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la paura.paura blu.diciamolo siamo un pò tutti dei cagasotto,dai!
la paura dell'abbandono, di non essere scelti,amati per quel che si è punto e basta e di essere lasciati + la paura di se,la paura di quel che si ha dentro come un pacco ingombrante che non si sa dove appoggiare,che farci a chi prestarlo magari dove buttarlo per liberarsene una volta per tutte (ma a buttarlo non ci riesci quasi mai!)
questo le altre persone lo sentono-più o meno consapevolmente- e, o si allontanano (troppodifficile,troppo faticoso) o magneticamente ci si incastrano alla perfezione! ma in maniera perversa poco virtuosa,diciamo. le dinamiche che spesso si concretizzano sono di ricatto,assolutizzazione,potere e controllo insomma un ricalcare quello che ci facciamo già da soli. parti di noi gestiscono altre parti che non riusciamo a liberare e a far confrontare paritariamente tra loro. parti di noi stanno al rimorchio di altre ma poi si incazzano protestano sbottano e impallano tutto il sistema.parti di noi proteggono le altre per non esporle,non farle mangiare dagli altri e nel frattempo diventano dei poliziotti,carabinieri sempre allerta,che non abbassano mai la guardia,paranoici e usurati. insomma niente di nuovo tra le relazioni inter-personale perchè a ben guardare copiano quelle intra-personali.
e allora vi dico una cosa secondo me se un introverso asseconda la sua natura e si ascolta e acquista consapevolezza critica del suo percorso e del suo portato e più ci guadagna nelle storie affettive. perchè la paura (di se e di non essere accettato)si abbassa e così la facilità di cadere in quelle morse tremende di ricatto e possesso affettivo in cui generalmente i rapporti si trasformano.
come al solito, c'è una specificità introversa?si, quella di essere molto portati a sentire ed immedesimarsi negli altri,nei loro bisogni ed aspettative ma non credo che questo debba per forza equivalere a cancellare e passar sopra se stessi! chi l'ha detto che l'attenzione per gli altri significhi annullarsi e sacrificarsi? queste sono delle infrastrutture culturali di altro tipo,secondo me.non credo che un introvero sia votato all'"arachiri" sacrificale di base.quando lo fa-spesso da piccolo- è l'unica cosa che poteva fare per sopravvivere ai suoi genitori,al loro affetto al bisogno che ha di loro per andare avanti! anzi, credo che un introverso non regga più di tanto le ingiustizie,anche quelle perpetrate su di se. anche quando non si accorge di infliggersele da solo! e da dove gli arrivi tutta quella rabbia! ma quando un introverso non si apprezza non si riconosce non si vuole bene e non si prende cura di se è fragato comunque,già in partenza. figuriamoci in una relazione a due dove l'altro piano piano diventa una proiezione delle proprie paure,campo di battaglia dei nostri conflitti irrisolti,incarnazione dei nostri sensi di colpa!
vivrà già male da solo e una relazione amorosa non lo salverà. mi dispiace ma gli incontri fortunati e salvifichi sono altri.quello che bisognerebbe cercare e trovare in un partner è solidarietà complicità e forti affinità di gusti, di attività e di valori condivisi.punto. tutto il resto lo dobbiamo mettere noi.il nostro percorso la nostra vita i nostri affetti extra-amorosi, il nostro lavoro di conoscenza infinita di se e del mondo.le nostre passioni ecc.
e rischiarsela! rischiare e non avere paura di farsi male;buttarsi perchè si sopravvive sempre,sempre! e mentre ci si ammacca un pò ci si irrobustisce (badate bene non ho scritto indurisce!) e la prossima volta percepirete il pericolo prima o non vi farà più così male,il livello di gestione e difesa si sarà sofisticato e arricchito senza bisogno di innalzare ulteriormente la cinta di mura ma paradossalmente aprendo un'altro varco per entrare in città. vivere come avventure gli incontri con gli altri,come navigate per mari ed abissi sconosciuti dai quali si farà ritorno su di un'insenatura che nessuno vi potrà mai portare via,perchè siete proprio voi ad ospitarla! lasciarsi un pò andare. e se gli altri si approfitteranno di voi,della vostra bellezza e semplicità nel darvi a loro (e lo fanno.eccome se lo fanno!) poveri loro!davvero, voi ne uscirete meglio di loro.vi sentirete umiliati mortificati e poi avvelenati incazzati neri,lo so, ma la vostra bellezza e verità saranno ancora più grandi e riconoscibili da chi,invece, le saprà apprezzare finalmente per uqello che sono!
è raro che sia un partner ad iutarci nel viverci meglio. le poche volte che succede avviene per vie indirette perchè lui/lei per primo/a si vive bene,in maniera piena e realizzata.e vederlo può aiutare a tendere verso quella direzione ancora più convintamente ma sappiamo tutti che avere a che fare con i propri problemi "fa lacrimare e sputare sangue" e che è un percorso tutto individuale solitario. e comunque gente che abbia un buon rapporto con se stessa, armonioso ed equilibrato è più unica che rara!non è mica facile trovarne!e poi ci sono periodi in cui gli equilibri-anche i pià consolidati- si spostano vanno ricalibrati rivisti e aggiornati...insomma tutto scorre!
e allora l'unica cosa sicura è che la paura ci governa sovrana e che quando non ce la facciamo più tentiamo di scappare malamente come un gatto inseguito da un cane che attraversa la strada buttandosi alla cieca tra le macchine,giocandosi alla roulettes l'esistenza. tentiamo di liberarci,si! ma quasi sempre incappiamo -guarda caso!- in un'esperienza che avvera tutte le nostre paure.ma guarda un pò! come una pallina del flipper facciamo su e giù tra una sponda e l'altra senza uscire dal sistema di riferimento...din din 100 punti...din diiiin diiin 350 punti! metti il nome hai fatto il record! eccolo..."M.ARIA" m.aria
Edited by maria rossi - 11/7/2007, 12:30
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