Vai col tango!

Proposta per l'avvio di un nuovo gruppo orientato all'approfondimento musicale

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  1. titan03
     
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    Cari introversi vicini e lontani

    Per gentile concessione del Grande Capo ;) , la LIDI dispone ora di una tastiera elettronica e di un computer con un po' di materiale per l'ascolto. Presto farò dono di una mia vecchia, brutta e zozza chitarra acustica
    image
    (ehm... be', no, non proprio così: la mia funziona ancora...) :D

    L'idea che vi propongo è quella di formare un nuovo gruppo in cui si possa esplorare un po' il mondo della musica tramite l'ascolto critico di brani, l'approccio con gli strumenti musicali, l'approfondimento su alcuni personaggi che alla musica hanno dato un contributo non trascurabile, e quant'altro ci verrà in mente; insomma fare un po' di brain-storming in modo da cercare di lasciare a briglia sciolta la propria fantasia e la propria creatività.

    Chi fosse interessato a partecipare, a contribuire, o a sbeffeggiare questa iniziativa, può rispondere direttamente qui sul forum.

    Accorrete numerosi!

    Francesco
     
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  2. maria rossi
     
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    eccomi!
    presente, vigile, pronta!

    esploriamo pure,con molto piacere. darsi una programmaticità, per quanto mi riguarda, alle volte mi fa congelare l'impulso quindi non mi metto a proporre ne a suggerire, adesso. adersico e trattengo la mia logorrea. ...'"cause every little thing is gonna be allright !"

    a presto
    m'aria

     
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  3. titan03
     
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    Tranquilla Maria, almeno per ora non c'è un programma definito, dato che questo gruppo in fieri dovrebbe muovere i suoi primi passi oltre che dalle mie proposte anche da quelle altrui.

    Personalmente attenderei qualche giorno ulteriori adesioni, ma nel frattempo se ti viene in mente qualche idea, dubbio o altro, non esitare a scriverlo qui.

    Grazie comunque per la tempestiva risposta, nonché per la citazione marleyiana (giusto?)!

    Per intanto, continuerò a fare un po' lo strillone:
    Venghino siore e siori!!... :D

    Francesco
     
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  4. maria rossi
     
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    nell' attendere adesioni io coinvolgerei il gruppo degli adulti e quello dei giovani. mi spiego meglio...se tu hai già in mente qualcosa da fare,ascoltare,cantare, discutere o che so io, facciamolo con chi già si è lanciato ed è disponibile all'incontro,all'esposizione e al confronto. come dire che il "gruppo musica" (scusal'orrenda semplificazione terminologica!) per il momento si costituisce come un modo diverso e saltuario di vedersi e stare insieme dei gruppi già esistenti per poi prendere adesioni,forme e ritualità sue proprie e distinte. secondo me è più realistico e fattibile. per esempio so che al gruppo adulti c'è una bravissima pianista che una volta ha anche suonato per tutti noi in occasione di una riunione plenaria della lidi e che molti partecipanti aderirebbero volentieri ad ascolti, canti, prove e qualsivoglia approccio musicale.e così per i ragazzi:molti sono appassionati conoscitori magari di un genere solo e poco sanno di altri filoni. una volta ogni tanto con scadenza più o meno regolare si potrebbe pensare ad ascolti collettivi di cose proposte da te magari un viaggio su tema (la stessa canzone rivisitata nello spazio e nel tempo; un genere e le sue note dolenti -come il blues e la scala pentatonica "triste"-; alcuni brani con testi particolarmente raffinati e belli; gruppi, generi vecchi dai quali oggi si sta spudoratamente saccheggiando senza rilevare la fonte e rimuovendo la storia e i vecchi protagonisti;un ascolto critico della proposta musicale per giovani di oggi o fare recensioni di dischi che escono ogni mese e di quelli che di solito i giovani non toccano neanche come la classica,il jazz o la lirica!ecc.ecc.) insomma di cose da inventarsi ce ne sarebbero parecchie! e le persone ci sono già, non credo serva costituire un gruppo ex nihilo adesso. che ne dici,potrebbe avere senso?

    a presto
    m'aria
     
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  5. titan03
     
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    Considera che io già ce l'ho qualche idea in proposito, e mi sono messo d'accordo con Luigi Anepeta per la formazione di questo gruppo; in effetti a me basterebbero pochissime persone per partire.

    In effetti è buona l'idea di informare i partecipanti ai gruppi già esistenti proprio nel corso dei loro incontri, ma per questo mi servirebbe sapere quando avverranno i prossimi.

    Casomai possiamo vederci proprio in tali occasioni per scambiarci qualche idea.

    Francesco
     
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  6. maria rossi
     
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    secondo me sarebbe la cosa migliore.
    per sapere "quando" bisogna scrivere/chiedere a renzo marinoni per il gruppo adulti e a cristiano nocente o elvira rossi per quello dei ragazzi. gli indirizzi sono tutti sul sito della lidi. una volta contattati e definita l'occasione di incontro non dimenticarti di ufficializzare la cosa anche sul sito, mi raccomando!

    bèh, che bello...

    a presto,allora

    m'aria




    dimenticavo! anche io ho uno strumento da donare all'associazione!

    m'aria
     
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  7. titan03
     
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    Glielo chiedo immediatamente, poi ti faccio sapere, così forse finalmente ci conosceremo di persona.

    Qual è lo strumento di cui parli?

    Francesco
     
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  8. maria rossi
     
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    dei bongos accordabili. (temo di aver perso la chiabìvetta ma la si può ricomprare).io non li uso mai, sono un bellissimo regalo ricevuto tanti anni fa del quale non mi sarei disfatta mai ma forse potrebbero fare una fine milgiore,nella sede dell'associazione che non a casa mia. vorrei provare a farci giocare mio figlio ma tanto è ancora troppo presto per cui, li do volentieri.

    certo mi rendo conto che possano sembrare lo strumento meno affine ad un introverso, in effetti!
    ma il ritmo è indispensabile per la musica, no?


    dimenticavo, il prossimo incontro del gruppo adulti sarà il 25 gennaio.

    ciao!

    m'aria
     
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  9. maria rossi
     
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    da leggere assolutamente.è molto bello e si divora. e può davvero collegarsi a molte tematiche che ci riguardano e che il tuo gruppo potrebbe approfondire....

    Natura morta con custodia di sax. Storie di jazz
    Autore Dyer Geoff
    2002, 320 p.
    Editore Instar Libri (collana Saggia/Mente)


    "La musica è la tua stessa esperienza, il tuo sapere, i tuoi pensieri. Se non la vivi non ti verrà fuori dallo strumento." Così Charlie Parker, mentre Thelonius Monk, l'altro grande inventore del bebop, a chi gli chiedeva spiegazioni sul modo di usare la tastiera rispondeva con stupefatta semplicità: "Come viene viene".
    Partendo da questo inestricabile nodo essenziale - la vita come musica, la musica come vita, anzi come unica possibile istintiva forma di sopravvivenza - un giovane romanziere inglese ha voluto rendere omaggio all'umanità fallibile di alcuni giganti del jazz, con una serie di storie che della musica dal vivo mantengono tutte le improvvisazioni stilistiche e le variazioni tematiche.


    m'aria
     
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  10. elisabet
     
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    Mi contattate se si attiva il gruppo musica? Vorrei in qualche modo partecipare, grazie Elisabetta Bertini
     
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  11. maria rossi
     
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    assolutamente si. anche se non sono il coordinatore ma un'altra socia interessata al gruppo come te e che quindi non ha voce in capitolo sulla partenza del gruppo...però non appena si saprà qualcosa di più spero venga reso noto sul sito e poi magari inviate delle mail a chi si è segnalato come te , sara e la sottoscritta. forse per questa cosa sarebbe bene scrivere in via privata a titan03 lasciando un proprio indirizzo internet o un recapito telefonico, non so....

    vebbè mi sa che la faccio più complicata di quanto non sia!

    un saluto

    m'aria
     
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  12. maria rossi
     
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    Non si sa che cosa avrebbe pensato Schopenhauer di una clonazione pecorile ma si sa che trovava «magico e stupefacente» l'effetto diverso che producono in musica i modi (le tonalità) maggiore e minore. Il cambiamento di mezza nota, di un semitono, di un intervallo minimo, differenzia il modo minore dal maggiore a un punto tale che il primo trasmette angoscia e il secondo sicurezza. Può sembrare una fantasia romantica ma è un messaggio che ogni orecchio può cogliere anche senza sapere da dove proviene. Ancora più curioso è che i modi in chiave maggiore hanno a loro volta un effetto diversificato pur essendo pitagoricamente identici. Magico e stupefacente come le cose essenziali (l'essenza delle cose cioè) che il cuore intuisce e la ragione smarrisce.

    luigi pintor
     
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  13. titan03
     
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    Rieccomi, dopo prolungato nonché forzato silenzio.

    Piano piano sto facendo mente locale su una serie di argomenti che mi piacerebbe affrontare nel gruppo musica (Elisabetta non mi sono scordato di te eh, solo non ho avuto proprio il tempo materiale di chiamarti in questi ultimi giorni!! :blink: ).

    In generale l'idea che ho è quella di prendere di volta in volta in esame un autore, ascoltare un brano o un'opera, conoscere e discutere su alcuni generi musicali, cercando collegamenti con il nostro mondo interiore, la nostra sensibilità, le nostre esperienze; mi piacerebbe anche affrontare qualche esempio più "pratico", dato che disponiamo di una tastiera elettronica e io posso portare della mia strumentazione, tentando magari anche qualche forma di improvvisazione musicale con chi se la sente. Ci tengo a precisare che eventuali idee e contributi che verranno da voi saranno fondamentali per lo sviluppo di questa iniziativa, di cui io sono semplicemente un promotore/coordinatore, non il padrone. ^_^

    Orientativamente direi di far partire il gruppo musica da sabato 16, alle 16 (da confermare), con incontri a cadenza quindicinale. La prima volta ci conosceremo, in modo da capire quanti siamo e, in base alle persone come orientarci per le volte successive. Per qualsiasi dubbio, perplessità, richiesta e blabla non esitate a contattarmi tramite e-mail.

    Chi è interessato metta un dito qui sotto!!

    Francesco
     
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  14. maria rossi
     
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    Le diverse accezioni

    Sono state proposte diverse accezioni e varianti di significato del termine musica:

    Musica come suono: Una delle più comuni definizioni di musica è di quella di arte del suono organizzato, o - più specificatamente - di arte del produrre significati e sensazioni, più o meno complessi - e comunque di natura volontaria - organizzando suoni e silenzio. Simili definizioni - comunemente accettate - sono state ampiamente adottate sin dal Diciannovesimo secolo, quando si iniziò a studiare scientificamente la relazione tra il suono e la percezione.
    Musica come esperienza soggettiva: Un'altra delle definizioni comuni di musica implica che la musica debba essere piacevole o melodica. Questo punto di vista tiene conto del fatto che alcuni tipi di "suono organizzato" non sono musica, mentre altri lo sono. Esistono versioni più elaborate di questa definizione che tengono conto del fatto che ciò che è considerato musica varia da cultura a cultura, e da epoca ad epoca. Questa definizione fu predominante nel Diciottesimo secolo. Mozart, per esempio, usava dire che "la musica non dimentica mai sé stessa, essa non deve mai cessare di essere musica."
    Musica come una categoria della percezione: La definizione cognitiva, meno comune, asserisce che la musica non è semplicemente suono, o la percezione di esso, ma una rappresentazione interna che percezione, azione e memoria contribuiscono a creare. Questa definizione è influenzata dalle scienze cognitive, il cui scopo è la ricerca delle regioni del cervello responsabili dell'analisi e della memorizzazione dei vari aspetti dell'esperienza dell'ascoltare musica. Questa definizione include anche arti differenti come ad esempio la danza.
    Musica come approfondimento storico e antropologico: Il cammino e l'evoluzione del pensiero musicale corrono di pari passo con il cammino dell'uomo nella storia. L' antropologia trova nell'etnomusicologia risposte che altri studi sull'uomo non riescono a dare.
    Musica come costrutto sociale: Le teorie post-moderne asseriscono che, come l'arte, la musica è definita innanzitutto nel suo contesto sociale. Da questo punto di vista la musica è ciò che ognuno chiama musica, che sia fatta di silenzio, di suoni, o di performance. La famosa opera "4'33"" (4 minuti e 33 secondi) di John Cage ha origine da questa concezione della musica.
    Musica come cura del corpo e/o dello spirito Musicoterapia: Le qualità liberatorie della musica si concretizzano da sempre dovunque nel mondo. Il benefico potere derivante dall'ascoltare musica, o dal crearne e riprodurne distingue i due rami principali riconducibili alla scienza stessa, che nascono sempre dalla radice unica, la Musica. Osservata in Europa, e nell'occidente in tempi relativamente recenti, dopo il Cinquecento, diviene strumento terapeutico vero e proprio, fino all'uso odierno che spazia dalla cura di depressioni, malattie psichiche anche molto gravi, disturbi neurovegetativi ecc. In tempi più antichi e tutt'ora in siti culturalmente poco occidentalizzati può definirsi musicoterapia un aspetto fondamentale dell'educazione civica, intesa come "consapevolezza d'esser vivi" quindi esistere. In Africa, ad esempio, fare musica con rudimentali strumenti quali semplici percussioni o flauti di bambù è patrimonio comune nella società; parimenti lo è il partecipare ballando e cantando, oltre che, ovvio, ascoltando. Fondamentale è la partecipazione alla Musica, che è eletta a cura, preghiera, dialogo, discussione nel senso più civilmente umano dei termini. In realtà il diritto civile per questi popoli si concretizza, trovando la sua più schietta espressione, proprio nella Musica.
    Musica come tutto ciò che soddisfa desideri e aspirazioni: secondo la derivazione del termine dal verbo greco "mwsqai" (= desiderare, aspirare a...) dal quale Platone avrebbe fatto derivare il termine "musa". Il recupero di questo concetto di musica dalla etimologia del termine "musa" ipotizzata da Platone permette di distinguere la musica dal suono con il quale spesso viene confusa. L'idea comune infatti che la musica sia fatta di suoni rende difficoltoso comprendere perché non è sempre vero che il suono "fa" musica (ciò che è musica per qualcuno può non esserlo per altri). Perché il suono "faccia" musica occorre appunto che chi lo percepisce ne ricavi soddisfazione, che questa soddisfazione colmi un desiderio e che l'oggetto del desiderio coincida con uno stato fisico o mentale, reale o fantastico, a cui la persona aspira.
    A causa della larga gamma di definizioni, lo studio della musica è effettuato in una grande varietà di forme e metodi: lo studio del suono e delle vibrazioni (detto acustica), lo studio della teoria musicale, lo studio pratico, la musicologia, l'etnomusicologia, lo studio della storia della musica.

     
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  15. Oberman0
     
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    La musica... non c'è niente di più bello. Non c'è per me piacere più grande di quello che provo quando scopro un nuovo sublime brano di Bach o quando riascolto dopo tanto tempo un concerto di Vivaldi...
    La musica dovrebbe costituire una delle materie principali della formazione scolastica dei bambini,tutti dovrebbero imparare a capirla ed amarla.... In Italia ciò non accade ed è gravissimo.
     
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21 replies since 8/1/2008, 15:06   920 views
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