Carmen l'umiliatrice

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  1. maria rossi
     
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    "Dunque Carmen dipende dalle conferme maschili e ha bisogno di un rapporto di riferimento. Non può fare a meno di calarsi nel ruolo tradizionale di romi(sposa), ma, nello stesso tempo, rivendica la libertà di rivolgersi a qualunque altro uomo che l'attiri. La doppia vita serve a celare la dipendenza dall'uomo."

    "La dipendenza mal vissuta comporta anche un altro meccanismo di difesa. Conscia del suo potere seduttivo, Carmen ha bisogno di squalificare gli uomini per sentirsi infinitamente superiore ad essi: gli uomini li tratta come degli esseri univocamente stupidi e mediocri. Li usa, se ne serve, li maltratta, attiva tra loro la rivalità, gode nel constatare che essi non hanno alcuna difesa nei suoi confronti. Non può fare a meno di stare in rapporto con loro, ma, nel suo intimo, li disprezza per la loro debolezza. A don José, che, essendo ancora militare, deve tornare in caserma, essa dice: "In caserma?" disse con aria sprezzante, "sei dunque un negro che ti lasci comandare a bacchetta? Sei un vero canarino, d'abito e di carattere. Ma va' là, che hai il cuore d'un pulcino.""
    (luigi anepeta)

    da nilalienum.it

    Edited by maria rossi - 1/4/2008, 18:50
     
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  2. maria rossi
     
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    Accanto a un bicchiere di vino


    Con uno sguardo mi ha resa più bella,
    e io questa bellezza l'ho fatta mia.
    Felice, ho ingoiato una stella.

    Ho lasciato che mi immaginasse
    a somiglianza del mio riflesso
    nei suoi occhi. Io ballo, ballo
    in uno sciame di ali improvvise.

    Il tavolo è tavolo, il vino è vino
    nel bicchiere che è un bicchiere
    e sta lì dritto sul tavolo.
    Io invece sono immaginaria,
    incredibilmente immaginaria,
    immaginaria fino all'osso.

    Gli parlo di tutto ciò che vuole:
    delle formiche morenti d'amore
    sotto la costellazione del soffione.
    Gli giuro che una rosa bianca,
    se viene spruzzata di vino, canta.

    Mi metto a ridere, inclino il capo
    con prudenza, come per controllare
    un' invenzione. E ballo, ballo
    nella pelle stupita, nell'abbraccio
    che mi crea.

    Eva dalla costola, Venere dall'onda,
    Minerva dalla testa di Giove
    erano più reali.

    Quando lui non mi guarda,
    cerco la mia immagine
    sulla parete. E vedo solo
    un chiodo, senza più il quadro.


    Wislawa Szymborska
     
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  3. maria rossi
     
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    … Al mio amante che torna da sua moglie

    Lei è tutta là.
    Per te con maestria fu fusa e fu colata,
    per te forgiata fin dalla tua infanzia,
    con le tue cento biglie predilette fu costrutta.

    Lei è sempre stata là, mio caro.
    Infatti è deliziosa.
    Fuochi d'artificio in un febbraio uggioso
    e concreta come pentola di ghisa.

    Diciamocelo, sono stata di passaggio.
    Un lusso. Una scialuppa rosso fuoco nella cala.
    Mi svolazzano i capelli dal finestrino.
    Son fumo, cozze fuori stagione.

    Lei è molto di più. Lei ti è dovuta,
    t'incrementa le crescite usuali e tropicali.
    Questo non è un esperimento. Lei è tutta armonia.
    S'occupa lei dei remi e degli scalmi del canotto,

    ha messo fiorellini sul davanzale a colazione,
    s'è seduta a tornire stoviglie a mezzogiorno,
    ha esposto tre bambini al plenilunio,
    tre puttini disegnati da Michelangelo,

    l'ha fatto a gambe spalancate
    nei mesi faticosi alla cappella.
    Se dai un'occhiata, i bambini sono lassù
    sospesi alla volta come delicati palloncini.

    Lei li ha anche portati a nanna dopo cena,
    e loro tutt'e tre a testa bassa,
    piccati sulle gambette, lamentosi e riluttanti,
    e la sua faccia avvampa neniando il loro
    poco sonno.

    Ti restituisco il cuore.
    Ti do libero accesso:

    al fusibile che in lei rabbiosamente pulsa,
    alla cagna che in lei tramesta nella sozzura,
    e alla sua ferita sepolta
    - alla sepoltura viva della sua piccola ferita rossa -

    al pallido bagliore tremolante sotto le costole,
    al marinaio sbronzo in aspettativa nel polso
    sinistro,
    alle sue ginocchia materne, alle calze,
    alla giarrettiera - per il richiamo -

    lo strano richiamo
    quando annaspi tra braccia e poppe
    e dai uno strattone al suo nastro arancione
    rispondendo al richiamo, lo strano richiamo.

    Lei è così nuda, è unica.
    È la somma di te e dei tuoi sogni.
    Montala come un monumento, gradino per gradino.
    lei è solida.

    Quanto a me, io sono un acquerello.
    Mi dissolvo.

    anne sexton
     
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  4. maria rossi
     
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    non sono una signora

    La fretta del cuore
    E' già una novità
    Che dietro un giornale sta
    Cambiando opinioni
    E il male del giorno
    E' pochi chilometri a sud
    Del mio ritorno
    Del mio buongiorno
    Ma è un volo a planare
    Dentro il peggiore Motel
    Di questa "carretera"
    Di questa vita-balera
    E' un volo a planare
    per essere inchiodati qui
    crocefissi al muro
    Ma come ricordarlo ora
    Non sono una signora
    Una con tutte stelle nella vita
    Non sono una signora
    Ma una per cui la guerra non è mai
    Finita
    Oh no, ho no...

    Io che sono una foglia d'argento
    Nata da un albero abbattuto qua
    E che vorrebbe inseguire il vento
    Ma che non ce la fa
    Oh ma che brutta fatica
    Cadere qualche metro in là
    Dalla mia sventura
    Dalla mia paura
    E' un volo a planare
    Per esser ricordati qui
    Per non saper volare
    Ma come ricordarlo ora...
    Non sono una signora
    Una con tutte stelle nella vita
    Non sono una signora
    Ma una per cui la guerra
    Non è mai finita
    Non sono una signora
    Una con troppi segni nella vita
    Oh no, oh no...
    Non sono una signora

    loredana bertè

    Edited by maria rossi - 10/4/2008, 15:03
     
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3 replies since 18/3/2008, 11:28   397 views
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