Eccessiva empatia? Eccessiva fantasia? Patologia?

Quando "sentire" fa male

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  1. Nicola.
     
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    CITAZIONE (houccisoilariadusieleièrisorta @ 28/11/2012, 00:13) 
    effettivamente, non vi sentireste più a vostro agio a mandarvi degli mp?

    fatti gli affari tuoi ^_^
     
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  2. alexey86
     
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    Sarebbe divertente iniziarne un altro :D
     
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  3. Yorick75
     
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    CITAZIONE (Ikigen @ 28/11/2012, 00:10) 
    BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

    Cambia canale. Usalo il telecomando. Nessun ti obbliga a leggere, o ,come Alex DeLarge, sei sotto trattamento Ludovico ? Allora, hai tutta la mia solidarietà. E giuro che non sto suonando la nona Sinfonia di Beethoven.


    CITAZIONE (houccisoilariadusieleièrisorta @ 28/11/2012, 00:13) 
    effettivamente, non vi sentireste più a vostro agio a mandarvi degli mp?

    Non sono d’ accordo, ma accetto il tuo invito. Sono pur sempre un ospite.
    Ma sia chiaro che non c' è nessun disagio. Non stiamo parlando di cose privatissime. Stiamo conversando in piazza, consapevoli di essere ascoltati anche da altre persone. Non è un discorso chiuso, è vero che ha poi virato verso i nostri interessi, ma non siamo i soli a nutrirli – sono tanti.
    Niente vietava di aprirsi a nuovi stimoli, altre digressioni. C’era spazio per chiunque volesse contribuire.
    Ho sempre sperato che qualcuno si unisse alla discussione, ma è avvenuto il contrario.

    Rispondo poi a albatros1919 per la "lunghezza inservibile che potrebbe far scocciare le persone che in futuro arriveranno sul sito".

    Il nemico da abbattere. Che fastidio, oddio. D’ accordo che questa sia l’ era dell’ atomizzazione della comunicazione,ma.
    Immagino le scene - Oddio che cosa lunghissima ! Diventerò cieco, scappiamo !E per non parlare dei cervelli fumanti. No, non voglio avere sulla coscienza qualche esaurimento da troppe parole.
    Si spizzica, si saltella, ci si ferma.Non sono mica dispense che uno si deve sorbire tutto intero, pena l' inferno.
    Se una cosa non interessa, basta andare avanti. Nessuno ne morirà. E' così difficile ?

    [Qui finisce il mio intervento. Fortunamente, gli insulti sono stati rimossi. Certo sarebbe stato un bel paradosso, anche.]
     
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  4. houccisoilariadusieleièrisorta
     
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    CITAZIONE (Nicola. @ 28/11/2012, 13:27) 
    CITAZIONE (houccisoilariadusieleièrisorta @ 28/11/2012, 00:13) 
    effettivamente, non vi sentireste più a vostro agio a mandarvi degli mp?

    fatti gli affari tuoi ^_^

    grazie...

    e cmq mica ho detto "sloggiate", a me non fa niente se scrivete, se siete contenti voi.

    se avevate infranto un qualche tipo di regola, già da mo ve li avevo cancellati.
     
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  5. Yorick75
     
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    CITAZIONE (houccisoilariadusieleièrisorta @ 28/11/2012, 14:28) 
    e cmq mica ho detto "sloggiate", a me non fa niente se scrivete, se siete contenti voi.

    se avevate infranto un qualche tipo di regola, già da mo ve li avevo cancellati.

    Ma se a un tizio che dice,anzi urla Bastaaa... rispondi con un "effettivamente", si avverte il tuo fastidio. Come dire io non vi sloggio, ma se voi volete andatavene pure. Se voi volete... ma a chi state aspettando ?

    Vorrei chiarire : non ho nulla contro di te. Nella seconda parte della tua frase hai detto una cosa legittima e ragionevole. Ma capisci pure che le parole parlano.

    E' vero, è una discussione, quest' ultima, forse fumosa. Ma dietro questo fumo c' è un bel po' di arrosto. Ma qui mi fermo, altrimenti partono i tomi.

    E qualcuno si potrebbe spaventare.
     
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  6. houccisoilariadusieleièrisorta
     
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    boh, se volete scrivere scrivete, se non volete non scrivete.

    quelli che si annoiano, s'annoiassero, al massimo non leggono.
     
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  7. Yorick75
     
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    CITAZIONE (albatros1919 @ 28/11/2012, 16:24) 
    Yorick75 mi spiace se il mio messaggio che era molto, molto più sottile di quello che poteva sembrare, ti ha dato l'impressione che volevo in qualche modo limitarti. Ho solo supposto che in futuro qualcuno potrebbe essere scoraggiato dal leggere, come accade a me che ho problemi di concentrazione da ansia, ma non che questo dovesse accadere ad ogni lettore. Certo che esiste chi non si lascia scoraggiare dalla prolissità, tant'è che la pensavo esattamente come te, ovvero "chi ha problemi non legga e chi non ha problemi legga e scriva". Per di più limitandoti si veniva a creare un paradosso con l'esistenza di altre "problematiche". In due parole : ero con te. Non posso più dimostrarlo però perchè il mio messaggio è stato rimosso e non posso riscriverlo identico.

    Io ti credo. Credo alla tua buona fede, ma perdonami nel tuo post non vedo sottigliezze, anzi usi parole precise come “inservibili” e introduci una comparazione con un più piuttosto eloquente, mostrando che la discussione ti ha dato fastidio, anche se meno di un’ altra. Tu scrivi :

    Credo che le discussioni quando sono troppo lunghe diventano inservibili perché in futuro chi le trova magari viene scoraggiato a leggersele tutte. A me però ha dato più fastidio la discussione…


    Solo ora capisco la natura del tuo fastidio, ma generalizzando e dando per sottinteso il tuo problema hai alterato tutto il senso del tuo post… che sembrava un uff, che palle ! Che sia chiaro è una cosa legittima, ma collegarlo alla lunghezza dello scritto, questo sì, questo lo dovevo contestare. Ma ci siamo chiariti.

    Tutto questo, ripeto, per dire che le parole hanno un peso, e che ognuno se ne assuma la responsabilità. In luoghi come questo, soprattutto, dove è ancora più difficile intendersi, senza neanche l’ apparato della comunicazione non verbale o para-verbale
     
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  8. Diogene W
     
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    E no, non passate al mp! Qui ci sono scrittori che seguono la discussione con limitata-ma-presente attenzione! :)
     
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  9. yukino76
     
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    CITAZIONE (Diogene W @ 28/11/2012, 18:15) 
    E no, non passate al mp! Qui ci sono scrittori che seguono la discussione con limitata-ma-presente attenzione! :)

    Grazie per il supporto.
    Qualunque altra esperienza è ben accetta. Non volevo mica monopolizzare il topic, e neanche Yorick, ho preferito continuare pubblicamente proprio perché pensavo che alcune riflessioni (magari un pò fumose e a volte confuse ma non così intime e personali da dover richiedere un "colloquio privato") potessero essere d'aiuto ad altri (anche futuri partecipanti al Forum): non penso che la mia esperienza e il mio modo di vivere la fantasia e l'immaginazione siano così rare e quindi poco "interessanti".
    Mi scuso se, magari, qualcuno si sia sentito in qualche modo "escluso", come se io volessi interagire solo con Yorick. Il fastidio di alcuni potrebbe essere legato a questa "velocità" di scambio di post e a questa apparente "esclusività", ma nessuno si deve sentire escluso, e come ho detto, ogni esperienza è ben accetta, anche le più "strambe" ^_^

    Si può in generale parlare del rapporto che ognuno di noi ha con la propria fantasia/immaginazione.
    Ovvio che la cosa può essere un pò più sentita da chi "tenta" di scrivere, per cui il rapporto diventa un pò più... ossessivo.

    Lascio un pò lo spazio ad altri, non voglio monopolizzare la discussione, nè renderla troppo contorta nè poco fruibile.
     
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  10. Yorick75
     
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    CITAZIONE (Diogene W @ 28/11/2012, 18:15) 
    E no, non passate al mp! Qui ci sono scrittori che seguono la discussione con limitata-ma-presente attenzione! :)

    ok, e allora circolo letterario sia... :D

    [di' la tua,ci piacerebbe, se ti va]

    Edited by Yorick75 - 28/11/2012, 23:28
     
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  11. Diogene W
     
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    CITAZIONE
    Mi scuso se, magari, qualcuno si sia sentito in qualche modo "escluso", come se io volessi interagire solo con Yorick.

    Yukino: sei trooooppo corretta :D Nessuno ha escluso nessuno: state parlando, state toccate argomenti che molti non considerano prioritari, vi date consigli. Se vi hanno suggerito la corrispondenza privata è solo perché il thread è slittato naturalmente su svariati argomenti che toccano direttamente le vostre vite e personalità :)
    CITAZIONE
    [di' la tua,ci piacerebbe, se ti va]

    Non sono intervenuta perché purtroppo non condivido la "paura" di perdere il controllo sull'immaginazione. Non credo nel concetto di identità, non credo in quello dell'errore e considero la distinzione realtà-fantasia una necessità sociale che permette agli individui di ricoprire ruoli produttivi a solo beneficio della società. (No, non ho visto Matrix né ritengo drammatica l'idea che la vita stessa possa essere solo una fantasia.)

    Poi c'è la questione della sofferenza. Sono convinta che per un artista il dolore debba essere trattato in modo diverso dal resto della popolazione che non ha la minima idea di cosa significa tentare di concretizzare il desiderio disumano di superare l'infinito (cosa ben poco piacevole). Il dolore ti regala una prospettiva nuova, un punto di vista alterato che spezza i confini del conformismo; ti dà empatia, alienazione; allenta l'auto-controllo e il senso di appartenenza a un'identità precisa. Nessun artista (mia opinione, sia chiaro) deve evitare sensazioni negative quando queste nascono nel suo habitat (la creatività). L'arte non ha niente a che vedere con la felicità o col benessere. L'arte deve distruggere, erodere tutte le catene che ti legano a ciò che è giusto (per te, per gli altri) e ciò che è normale.

    Faccio discorsi ideali, spero che almeno qualcuno riesca a coglierne il senso reale senza ritenermi una potenziale suicida o che so io :D In più non so quanto tu (Yukino) possa adottare questa prospettiva, sopratutto perché hai parlato "gioia dello scrivere" e la tua visione di scrittura è...Okay, forse è meglio che non mi lanci sull'argomento. Sfortunatamente ormai ho scarsissima tolleranza per scrittori che non abbiano/stiamo soffrendo quanto me. Sorry, my problem ^_^

    Ah così, solo per umiliarmi, un po' di esempi per dimostrare che capisco:
    _quando è (quasi) morto il personaggio che secondo me ha cambiato la mia vita, ho dovuto far passare una settimana prima di avere il coraggio solo di rileggere indietro le pagine in cui era ancora vivo;
    _per almeno due mesi tutte le volte che rivedevo il finale di Agora piangevo come una fontana;
    _ho passato ore e ore a inveire contro gli sceneggiatori perché una coppia (x3) che secondo me è assolutamente perfetta non viene sfruttata;
    _in alcuni mommenti difficili mi fa sentire bene attaccare la musica, chiudere gli occhi e immaginare di voltare le spalle al mondo mentre entro in un giardino (questo è preso da Al di là dei Sogni) popolato solo da personaggi particolarmente amati di cui ho letto e, sopratutto, sui cui ho scritto;
    _mi sono effettivamente tatuata i nomi dei due più importanti personaggi della mia storia da scrittrice in erba, nella speranza di poter aggiungerne altri e altri e altri fino a morire con incollati alla pelle i miei più cari compagni di avventura :wub:
     
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  12. yukino76
     
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    CITAZIONE (albatros1919 @ 29/11/2012, 11:15) 
    Anzi io volevo reinserirmi, prima o poi, per chiedere a yukino se provava la stessa empatia verso persone reali sofferenti, se ho capito bene il suo lavoro. Adesso però non riuscirei più a farlo perchè siamo stati messi tutti in uno stato di forte imbarazzo.

    Ma quale imbarazzo. ^_^
    Domanda legittima.
    Anche nella realtà ho un'empatia decisamente sviluppata, MA sono riuscita (non so come, forse abitudine o spirito di sopravvivenza) a tenerla sotto controllo, con quel pizzico di cinismo che, nel mio lavoro, aiuta. Non si può fare il mio lavoro lasciandosi prendere dall'empatia e dalle emozioni, perchè, per essere un buon medico, devi essere anche "cinico" (nel senso di ragionare con la TESTA, e mantenerti freddo e distaccato, altrimenti rischi di prendere le decisioni sbagliate e di non seguire ciò che ti dice la ragione/scienza). Però, sì, rispetto ad altri a volte mi sento più toccata... e meno cinica... decisamente.
    SE nella realtà ho un filtro... nella fantasia NO: forse è un bene, se non sentissi tanto, non godrei della lettura e della scrittura come invece riesco a fare (è bello "entrare" in una storia... non in tutte le storie, forse, ma se ci vuoi entrare, lo puoi fare proprio in virtù dell'assenza del filtro).

    CITAZIONE (Diogene W @ 29/11/2012, 11:51) 
    Non sono intervenuta perché purtroppo non condivido la "paura" di perdere il controllo sull'immaginazione. Non credo nel concetto di identità, non credo in quello dell'errore e considero la distinzione realtà-fantasia una necessità sociale che permette agli individui di ricoprire ruoli produttivi a solo beneficio della società. (No, non ho visto Matrix né ritengo drammatica l'idea che la vita stessa possa essere solo una fantasia.)

    Poi c'è la questione della sofferenza. Sono convinta che per un artista il dolore debba essere trattato in modo diverso dal resto della popolazione che non ha la minima idea di cosa significa tentare di concretizzare il desiderio disumano di superare l'infinito (cosa ben poco piacevole). Il dolore ti regala una prospettiva nuova, un punto di vista alterato che spezza i confini del conformismo; ti dà empatia, alienazione; allenta l'auto-controllo e il senso di appartenenza a un'identità precisa. Nessun artista (mia opinione, sia chiaro) deve evitare sensazioni negative quando queste nascono nel suo habitat (la creatività). L'arte non ha niente a che vedere con la felicità o col benessere. L'arte deve distruggere, erodere tutte le catene che ti legano a ciò che è giusto (per te, per gli altri) e ciò che è normale.

    Faccio discorsi ideali, spero che almeno qualcuno riesca a coglierne il senso reale senza ritenermi una potenziale suicida o che so io :D In più non so quanto tu (Yukino) possa adottare questa prospettiva, sopratutto perché hai parlato "gioia dello scrivere" e la tua visione di scrittura è...Okay, forse è meglio che non mi lanci sull'argomento. Sfortunatamente ormai ho scarsissima tolleranza per scrittori che non abbiano/stiamo soffrendo quanto me. Sorry, my problem ^_^

    Ah così, solo per umiliarmi, un po' di esempi per dimostrare che capisco:
    _quando è (quasi) morto il personaggio che secondo me ha cambiato la mia vita, ho dovuto far passare una settimana prima di avere il coraggio solo di rileggere indietro le pagine in cui era ancora vivo;
    _per almeno due mesi tutte le volte che rivedevo il finale di Agora piangevo come una fontana;
    _ho passato ore e ore a inveire contro gli sceneggiatori perché una coppia (x3) che secondo me è assolutamente perfetta non viene sfruttata;
    _in alcuni mommenti difficili mi fa sentire bene attaccare la musica, chiudere gli occhi e immaginare di voltare le spalle al mondo mentre entro in un giardino (questo è preso da Al di là dei Sogni) popolato solo da personaggi particolarmente amati di cui ho letto e, sopratutto, sui cui ho scritto;
    _mi sono effettivamente tatuata i nomi dei due più importanti personaggi della mia storia da scrittrice in erba, nella speranza di poter aggiungerne altri e altri e altri fino a morire con incollati alla pelle i miei più cari compagni di avventura :wub:

    1) non credi nella paura di poter perdere il controllo sull'immaginazione perchè... riesci a controllarla perfettamente, o perchè... vuoi perdere il controllo sull'immaginazione ed entrare in un mondo tutto tuo?
    Io, invece, ho paura di perdere l'equilibrio tra realtà e fantasia, magari arrivando a soffrire più per una situazione di fantasia che per la realtà. Voglio entrare e uscire dal mondo della fantasia a comando. Un salto di qua, e uno di là, a mio piacimento.
    2) Capisco i tuoi discorsi sull'Arte. Effettivamente, di veri artisti propriamente felici... non ne conosco. Basti pensare a gente come Kafka. Però, se uno scrittore continua a scrivere è perchè, in fondo, tra un dolore e un altro, tra una crisi e un'altra, qualcosa di positivo lo sente, no?
    Più grande è l'artista, e più soffre. OK, in questo senso, io non sono un'artista, o, se lo sono, mooolto piccola ^_^
    Però capisco l'inquietudine di andare avanti, e migliorarsi, e sperimentare, e ancora ancora ancora (e non sai perchè o per chi), e spezzare quelle catene. Perchè scrivo, in fondo?? Boh, lo sento necessario. E poi, il mio scrivere, si limita a magnificare e idealizzare un amore adolescenziale (scrivo fanfic sempre sullo stesso personaggio, un pò ... patetico... <_< per certi versi). Non mi definisco, infatti, una scrittrice.
    3) Umiliarti???? Non so... hai letto TUTTI i miei post??? :D Qua, se qualcuna deve nascondersi, quella sono IO.
    Sì, ho notato che capisci quello che provo, dai tuoi esempi, estremamente chiari.
    Ho passato ore e ore a inveire contro gli sceneggiatori perché una coppia (x3) che secondo me è assolutamente perfetta non viene sfruttata. Non dirlo a me, sono ossessionata da certi "shipping" (UNO in particolare), e guai a chi me li tocca; guai a chi divide la mia coppia preferita!!!! :rolleyes: ... adolescenziale

    Edited by yukino76 - 29/11/2012, 21:04
     
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  13. Diogene W
     
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    CITAZIONE
    1) non credi nella paura di poter perdere il controllo sull'immaginazione perchè... riesci a controllarla perfettamente, o perchè... vuoi perdere il controllo sull'immaginazione ed entrare in un mondo tutto tuo?

    Voto per la seconda :D Il fatto è che l'immaginazione non è solo un "mondo" ma anche una "lente" con cui si interpreta la realtà, e io voglio quella lente. Tendo di natura all'iper-razionalizzazione, quindi non ho proprio bisogno di altri freni (checché tutti ne dicano -_- ). Si può dire vado nella tua direzione opposta.

    CITAZIONE
    Io, invece, ho paura di perdere l'equilibrio tra realtà e fantasia, magari arrivando a soffrire più per una situazione di fantasia che per la realtà. Voglio entrare e uscire dal mondo della fantasia a comando. Un salto di qua, e uno di là, a mio piacimento.

    Mi sembra legittimo, ma del tutto paradossale :D Come ben sai, questo tipo di processi- che chiamerei "addomesticare l'irrazionale"- va contro il principio stesso dell'irrazionale, quindi concettualmente non è fattibile. Non solo: se ci riuscirai (e io credo che ci riuscirai, perché una cosa è il punto di vista concettuale un'altro è quello reale) si potrebbe spegnere un po' il potere dell'immaginazione in favore di quello della realtà. Chiamasi rovescio della medaglia.

    Ma poi io che ne so! ;)

    CITAZIONE
    2) Capisco i tuoi discorsi sull'Arte. Effettivamente, di veri artisti propriamente felici... non ne conosco. Basti pensare a gente come Kafka. Però, se uno scrittore continua a scrivere è perchè, in fondo, tra un dolore e un altro, tra una crisi e un'altra, qualcosa di positivo lo sente, no?

    L'arte ha qualcosa che unisce e distingue tutti gli artisti: non so neanche quanto sia davvero giusto formulare teorie generali :hmm.gif: Comunque, sì, sicuramente c'è "qualcosa di positivo", se no si chiamerebbe depressione e a quel punto scrivere sarebbe l'ultimo degli impulsi :) Soltanto che quel qualcosa di positivo si trasforma + è diverso da scrittore a scrittore. Perché si fa arte? Da fuori è molto semplice spiegarlo, ma quando ci sei dentro non c'è modo di dare una risposta.

    CITAZIONE
    Più grande è l'artista, e più soffre. OK, in questo senso, io non sono un'artista, o, se lo sono, mooolto piccola ^_^

    In effetti messa così non suona così giusto, sopratutto perché si può davvero misurare la grandezza di un'artista? E se sì, è la sofferenza il metro di giudizio? Non lo so, sul serio :hmm.gif: So solo che quando ho iniziato a scrivere- già reduce di aspre critiche e inaspettati elogi allo stesso tempo- non mi ponevo questioni del genere. Scrivere era vivere in un sogno, addormentarsi fantasticando sui miei personaggi, godere dell'ispirazione anche lontano dalla tastiera. Poi ho fatto entrare in ballo la parte razionale del mio cervello, e la cosa si è complicata. Direi che da "fidanzata" sono passata a sentirmi "sposata" (sì, la metafora ha un suo senso). Ma questo non mi rende una migliore artista, anche se ho disperato bisogno di pensarlo :cry: .

    CITAZIONE
    Però capisco l'inquietudine di andare avanti, e migliorarsi, e sperimentare, e ancora ancora ancora (e non sai perchè o per chi), e spezzare quelle catene. Perchè scrivo, in fondo?? Boh, lo sento necessario. E poi, il mio scrivere, si limita a magnificare e idealizzare un amore adolescenziale (scrivo fanfic sempre sullo stesso personaggio, un pò ... patetico... <_< per certi versi). Non mi definisco, infatti, una scrittrice.

    Ma chi si definisce scrittore, tra i non professionisti? Comunque non è affatto patetico! Più che altro mi spiacerebbe solo che quando troverai nella realtà quel tipo di amore, perderai automaticamente lo stretto rapporto con la scrittura. O per lo meno questa è una delle mie paure [non ti è mai capitato di reagire a un blocco letterario chiedendoti "Ma non è che tutto quello che avevo da dare l'ho già dato?"]

    Ah e fossi in te comincerei a far leggere qualcosa di tuo alla gente che ti conosce: questo potrebbe essere un buon passo per addomesticare l'immaginazione, mescolando realtà e fantasia.

    CITAZIONE
    3) Umiliarti???? Non so... hai letto TUTTI i miei post??? :D Qua, se qualcuna deve nascondersi, quella sono IO.

    Ahah ti dirò la verità: ciò che scrivi è strano... Ma non per noi!! :D Anch'io ho il costante ronzio della società nell'orecchio- come gran parte degli introversi, dopotutto- quindi so cosa significa. Ma per questo c'è l'amata autoironia: non cancella il ronzio e ti lascia mano libera :)

    CITAZIONE
    Non dirlo a me, sono ossessionata da certi "shipping" (UNO in particolare), e guai a chi me li tocca; guai a chi divide la mia coppia preferita!!!! :rolleyes: ... adolescenziale

    :clap.gif:
     
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  14. Yorick75
     
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    CITAZIONE (albatros1919 @ 29/11/2012, 11:15) 
    Yorick75 hai ragione, ed è così perchè è vero quello che dici. L'involontarietà non esclude la possibile colpevolezza perchè la responsabilità c'è sempre. Per cui non ho alcuna difficoltà a dire che sono spiacente, eventualmente. In realtà la discussione in questione non mi ha recato alcun minimo fastidio. Perchè non mi ha dato fastidio? Perchè da un certo momento in poi ho smesso di seguirla. Perchè ho smesso di seguirla? Perchè del forum non leggo tutte le discussioni e quelle che leggo neanche le leggo tutte dall'inizio alla fine, o in tutti i commenti che arrivano. Questo però non significa che la discussione non mi interessava. Anzi io volevo reinserirmi, prima o poi, per chiedere a yukino se provava la stessa empatia verso persone reali sofferenti, se ho capito bene il suo lavoro. Adesso però non riuscirei più a farlo perchè siamo stati messi tutti in uno stato di forte imbarazzo. Cosa è successo? Un'utente ha urlato come un'ossesso dicendo basta. Poichè c'è stata una presa di posizione dell'amministratrice e non potevo contestarla, poteso solo fare notare, al più, che tollerando di peggio non c'era motivo di non tollerare questo nuovo evento. Non credo affatto che ci sia stato il superamento di un limite dettato dal buon senso e dal buon gusto in questa discussione, visto che con 70 commenti si è ben lontani dai 300 commenti della discussione sulla musica. La discussione con la foto della donna bianca nuda in ginocchio di fronte ad un'uomo africano in piedi e in erezione, con la donna pronta ad ingoiare quel cazzo enorme tutto quanto fino in gola, invece mi ha creato grossi problemi visto che qualcuno dei miei colleghi se ne è accorto e da allora tutti mi sfottono facendomi il gesto della mano che indica la masturbazione volendomi comunicare che, secondo loro, io in ufficio mi eccito a queste foto e poi vado in bagno a farmi le seghe. E' vero che è stata colpa mia perchè l'autore aveva avvisato dicendo "attenzione che il sito ha la protezione" ( ? ) è anche vero però che non sò come liberarmi da quella che è diventata una vera e propria persecuzione nei miei confronti. Posso solo concludere dicendo che tu e yukino siete persone di rara gradevolezza e, sicuramente, migliori di me, per cui, superato l'imbarazzo, vi auguro e mi auguro che vogliate continuare quì e sul forum.

    La tua ricostruzione è ineccepibile. Già ci siamo chiariti in precedenza, e ne sono contento. Non fare classifiche. Io e yukino76 abbiamo semplicemente mostrato un po' di ciò che siamo, parlando dei nostri difetti e pregi. Non ti conosco, ma la tua analisi lucida e rispettosa lascia intendere che sei una persona migliore di quanto tu ti reputi.
    Capisco che la situazione in cui ti trovi nel tuo ufficio è dura. Fai muro e tieni duro che alla fine molleranno.
    No, nessun imbarazzo.

    CITAZIONE (Diogene W @ 29/11/2012, 11:51) 
    Poi c'è la questione della sofferenza. Sono convinta che per un artista il dolore debba essere trattato in modo diverso dal resto della popolazione che non ha la minima idea di cosa significa tentare di concretizzare il desiderio disumano di superare l'infinito (cosa ben poco piacevole). Il dolore ti regala una prospettiva nuova, un punto di vista alterato che spezza i confini del conformismo; ti dà empatia, alienazione; allenta l'auto-controllo e il senso di appartenenza a un'identità precisa. Nessun artista (mia opinione, sia chiaro) deve evitare sensazioni negative quando queste nascono nel suo habitat (la creatività). L'arte non ha niente a che vedere con la felicità o col benessere. L'arte deve distruggere, erodere tutte le catene che ti legano a ciò che è giusto (per te, per gli altri) e ciò che è normale.

    Faccio discorsi ideali, spero che almeno qualcuno riesca a coglierne il senso reale senza ritenermi una potenziale suicida o che so io :D In più non so quanto tu (Yukino) possa adottare questa prospettiva, sopratutto perché hai parlato "gioia dello scrivere" e la tua visione di scrittura è...Okay, forse è meglio che non mi lanci sull'argomento. Sfortunatamente ormai ho scarsissima tolleranza per scrittori che non abbiano/stiamo soffrendo quanto me. Sorry, my problem ^_^

    L' artista ha il dono o il privilegio o forse la condanna di avere una sensibilità acuta.Antenne ultrasensibili. La sofferenza lo getta nel pozzo buio, ma l' artista ha anche la forza di risalire, perché vede anche il tondo di luce, ha anche ques' altra dote, e ci porge un secchio d' acqua forse sporca e puzzolente. Ma ci disseta. E' questo il suo compito.

    Non pensare però che l' artista abbia il monopolio della sofferenza. Se intendo bene, tu non intendi la sofferenza come : - Oddio, mi sono rotto la tibia ! oppure la mia morosa mi ha lasciato, me tapino !, cose così, prosaiche, ma quella certa inquietudine del vivere, quello stato di malessere, quella condizione che è umana, quindi di tutti.

    Beh, i tuoi discorsi non sono ideali. Sono molto concreti invece. Io non credo che la concretezza riguardi solo fare la spesa o mettere la benzina nella macchina. Spesso le persone si trovano impreparate e non sanno nemmeno cosa avrebbero dovuto sapere. Proprio perché prima non si sono posti certe domande. Sono rimasti fermi, involuti, spacciati senza saperlo. Ecco che arriva la vita a chiedere il conto tutto d' un botto, e non fa sconti.

    Scrivere è scrivere. Un attività che andrebbe slegata sia dalla sofferenza che dalla felicità. Non è un atto neutro, però.

    E' vero che sono parecchi esempi di scrittori, artisti, musicisti suicidi. Ma ci sono anche tutti gli altri che non l' hanno fatto. Questo aspetto non è evidenziato. E se non l' hanno fatto non è perché non soffrissero abbastanza. Il dolore non è un indice congruo dell' arte.

    Come gli oracoli, sembra voler dire cose diverse a persone diverse. Ma oggi posso dire che non una delle sue parole ha cambiato significato, per me, dopo il suicidio. Mentre lo rileggo continuo a notare, anzi, quanto fosse frequente e potente il comico, nella sua opera, e ci sono mattinate terse spazzate dal vento in cui sono sicuro di ritrovarmi a vivere dentro uno dei suoi giochi, d’essere un suo personaggio preso nella morsa d’una certezza ridicola e mordace, quella d’aver imparato a vivere da un suicida

    Queste parole, che sposo in pieno, sono del traduttore di David Foster Wallace. Il mio scrittore preferito. La moglie l' ha trovato impiccato nel patio di casa quattro anni fa. Non perché creda che sia il più bravo, il migliore. O il più emozionante.
    Soffriva di una brutta depressione che ha tenuto a bada con un farmaco molto potente, la soppressione di questo farmaco lo ha spinto in un baratro dal quale non è stato più capace di uscire (almeno è questa l' idea che mi sono fatto). Non era però un tipo lugubre che si crogiolava nella sofferenza. Anzi le sue opere sono anche spassose. Era un ragazzone alto e dinoccolato con una bandana in testa che quando parlava sembra uscito da una navicella spaziale.

    A lui gli voglio bene, come si vuole bene a una persona che si conosce realmente, non solo dai suoi scritti. Non ho provato un' empatia così forte verso dei personaggi come l' avete vissuta voi. Ma questo è l' unico scrittore che mi provoca questa cosa.

    Era uno che quando lo leggi ti annienta. Estroso e dalla scrittura ostica : spesso parte un periodo e lo chiude mettendo il punto dopo pagine e pagine. O tante noticine piccole, quasi illegibili. Una scrittura pirotecnica, ma, ad un tratto, i fuochi si spengono per un attimo, tutti i meccanismi vengono meno, ed eccolo davanti a te che ti guarda dritto negli occhi, da essere umano a essere umano. Per un attimo ti senti meno solo.
    Questa è l' arte, per me.

    Edited by Yorick75 - 29/11/2012, 22:46
     
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  15. Yorick75
     
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    CITAZIONE (yukino76 @ 29/11/2012, 19:27) 
    Ma quale imbarazzo. ^_^
    Domanda legittima.
    Anche nella realtà ho un'empatia decisamente sviluppata, MA sono riuscita (non so come, forse abitudine o spirito di sopravvivenza) a tenerla sotto controllo, con quel pizzico di cinismo che, nel mio lavoro, aiuta. Non si può fare il mio lavoro lasciandosi prendere dall'empatia e dalle emozioni, perchè, per essere un buon medico, devi essere anche "cinico" (nel senso di ragionare con la TESTA, e mantenerti freddo e distaccato, altrimenti rischi di prendere le decisioni sbagliate e di non seguire ciò che ti dice la ragione/scienza). Però, sì, rispetto ad altri a volte mi sento più toccata... e meno cinica... decisamente.
    SE nella realtà ho un filtro... nella fantasia NO: forse è un bene, se non sentissi tanto, non godrei della lettura e della scrittura come invece riesco a fare (è bello "entrare" in una storia... non in tutte le storie, forse, ma se ci vuoi entrare, lo puoi fare proprio in virtù dell'assenza del filtro).

    Vorrei tornare sul punto. Quello che dici e altri elementi mi confermano che hai già in te le armi per vincere le tue paure.

    Altra questione. Se ho una discussione con una persona, fuori difendo fermamente le mie ragioni. Internamente invece empatizzo, mi mette ne suoi panni, capisco le sue ragioni (quasi parteggio) e me ne dispiace. Quindi anche se esternamente ho,per così dire, vinto, internamente mi sento insoddisfatto, ne soffro, come se le cose non fossero a posto.
    Capita anche a te ?
     
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83 replies since 1/11/2012, 14:48   6485 views
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