Il pendolo dell'introverso

gruppo di auto-aiuto

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  1. domanipensami
     
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    che cosa si prova quando ci riuniamo con i gruppi di auto aiuto? è vero che nelle persone che abbiamo di fronte vediamo noi stessi come riflessi su uno specchio? forse ..però io personaòmente non vedo riflessi di sorta perchè nelle riunioni pgnuno di noi porta con sè la sua storia personale che non è mai simile alle altre. Diciamo allora che riuniti analizziamo cosa sia il nostro sentirci introversi. Con questa analisi mostriamo tutta la nostra capacità di metterci in gioco perchè sicuramente è sempre un momento di sofferenza, ma sicuramente ci prepariamo a recuperare noi stessi liberandoci dal nulla quotidiano.
    Questa presa di coscienza è un tentativo intimo perchè passa attraverso la nostra anima di introversi per distaccarci dal passato. Realizzando questo distacco diventiamo consapevoli di noi stessi ma il prezzo di questa presa di coscienza porta l'angoscia dentro di noi. Questo ci rivela l'altra parte dell'universo ( infinito?) rispetto alla disitima per noi stessi. La possibilità di realizzare questa opzione è una scelta personale perchè nulla ci obbliga ed è una libertà, è una presa di coscienza come essere umano introverso, mi riconosco come tale. Una forte autodeterminazione alimentata dal desiderio di esistere come sono. Io sono introverso. Qui però si inserisce tra la possibilità e la realizzazione il vuoto della nostra esistenza( paura di essere) ovvero l'angoscia che ci portiamo dentro. Sembra di essere sempre ad un bivio o meglio ancora oscilliamo tra la presa di coscienza cioè la libertà di essere ciò che siamo e l'angoscia o la paura di realizzazione. Siamo davanti alla ricostruzione di un io, cerchiamo una consistenza che ci è stata negata. Questo tentativo di affermazione porta spesso alla fuga con l'intenzione di piegarsi ad una identità non propria e con la fuga abbandoniamo la ricerca di un obiettivo, è la volontà di non riconoscere l'essere che è in noi. Non sopportiamo il nostro modo di essere al mondo nè la morale dell'umanità. Questo è il nostro grande problema bloccare il pendolo che ci fa oscillare tra presa di coscienza (autodeterminazione)e fughe verso il passato (annullamento di se stessi)


    scusate la mia follia
     
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  2. maria rossi
     
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    viviamo in un mondo dove spesso la follia è pura lucidità. non ti scusare.

    non è facile esporsi. non lo è in generale tanto meno quando si sa che si è votati più facilmente al giudizio negativo,all'esclusione,
    all'essere declassificati. ma c'è alternativa? adattarsi acriticamente ci fa stare peggio,ci fa ammattire, ci imbottisce di rabbia,ci incasina il cervello,odiare chi siamo ancora di più. vogliamo essere accettati,vogliamo essere amati non creare problemi e non disturbare poi però scopriamo che gli altri ci rompono le scatole, eccome, ci tradiscono, deludono e si approfittano di noi. da qui la delusione totale,la sfiducia eterna negli altri. ma in realtà è sfiducia in noi stessi e nelle nostre più intime qualità. è rabbia cieca per esserci venduti e traditi in nome degli altri.
    dobbiamo passare per questo fuoco del giudizio sociale e scoprire che i veri massacratori non sono solo la superficialità altrui,l'alienazione generale delle persone,l'insensibilità del mondo ma quel che di noi vi ha aderito (consapevolmente o meno),ne è stato connivente a nostre spese e che difficilmente riusciamo a identificare. fa paura riconsocersi carnefici di se stessi,aguzzini impietosi e giudici implacabili. non lo si accetta facilmente. lascia ancora più soli.disarmati.ma ci sono alternative? dobbiamo usare la consapevolezza di noi e la capacità critica per adattarci al mondo non passivamente ma attivamente.plasmandolo,selezionandolo per quel che possiamo,anche di poco e poi riconoscere in noi margini ampi di responsabilità su noi stessi.
    quindi,per me, hai ragione domanipensami,non vaneggi affatto.

    Edited by maria rossi - 31/3/2008, 15:13
     
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  3. maria rossi
     
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    Non avessi mai visto il sole
    avrei sopportato l'ombra
    ma la luce ha aggiunto al mio deserto
    una desolazione inaudita.

    emily dickinson
     
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  4. alanisluce
     
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    (1872- EMILY DICKINSON)

    Had I not seen the Sun
    I could have borne the shade
    But Light a newer Wilderness
    My Wilderness has made-

    ....
     
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  5. maria rossi
     
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    ho letto... la stessa poesia è passata anche di qua.

    e per continuare l'eco...



    Non c'è bisogno di essere una Stanza- per ricevere Spettri-
    non c'è bisogno di essere Casa-
    la mente possiede corridoi-
    più vasti di quelli reali-

    E' più innocuo l'incontro notturno
    col Fantasma esteriore-
    che il suo riscontro interiore-
    gelido visitatore.

    Meglio traversare un'Abbazia al galoppo
    rincorsi dalle pietre-
    che imbatterti in te stesso, disarmato-
    in un luogo appartato-

    Tu dietro a te nascosto-
    è sgomento assoluto-
    l'assasino annidato
    è un orrore più lieve.

    Il corpo -afferra una pistola-
    spranga la porta-
    trascurando uno spettro maggiore-
    o più d'uno.

    emily dickinson

    Edited by maria rossi - 1/4/2008, 12:12
     
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4 replies since 30/3/2008, 22:34   315 views
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