è l'ideale, come non è l'ideale prendere un impegno politico.
     
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  10. houccisoilariadusieleièrisorta
     
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    io stavo facendo un discorso generale su introversione, dialettica e disagi. se tu sei convinto di essere nato con una marcia in meno... sinceramente non saprei che dire.
     
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    CITAZIONE (Franz86 @ 27/8/2012, 18:40) 
    E' esattamente l' impressione che ho spesso anch' io leggendo i tuoi ragionamenti.

    Il problema è che il tuo pensiero evidentemente non funziona, dato che, a quanto pare, nonostante tutto non sei riuscito a diventare un buon oratore.

    Oltre a non essere un buon oratore, non sono molte altre cose. Non sono Mister Italia, non so un grande del porno, non sono un politico, non sono un imprenditore di successo, non sono un cantante...
    e tutti quelli che non sono qualcosa, non funzionano?

    CITAZIONE (Franz86 @ 27/8/2012, 18:40) 
    La "famigerata" sicurezza di sè con il suo opposto speculare (l' insicurezza) sono cose piuttosto palesi, ma se ti rifiuti di ammettere che esistano puoi farlo (però hai parlato tu stesso di "paure" e "tensione", a cosa le riconduci?).

    Le paure ce le hanno tutti. Le tensioni ancora di più, non sei mai teso? Non ti emozioni mai? Cioè, se parli in pubblico hai lo stesso stato d'animo di come stai parlando coi tuoi genitori a casa?
    Dai, non vediamo la patologia dove non c'è!

    CITAZIONE (Franz86 @ 27/8/2012, 18:40) 
    In ogni caso così hai solo aggirato l' ostacolo per via teorica: ma concretamente come conti di riuscire ad ottenere risultati soddisfacenti?

    Di fronte ad una mancanza di talento non si può fare nulla, se uno ha una marcia in meno ha una marcia in meno. Posso esercitarmi vivendo, ma non è che metto un annuncio su internet per trovare un'ascoltatore.

    CITAZIONE (Franz86 @ 27/8/2012, 18:40) 
    Incolpare i feedback negativi mi pare il vero espediente per invertire cause ed effetti: ma comunque, come fare allora ad ottenere feedback positivi nonostante la scarsa dialettica? Sinceramente questo modo di ragionare mi sembra come un mettere il carro davanti ai buoi. Come si può pretendere che qualcuno si interessi e si senta coinvolto (e quindi invii feedback positivi) ascoltando un oratore che non possiede capacità dialettiche?

    Appunto, infatti non succede. E io che sto dicendo? Io non sto incolpando i feedback, io faccio fatica a mettere nella comunicazione verbale la stessa concentrazione che ci mette una persona media , tutto il resto sono conseguenze.


    CITAZIONE (Franz86 @ 27/8/2012, 18:40) 
    CITAZIONE
    A me sembra di gareggiare con dei mancini a chi scrive meglio con la sinistra; se è una "masturbazione mentale" io non me ne accorgo, io mi rendo conto solo della differenza e dei feedback che lo confermano.

    Ma hai provato a guardare i destri?

    Sì, ci sarà qualcuno che ha delle difficoltà simili, ad esempio mia madre e mia sorella non hanno un'organizzazione del discorso molto scorrevole. E quindi?
     
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  12. Franz86
     
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    CITAZIONE (Warlordmaniac @ 27/8/2012, 19:05) 
    Oltre a non essere un buon oratore, non sono molte altre cose. Non sono Mister Italia, non so un grande del porno, non sono un politico, non sono un imprenditore di successo, non sono un cantante...
    e tutti quelli che non sono qualcosa, non funzionano?

    Mister Italia, il grande del porno, il politico, l' imprenditore di successo, il cantante sono persone che hanno doti eccezionali che si possono trovare molto di rado in una persona (il politico forse no ... :D ).
    Ma essere un buon oratore è un qualcosa di molto più modesto, e anche un introverso può essere un buon oratore (magari non "un acrobata della parola"), gli esempi viventi si possono trovare.
    CITAZIONE
    Le paure ce le hanno tutti. Le tensioni ancora di più, non sei mai teso? Non ti emozioni mai? Cioè, se parli in pubblico hai lo stesso stato d'animo di come stai parlando coi tuoi genitori a casa?
    Dai, non vediamo la patologia dove non c'è!

    Non parlo di patologia e le paure le hanno tutti, certo, ma, perdonami, sei tu che hai scritto che non riesci ad imbastire un discorso che duri più di qualche secondo e divieni vittima della tensione. E poi pretendi che la causa di ciò sia solo ed unicamente l' introversione: devo darti ragione per forza?
    E la tensione sarebbe un qualcosa su cui non si può lavorare per nulla?
    CITAZIONE
    Di fronte ad una mancanza di talento non si può fare nulla, se uno ha una marcia in meno ha una marcia in meno. Posso esercitarmi vivendo, ma non è che metto un annuncio su internet per trovare un'ascoltatore.

    Di fronte ad una mancanza di talento non ci si può aspettare di eccellere in un ambito, ma non per questo si hanno le ali completamente tarpate. Se tutti la pensassero come te allora nel calcio esisterebbe (a malapena) solo la serie A.
    CITAZIONE
    Appunto, infatti non succede. E io che sto dicendo? Io non sto incolpando i feedback, io faccio fatica a mettere nella comunicazione verbale la stessa concentrazione che ci mette una persona media , tutto il resto sono conseguenze.

    Sì, ma la causa di questo non è l' introversione, come riesci ad esprimerti nel contesto virtuale potenzialmente potresti riuscire a farlo anche verbalmente: forse hai dei blocchi interiori che ti limitano, ma non scaricare la colpa sulla "marcia in meno". La "marcia in meno" ce l' ha davvero chi le idee non le esprime nè parlando nè scrivendo, perchè semplicemente non le ha.
    CITAZIONE
    Sì, ci sarà qualcuno che ha delle difficoltà simili, ad esempio mia madre e mia sorella non hanno un'organizzazione del discorso molto scorrevole. E quindi?

    Per "destri" io intendevo quelli che riescono a parlare in pubblico senza difficoltà.
     
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  13. Velaour
     
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    Con la dialettica ho problemi perchè mi sforzo sempre di mantenere il filo conduttore delle discussioni o racconti e usare meglio il lessico , la grammatica.
    Mi sono accorto di recente che tendo a ragionare ad alta voce , meglio se c'è una persona ad ascoltarmi oppure qualcosa a cui rivolgere l'attenzione
    Naturalmente avrei delle difficoltà (anche angoscianti) in caso non sapessi cosa pensare e fare. In caso invece non ci fossero problemi sulla conoscenza dell'argomento o circostanza ,il fatto che io tenda a voler esprimere a parole le riflessioni mi da ugualmente problemi continui. è vero che mentre parlo potrebbero sorgermi delle idee nuove ma in questo modo mi tocca riformulare quel che ho detto in precedenza , rimettere in ordine le idee (sempre che siano chiare) e cercare di non far stranire l'interlocutore o peggio (quel che mi succede) senza far credere che abbia difficoltà sociali.
    Io ho un disturbo ansioso e sono anche timido , ma quando bisogna esprimere un parere in genere non vengo toccato dalle miei possibili paure perchè quello è il momento di pensare e organizzare le parole. Cito testualmente "in genere" poichè in caso di angoscia perdurante non riesco a parlare.
    Nel mio caso la questione è analoga nel virtuale. I miei post probabilmente fanno credere che non solo io non riesca ad esprimermi bene ma neppure mi impegno..
    Questo non è del tutto vero , la maggior parte delle volte il problema sta nell'idea che non è abbastanza chiara per essere esplicitata bene con le parole . ..
    Tra il virtuale e il reale cambia che l'interlocutore può interromperti per spiegare il suo pensiero e interrompere quindi il tuo filo conduttore del discorso e ,nel peggiore dei casi, sconvolgere l'opinione che si stava dimostrando. Nel virtuale si procede per successioni di post e anche su un utente subito dopo dice la sua e tu non hai finito di spiegare perchè occupato tutto lo spazio dei caratteri, lui può con tutta calma tornare in dietro e rileggere il commento con la logica di origine. Nelle chat però ci può essere un po di disordine perchè è costruita per le small-talk.
     
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  14.  
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    CITAZIONE (Franz86 @ 27/8/2012, 19:45) 
    Mister Italia, il grande del porno, il politico, l' imprenditore di successo, il cantante sono persone che hanno doti eccezionali che si possono trovare molto di rado in una persona (il politico forse no ... :D ).
    Ma essere un buon oratore è un qualcosa di molto più modesto, e anche un introverso può essere un buon oratore (magari non "un acrobata della parola"), gli esempi viventi si possono trovare.

    Essere un buon oratore è qualcosa di buono e non tutti arrivano a "buono", qualcuno arriva a "discreto", qualcuno arriva a "sufficiente" e qualcuno è insufficiente nonostante gli sforzi.


    CITAZIONE (Franz86 @ 27/8/2012, 19:45) 
    Non parlo di patologia e le paure le hanno tutti, certo, ma, perdonami, sei tu che hai scritto che non riesci ad imbastire un discorso che duri più di qualche secondo e divieni vittima della tensione. E poi pretendi che la causa di ciò sia solo ed unicamente l' introversione: devo darti ragione per forza?
    E la tensione sarebbe un qualcosa su cui non si può lavorare per nulla?

    No, no, figurati, io ho la sensazione di avere un'attività intrinseca disturbante, poi magari è soltanto il fatto che la mia area del linguaggio è iposviluppata. A me pare che Anepeta dicesse qualcosa a riguardo, però magari ricordo male.


    CITAZIONE (Franz86 @ 27/8/2012, 19:45) 
    Di fronte ad una mancanza di talento non ci si può aspettare di eccellere in un ambito, ma non per questo si hanno le ali completamente tarpate. Se tutti la pensassero come te allora nel calcio esisterebbe (a malapena) solo la serie A.

    No, guarda, qui ti rispondo vivendo. Non ho talento nel mio sport, continuo a praticarlo.

    CITAZIONE (Franz86 @ 27/8/2012, 19:45) 
    Sì, ma la causa di questo non è l' introversione, come riesci ad esprimerti nel contesto virtuale potenzialmente potresti riuscire a farlo anche verbalmente: forse hai dei blocchi interiori che ti limitano, ma non scaricare la colpa sulla "marcia in meno". La "marcia in meno" ce l' ha davvero chi le idee non le esprime nè parlando nè scrivendo, perchè semplicemente non le ha.

    No, qui ti sbagli proprio, credo che sia un fatto di forma mentis, non riesco a capire perché non capisci quello che per me è 1+1=2.
    Non siamo tutti uguali, abbiamo delle caratteristiche fisiche e psichiche diverse; c'è chi è veloce e chi è resistente, chi è alto e chi è basso, chi è magro e chi è grasso di costituzione; non vedo perché non ci possa essere chi è molto bravo nell'improvvisare un discorso, ha la battuta pronta e non sputa un attimo per tutta la serata e torna a casa fresco come una rosa, chi invece è completamente all'opposto. La differenza tra parlare e scrivere c'è: è il tempo a disposizione per pensare.
    Non ho blocchi interiori, ipotesi astrusa: ho scritto che ripetere a voce alta mi stanca velocemente e studiavo da solo mica in compagnia.

    Edited by Warlordmaniac - 28/8/2012, 00:06
     
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  15. crox
     
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    Oddio, mi sa che sono un'introversa anomala...
    Non ho mai avuto particolari problemi nella comunicazione orale. In genere non ho problemi neanche a parlare in pubblico. Mentre nello scritto faccio molta più fatica, sento una specie di blocco. Mi devo concentrare al massimo per scrivere in modo decente e spreco sempre molta energia. Mi sa che ha ragione Ilaria, è una questione di blocchi psicologici. Non riesco a capire da dove arriva il mio blocco per lo scritto....bah... Sarà una questione di allenamento.
     
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33 replies since 27/8/2012, 11:36   1096 views
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