Circolo di lettura - Come si svolge

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  1. maria rossi
     
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    il circolo di lettura è un laboratorio informale di lettura consapevole (e dunque 'critica').
    Non è una lezione, ma aperto e libero confronto tra i partecipanti circa le proprie impressioni e riflessioni di lettura.

    I partecipanti sono invitati a scegliere una pagina di un racconto o di un romanzo o una poesia che amano particolarmente.
    Durante l'incontro potranno leggerlo e commentarlo per poi lasciare spazio ai commenti degli altri.

    L'esperienza di questo circolo vorrebbe creare l’occasione di condividere un orizzonte comune e allo stesso tempo la possibilità di far crescere la consapevolezza di se in tutti i soci dell’associazione. Il medium è la lettura ma il fine restiamo sempre noi e la riflessione sulla nostra "natura".

    gli incontri si terranno ogni tanto. senza una ciclicità fissa.
    la lettura richiama tempi lunghi e noi non abbiamo alcuna fretta!

    bellissimo sarebbe unire i partecipanti dei vari laboratori e scambiare le rispettive
    "specificità" leggendo insieme... chi lo sa? col tempo,magari, avverrà anche questo.


    un saluto a tutti

    Edited by maria rossi - 29/3/2008, 19:03
     
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  2. domanipensami
     
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    Paura liquida e vita eterna
    L’ottimo libro di Savater sulla vita eterna ci dà l’occasione per fermarci a riflettere davanti al mistero della morte e di cosa ci aspetta dopo sempre che esista un dopo, ma andiamo per gradi : infatti non possiamo assolutamente parlare dell’eternità senza prima parlare della morte.
    Sulla morte ho trovato interessante il primo capitolo del libro “paura liquida” scritto dal sociologo baumann, io ho provato a riunire le idee di questi due fantastici pensatori .
    La morte incute paura per via di quella sua qualità di rendere ogni altra qualità non più superabile. Ogni evento che conosciamo o di cui siamo a conoscenza – ogni evento eccetto la morte- ha un passato ed un futuro ovvero ogni evento eccetto la morte reca una promessa scritta secondo cui la vicenda continua. Soltanto la morte significa che d’ora in poi niente accadrà più, niente vi potrà accadere niente che voi possiate vedere, udire o toccare; niente che possa piacervi o dispiacervi. E’ per questa ragione che la morte è destinata a restare incomprensibile a chi vive e anzi non ha rivali quando si tratta di tracciare un limite realmente invalicabile per l’immaginazione umana . L’unica cosa che non possiamo e non potremo mai raffigurarci è un mondo che non contenga noi che lo raffiguriamo. Nessuna esperienza umana per quanto ricca offre una vaga idea di come ci si sentirà quando non accadrà né verrà fato più nulla. La morte è la personificazione dell’ignoto, l’unico tra tutti gli ignoti che sia pienamente e veramente non conoscibile. Qualsiasi cosa abbiamo fatto per prepararci alla morte, la morte ci troverà impreparati. Anzi aggiungendo il danno alla beffa , essa invalida e svuota la stessa idea di preparazione ossia di quella accumulazione di conoscenza e capacità che definiscono il sapere della vita. La paura originaria, la paura della morte è qualcosa di innato, di endemico che noi uomini sembriamo condividere con gli animali per via dell’istinto di sopravvivenza programmato nel corso dell’evoluzione. Ma soltanto noi uomini sappiamo che la morte è inevitabile e siamo alle prese con il compito tremendo di sopravvivere all’acquisizione di tale consapevolezza, con il compito di vivere con e nonostante la nozione dell’inevitabilità della morte. In aiuto dell’uomo fortunatamente intervengono le culture umane che con la loro creatività rendono la vita vivibile nella consapevolezza della morte. Tra tutte le invenzioni culturali quella di gran lunga più diffusa, più efficace e anche allettante consiste nel negare che la morte sia qualcosa di definitivo, l’idea – sostanzialmente non verificabile –secondo cui la morte non è la fine del mondo, ma il passaggio da un mondo all’altro. Chi muore non uscirà dall’unico mondo esistente, dissolvendosi e scomparendo negli inferi del non essere, ma semplicemente passerà in un altro mondo in cui continuerà ad esistere in una forma ben diversa da quella per lui consueta, ma non troppo il che è rassicurante . l’esistenza corporea potrà anche cessare e il corpo usato e consumato potrà anche disintegrarsi ma l’essere nel mondo non è racchiuso in questo carapace in carne e ossa qui ed ora. Al contrario l’attuale esistenza corporea non può essere altro che un ricorso, un momento di un’esistenza infinita attraverso la reincarnazione oppure la vita eterna dell’anima che si libera del corpo. Una volta assimilata questa proclamazione non c’è più bisogno di cercare di dimenticare invano che la morte è inevitabile. Non occorre distogliere lo sguardo dal suo arrivo ineluttabile. Ricordare che la morte incombe aiuta gli esseri mortali a restare sulla giusta via nel corso della propria vita conferendo a quest’ultima uno scopo che rende prezioso ogni momento vissuto. la vita dopo la morte è garantita ma la sua qualità dipende da come viviamo la vita prima di morire. Capovolgere il significato della morte ridefinendo la più abominevole delle cadute come la più beata delle ascese è stato un autentico virtuosismo. Si è riusciti così non soltanto a riconciliare i viventi con la propria natura mortale, ma a conferire alla vita un senso, uno scopo e un valore che il verdetto di morte avrebbe sicuramente negato se ci si fosse fermati alla sua rigorosa e austera semplicità. Quella mossa ha trasformato la potenza distruttiva della morte in una formidabile forza di valorizzazione della vita. Ha collocato l’eternità alla portata di ciò che è transitorio e posto esseri che riconoscono di essere mortali alla plancia di comando dell’eternità. Ma quest’uomo che non limita i propri desideri alla necessità naturale ma al desiderio di vivere in eterno necessita un Dio che sconfigga la morte e doni la vita eterna. La fede nell’immortalità è la base della fede in Dio. L’uomo non crede nell’immortalità perché crede in Dio, bensì crede in Dio perché crede nell’immortalità, perché senza la fede in Dio non può dare un fondamento alla fede nell’immortalità. Apparentemente c’è prima la divinità e poi l’immortalità ma in realtà è vero il contrario, vale a dire che è il desiderio di immortalità a guidare le danze e a creare ciò che conviene credere per essere soddisfatti. Difatti l’uomo proietta su un essere ultramondano tutto quel che sogna per se stesso, tutto quanto desidera ma non ottiene : l’immortalità, il potere, l’abbondanza, la sapienza, la perfetta felicità… l’aldilà governato dalla divinità diviene la compensazione trascendentale di tutte le limitazioni che subiamo in questo mondo ma offre anche una consolazione a coloro che soffrono e un alibi per rinunciare a cercare un miglioramento alla nostra condizione terrena. La promessa di un paradiso nel quale un dio infinito esaudirà tutti i nostri finiti desideri, si trasforma in un meccanismo che ci convince a rassegnarci alle nostre limitazioni e sofferenze senza trovarvi un rimedio radicale : il mondo virtuale dell’aldilà e il suo megauomo perfetto mettono il catenaccio alle rivendicazioni del nostro mondo reale nel quale viviamo l’unica vita che c’è stata data in sorte. Non dimentichiamocene mai.



    Fernando Savater : la vita eterna ed. laterza
    Zygmunt Bauman: paura liquida ed. laterza

    Edited by domanipensami - 26/3/2008, 19:47
     
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  3. alanisluce
     
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    Cara Maria,

    mi è molto dispiaciuto non poter partecipare all'incontro di lettura su ALDA MERINI, che ritengo una delle voci più forti e più belle della poesia di tutti i tempi..

    La poesia è qualcosa di intimamente legato alla mia vita e alla mia anima...

    Nell'ultimo incontro con il dott. Anepeta mi è stato caldamente proposto di organizzare incontri di lettura di poesia alla LIDI e di organizzare con te le modalità.
    Credo che l'idea di incontri di lettura sia davvero bella e che possa permettere ad ognuno di noi di cofrontarsi anche con testi, autori che non ha conosciuto o che non ha più "voluto" riconoscere...

    Se vuoi, possiamo sentirci e metterci d'accordo...

    Ti abbraccio forte,

    tiziana
     
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  4. maria rossi
     
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    ciao,tiziana.
    per non dilungarmi troppo qui sul forum, ti ho risposto con una mail.
    intanto,provo ad essere telegrafica!

    sono a tua completa disposizione.
    il tuo coinvolgimento sarà una gran cosa...ho visitato il tuo bolg un pò di tempo fa e credo che tu possa essere la persona ideale per un'iniziatva del genere.

    un abbraccio anche a te.

    a presto!

    maria
     
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  5. davidthered
     
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    Cara Tiziana,
    auguri per il tuo compito, so sicuramente che una persona profonda come te sarà la migliore, non ti conosco bene ma, sarà che abbiamo sofferto dello stesso tipo di disagio, ti sento molto vicina.

    un saluto carissimo
    Davide

    p.s. Sarei molto felice di vederti ad uno degli incontri del laboratorio teatrale, potresti parlare dell'introversione e, se vuoi potresti portare una delle tue bellissime poesie da farci leggere e da leggere tu stessa, se ti facesse piacere fammi sapere che organizziamo.
     
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  6. alanisluce
     
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    Caro Davide,

    il progetto è ancora tutto da definrsi, ma sono sicura che sarà una bella esperienza...e spero che anche tu possa intervenire quando ne avrai voglia..

    ti ringrazio molto del tuo invito al tuo laboratorio teatrale che seguo a distanza con vivo interesse. Sarei felice di intervenire.. aspetto tue notizie per potermi organizzare.

    Ti abbraccio forte

    tiziana
     
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5 replies since 26/3/2008, 14:46   350 views
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