Il dolore dell'anima

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. domanipensami
     
    .

    User deleted


    il dolore dell’anima


    Nel nostro cammino sulla terra siamo accompagnati da un senso di dolore e di ansia che altro non è che il nostro interrogarci sul senso della vita. Sappiamo che la nostra permanenza nel mondo sarà breve e accompagnata spesso prima della fine da lutti , dolori, tristezze e fallimenti ; questa nostra consapevolezza ci ha portati nei secoli ad interrogarci sul significato ultimo del senso della vita. L’uomo reca con sé dunque un senso di vuoto e finitezza e la sua anima accoglie in se il nulla cosmico che sfocia nell’angoscia quotidiana della precarietà. L’uomo ha cercato nei secoli di arginare tale stato d’animo attraverso varie risposte che cercavano di saziare l’anima attraverso la filosofia, il mito, la religione la spiritualità le ideologie politiche o le arti ma alla fine tutte hanno lasciato l’uomo con se stesso e le sue angosce esistenziali.
    Il primo rimedio fu la filosofia che inaugurerà da Eschilo in poi una serie di soluzioni che la storia della filosofia non cesserà più di indicare. Da Platone alle leggi immutabili della natura la filosofia si è sempre incaricata di costruire un senso in cui poter iscrivere il dolore della terra.. I primi pensatori greci che cercavano di superare il dolore del divenire di cui la morte è il segno più scolpito inaugurano quel sapere che si porta avanti rispetto ai limiti con cui gli uomini guardano le cose e il loro accadere imprevisto e quindi angosciante solo perché il loro sguardo non si è portato avanti. Portare lo sguardo avanti ma soprattutto al di sopra è compito della filosofia che deve controllare (da sopra) l’imprevisto accadere degli eventi quindi il divenire. Possiamo quindi dire che la filosofia nasce come tentativo di controllare il dolore che il divenire porta con sé, è un rimedio al dolore da cui ci si salva sollevando lo sguardo, quindi con la mente, vero e proprio pharmakon più potente di tutti i farmaci approntati dai medici. Queste costruzioni sono diventate i piccoli orizzonti che per brevi attimi ( anche se questi attimi sono diventati secoli ) toglievano la terra dal suo isolamento angosciante ma gli uomini persuasi nel veder nascere e morire tutte le cose lasciavano perire anche questi piccoli orizzonti.
    La religione è l’altro tentativo di sedare la propria angoscia esistenziale che l’uomo ha concepito attraverso la fede soprattutto con le religioni monoteiste molto dogmatiche e poco spirituali. Le religioni trovano piena adesione attraverso la fede cioè credono (le masse) in qualcosa che non mostra il proprio fondamento perché se lo mostrasse , il qualcosa non sarebbe creduto ma saputo. La fede rende però l’intelletto prigioniero di un contenuto che non è evidente e quindi gli è estraneo, e qui forse va ricercato il fallimento della religione come rimedio al dolore esistenziale. L’uomo che non trova certezze le cerca altrove. Questo abbandono porta alla secolarizzazione della società che ha fatto a meno di Dio e che affonda in un futuro dipinto a tinte scure e catastrofiche. Il timore di Dio non esiste più ma un nuovo timore si affaccia e subentra al suo posto, l’angoscia del mondo. Essa ha già lasciato profondi segni sul volto del nostro mondo e il culto della civiltà si capovolge in disprezzo. Non posso qui parlare della morte di Dio e dei tentativi attuati dai vari teologi per recuperare il terreno perduto soprattutto dalla Chiesa rispetto al cammino della società all’ombra del nichilismo, ma continua la ricerca dell’uomo con sulle spalle una certezza in più : quella della sua finitezza. L’uomo liberatosi dalla condanna eterna riapre uno sguardo nuovo sulla terra per trovare la scienza e la tecnica che non si presentano immutabili e infiniti come Dio e le leggi della natura ma correggibili e ospiti dell’errore. Così facendo si lascia intatta l’imprevedibilità delle cose lasciando l’uomo immerso nell’ansia e non ha altre possibilità che creare un Apparato-Sistema che lo aiuti a raggiungere i suoi scopi e lo guidi dandogli nuove idee e nuovi stimoli intrattenendolo per fargli dimenticare il dolore dell’anima e la definitiva separazione da Dio. Il Sistema si muove però in modo autonomo e crea stimoli e idee che fanno da specchietto per le allodole che in questo caso siamo noi che ci aggrappiamo spesso a cose effimere che diventano per il breve tempo del nostro vivere una religione falsa e senza valori. L’esempio più efficace è il denaro diventato l’idolo del Sistema e quando tutti vanno alla ricerca della felicità nella realtà vogliono diventare ricchi. Per raggiungere questa felicità-denaro abbiamo rimosso anche la nostra idea di male trasmessaci con il cristianesimo. “ il denaro era inizialmente un mezzo per entrare in possesso delle merci il cui possesso e il cui consumo era lo scopo del processo economico. In seguito il denaro divenne lo scopo di tale processo e la produzione di merci divenne il mezzo per possedere quantità sempre maggiori di denaro. In questo tempo di acritica ed entusiastica gioia di fronte al crollo del pensiero di marx, questa sua idea relativa al capovolgimento del mezzo in scopo torna utile per capire che gli strumenti servono inizialmente a soddisfare i bisogni, poi i bisogni servono a possedere e ad usare gli strumenti : e quando il sistema dei bisogni ostacola in qualche modo il sistema degli strumenti è il primo sistema ad essere penalizzato non il secondo.” Da qui il fallimento delle ideologie le quali per poter sopravvivere hanno bisogno del controllo del Sistema che è l’anima dell’uomo.
    L’uomo affida la sua angoscia al sistema e ne attende il rimedio ma mutano anche le aspettative perché mutano gli orizzonti creati dall’uomo.


    p.s. ora sono stufo e vado a bere un caffè con un amico perché è meglio di 100000 libri
    File Allegato
    l_dolore_dell__anima.doc
    (Number of downloads: 38)

     
    Top
    .
0 replies since 16/2/2008, 14:51   255 views
  Share  
.
Top