Big Pharma

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  1. maria rossi
     
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    tanto per allargare il campo...visto che qui si parla "di cure e di medicine" vi segnalo un pò di testi (io ne ho letti solo due) che
    (in maniera non specifica rispetto all'introversione) trattano il grande mondo della medicalizzazione di ogni cosa!! perchè il disagio psichico non è l'unica esperienza umana sulla quale le grandi industrie farmaceutiche hanno messa mano.oramai essere adolescenti,incinte,in menopausa,troppo magri,troppo grassi,timidi,chiacchieroni,aloolizzati,depressi,anziani, avere una sudorazione copiosa,non trovare la fidanzata,qualsiasi problema,qualsiasi fase della vita,qualsiasi manifestazione umana è stata tradotta in disturbo,malattia, alterazione rispetto ad una norma che oramai non si sa più bene quale sia!! sintomi che non vengono interpretati come occasioni e chiavi di lettura per cambiare(rivoluzionare!) e migliorare il mondo e le nostre esistenze ma come fonti di reddito possibilmente cronicizzabili!! magari a qualcuno potrebbe interessare approfondire...

    Global Pharma. Confessioni di un insider dell'industria farmaceutica
    Autore: Rost Peter (Rost è stato presidente di una piccola azienda farmaceutica inglobata anni fa dalla potente Pfizer. Quando ha iniziato a far presente ai dirigenti della Pfizer che alcune pratiche di vendita e promozione dei farmaci non erano propriamente ortodosse, è stato gentilmente invitato a lasciare il suo posto.)
    * Editore: Rizzoli, 2007
    La vita scorre tranquilla a Pharmacia, un colosso dell'industria farmaceutica americana, quando improvvisa giunge la notizia che l'azienda è stata messa in vendita. L'acquirente è Pfizer, la ben nota, aggressiva e potente holding internazionale che opera anch'essa nel settore farmaceutico con risultati sorprendenti. Da 3 miliardi di dollari di fatturato del 1990 passa a 26 nei primi anni del Duemila, a ritmi di crescita superiori a quelli delle principali concorrenti, in un mercato, come quello statunitense, in cui si vendono farmaci per circa 200 miliardi di dollari l'anno. Ma cosa succede se, dopo questo ulteriore colpo messo a segno da Big Pharma per il controllo del mercato "mondiale dei farmaci, la medicina e la ricerca si spingono al di là del lecito e della moralità? È proprio il caso di Pfizer, che, per proteggere un giro d'affari sempre più cospicuo, dal 2000 produce e vende (aggirando le indicazioni della Food and Drugs Administration) il Genotropin, un elisir di lunga vita arricchito da uno speciale eccipiente: ormoni della crescita che, se assunti in età adulta, possono causare, assieme a scarsi benefici, diabete e tumori maligni. Peter Rost, che dell'azienda farmaceutica è uno dei più importanti dirigenti, sarà il primo a spalancare alla verità la porta del suo ufficio e ad affiggere in pubblico, mentre la sua carriera se ne va in fumo, la ricetta segreta di un farmaco di immeritato successo.



    Big pharma. Come l'industria farmaceutica controlla la nostra salute
    Autore: Law Jacky (Jacky Law è una giornalista medico-scientifica americana. Da venticinque anni si occupa di salute. Per sette anni è stata redattrice di «Scrip Magazine»)
    Editore: Einaudi, 2006

    Mentre negli Stati Uniti è annunciata l'uscita di "Sicko", il nuovo documentario di Michael Moore contro l'industria farmaceutica americana, questo libro di Jacky Law ci spiega in che modo "Big Pharma" (l'insieme delle multinazionali farmaceutiche) si è progressivamente allontanata dal suo obiettivo primario: la salute e il benessere delle persone. L'autrice ci svela un sistema nel quale la ricerca dei profitti non coincide più con la tutela della nostra salute, ma con una gigantesca impresa dove il marketing orienta la ricerca scientifica e induce essa stessa il bisogno di farmaci spesso inutili quando non dannosi. Dove il costo delle medicine cresce senza sosta, mentre diminuiscono i nuovi prodotti immessi sul mercato; dove gli studi scientifici sono manipolati, i ricercatori e le autorità di controllo corrotti o intimiditi. Tutto questo a detrimento di una ricerca orientata verso malattie "meno redditizie" e con la complicità di moltissimi medici a libro paga del mostro "Big Pharma". Ma Law ci fornisce anche preziose indicazioni per sottrarci a una medicalizazione della società imposta dal mercato e farci riconquistare il controllo sulla nostra salute, non più come passivi consumatori ma come cittadini finalmente responsabili e informati.



    Gli inventori delle malattie. Come ci hanno convinti di essere malati
    Autore: Jörg Blech
    (nato nel 1966 a Colonia, ha studiato biologia e biochimica in Germania e in Gran Bretagna. Ha frequentato la scuola di giornalismo ad Amburgo e ha lavorato nella redazione medica e scientifica prima di «Stern» e poi di «Die Zeit». Dal 1999 scrive per «Der Spiegel». Il suo libro Gli inventori delle malattie (Lindau, 2006) è rimasto per ben 40 settimane fra i best seller consigliati da «Der Spiegel».)
    Lindau Edizioni, 2006

    L'intento è far capire al lettore come il suo stato fisico e la sua età lo trasformino nel bersaglio dell'industria farmaceutica. Infanzia, adolescenza, menopausa, vecchiaia, ogni normale fase dell'esistenza è ormai trattata alla stregua di una malattia. Il libro mette in guardia dall'invasione delle medicine nel quotidiano.



    Farma&Co. Industria farmaceutica: storie straordinarie di ordinaria corruzione
    Autore: Marcia Angell (medico specializzato in medicina interna e patologia, è stata direttrice "The New England Journal of Medicine",una delle riviste mediche più prestigiose al mondo. In campo sanitario è un’autorità riconosciuta e una convinta sostenitrice della riforma medica e farmaceutica. Ora insegna alla Harvard Medical School. Ha già pubblicato "Science on Trial".)
    Edito da Il Saggiatore, 2006

    Farmaci di marca e farmaci generici. Farmaci che costano una fortuna. Farmaci che cambiano nome e curano patologie diverse, ma sono esattamente gli stessi. Il Prozac, per esempio, che, colorato di rosso e lavanda, è diventato Sarafem, un rimedio contro la sindrome premestruale a un prezzo tre volte superiore. I farmaci davvero innovativi immessi sul mercato sono sempre meno perché l’obiettivo principale delle aziende è prolungare i brevetti – e gli incassi – di quelli già esistenti. Dagli anni ottanta l’industria farmaceutica è il business più redditizio del mondo, con un fatturato annuo di 400 miliardi di dollari. Nella catena che dai fondi pubblici per la ricerca arriva fino ai medici e ai pazienti, gli interessi si concentrano nelle mani delle Big Pharma, veri colossi del marketing contemporaneo, raffinate macchine da guerra contro la salute dei cittadini. Ricerche e sperimentazioni truccate, sindromi inventate a tavolino come il «disordine di ansia sociale», lo scandalo dei farmaci anti-Aids negati ai paesi del Sud per non perderne il monopolio, medici comprati con sovvenzioni da favola, modifiche «cosmetiche» a farmaci già esistenti, i cui effetti diventano dubbi, se non addirittura pericolosi.
    Una lettura feroce, magnetica, da cui si esce necessariamente diversi: più forti, più indignati, infinitamente più consapevoli.


    segnalo anche il documentario di prossima uscita di M.Moore "Siscko" che forse vale la pena andare a vedere perchè dopo aver preso di mira la General Motors ('Roger & Me'), la lobby delle armi ('Bowling for Columbine') e il presidente George W. Bush e la ciurma neocon"('Fahrenheit 9/11'), ha scelto come prossimo bersaglio l'industria della sanità.

    un saluto a tutti
    m.aria

    Edited by maria rossi - 4/3/2008, 12:00
     
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  2. imperia69
     
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    e quello che dicono questi libri, purtroppo, è tutto vero...

    le strategie per estendere la durata dei brevetti sono al limite del ridicolo, per non parlare del fatto che dietro a tante campagne di "consapevolezza" o tanti articoli di medicina sui giornali rivolti al pubblico ci sono sempre loro: le industrie che tentano così di spingere i pazienti a chiedere al loro medico il farmaco X piuttosto che Y...

    Per quanto riguarda poi la medicalizzazione di tutti gli aspetti della nostra vita, purtroppo, spesso è quello che noi vogliamo...è più facile pensare di risolvere i problemi inghiottendo una pillolina che assumersi la responsabilità di se stessi.
     
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  3. maria rossi
     
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    vorrei aggiungere un altro titolo insuperabile:


    Nemesi medica di Ivan Illich.

    e poi

    Dall'altra parte, Bonadonna Gianni; Bartoccioni Sandro; Sartori Francesco, bur, 2006

    Tre clinici raccontano la loro doppia esperienza di medici e di malati. L'insorgenza improvvisa del male sconvolge la loro vita professionale e il loro status professionale. Ora, la malattia non è più da curare, ma anche da vivere, in prima persona. Dopo aver vissuto da medici le diagnosi più infauste, le terapie più devastanti, ma anche la paura, l'angoscia di morte e lo smarrimento di tutti gli ammalati gravi, essi raccontano il tragico e il grottesco della loro esperienza, anche con sferzate al mondo dei colleghi sani, ignari di cosa significhi essere un ammalato in Italia. E, soprattutto, mettono nero su bianco in un "Decalogo per una Medicina diversa" le loro proposte perché la Sanità possa funzionare meglio.

    il libro nasce da un documentario che io ho visto casualmente in televisione

    Nemesi medica
    Quando il medico si ammala


    Quattro grandi medici si scoprono malati e allora...tutto cambia. Un'inchiesta-esperimento: le idee per migliorare la sanità italiana nei consigli di quattro medici di fama internazionale che ne hanno sperimentato i servizi, come ammalati gravi.

    Proporrei, anzi, che questo documentario-inchiesta sia la prossima visione da fare insieme alla sede! potrebbe essere un buono spunto di riflessione assieme...
     
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  4. imperia69
     
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    mi sembra una buona idea!
     
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    Confessioni di un ex-dirigente di Big Pharma (John Rengen Virapen)

    John Rengen Virapen ha fatto carriera nel mondo dell'industria farmaceutica. Partito come semplice rappresentante di medicinali, è arrivato a dirigere la filiale svedese della Eli Lilly, uno dei colossi farmaceutici mondiali che compongono la cosiddetta Big Pharma.
    Dopo aver vissuto una vita da nababbo, dove nessun lusso gli era negato, Rengen è andato in pensione, si è sposato ed ha avuto un figlio. Solo vedendo il modo in cui la medicina ufficiale trattava suo figlio – racconta lui – si è reso conto della mostruosità di un meccanismo criminale di cui lui stesso aveva fatto parte per 35 anni.
    Da qui il suo pentimento, e la decisione di denunciare pubblicamente (tramite un libro e una serie di conferenze) la vera natura dell'industria farmaceutica.

    Naturalmente, ci si domanda quanto difficile fosse per Rengen individuare questa natura già dieci o venti anni prima, e perché mai abbia dovuto aspettare l’età della pensione... per riuscire a vederne gli aspetti negativi. Ma a noi non interessa dare una valutazione morale di questo personaggio, ci interessa molto di più quello che ha da dire. E per quanto non aggiunga veramente nulla di nuovo a quanto già sapessimo o sospettassimo, è importante notare che per la prima volta abbiamo la pubblica ammissione di un grave atto di corruzione, a livello governativo, sull'approvazione di un medicinale che ha causato centinaia di migliaia di vittime in tutto il mondo.


    (fonte: luogocomune.net)

     
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4 replies since 24/5/2007, 12:43   489 views
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