Ipersensibile e squilibrata

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  1. maria rossi
     
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    "Può la donna sopportare senza inconvenienti otto ore di lavoro intellettuale? tutti i giorni? sempre?- la donna che non sia una eccezione (quindi meno donna e più uomo)? No. Su cento donne ve ne sono ottanta che si ammlano regolarmente una settimana tutti imesi; su cento donne ve ne sono novanta isteriche, su cento donne ve ne sono cento nervose - e le donne isteriche, le donne nervose, le donne che patiscono la luna formano dei pessimi impiegati."

    P.Mantegazza,Neera, Dizionario d'igiene per le famiglie, 1881
     
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  2. maria rossi
     
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    Frances Farmer (1913) fu un attrice di hollywood in uno dei periodi piu' pesanti della storia americana> quello del dopoguerra e della guerra fredda. Ragazza tanto bella e affascinante quanto dotata di intelligenza vivace e spirito indipendente (al liceo vince un premio per un suo scritto dal titolo Dio muore e all-universit' pubblica un articolo su di una rivista di ispirazione socialista vincendo un viaggio in russia) non riusci mai ad uniformarsi e sottostare al ruolo di bellona fatale ne di oca giuliva. il suo carattere (precursore dei femrenti e delle istanze che attraverseranno tutto il mondo durante gli anni '60) ribelle,ostinato e franco le spiana la strada nel crearsi una reputazione di irrascibile isterica, altezzosa, superba e montata che poco la aiuteranno quando, per problemi di alcoolismo e di dipendenza da anfetamine, si trovera' ad avere a che fare con polizia e dottori.Galera e manicomio saranno inevitabili.
    La vicenda di questa donna ha fatto molto parlare di se non solo mentre era in vita ma anche dopo la sua morte. Presa a icona di artista anticonformista e libera schiacciata dal perbenismo e dal conformismo violenti e repressivi nell'america del mccartismo e' diventata anche la bandiera di denuncia che negli anni '70 si andava alzando contro le pratiche manicomiali ( frances farmer una volta diagnosticata schizzofrenica e fatta ricoverare coattamente dalla madre,subi' shock insulinici, elettro shock, violenze sessuali e umiliazioni di vario genere) allora in uso. Farnces Farmer si sentiva( e verra') usata da quasi tutti i rapporti umani che intratterra' lungo la sua vita non solo a hollywood, negli studios tutti patinati e di cartapesta ma anche nel mondo del teatro indipendente e offbroadway, non solo dalla stampa ma anche da sua madre. la sua intelligenza, la sua ricchezza d'animo non l'aiuteranno ad evitare un excursus di dolore,degrado e prigionia che la costringera' anche ad un internamento manicomiale di 5/6 anni. Dopo questa esperienza rientrera' alla vita facendo lavori umili e stando lontano dai riflettori solo negli anni '60 tornera' a lavorare in televisione comparendo in qualche serie tv e conducendo un suo talkshow per qualche anno. ma il suo aloolismo e le sue bizze umorali non faranno durare molto questo nuovo equilibrio. Frances morira' sola e malata nel 1970.

    Comunque chi volesse approfondire un po' la sua storia e la sua vita puo' farlo non solo con la lettura di alcuni libri ma anche tramite un film di Graeme Clifford Frances del 1982.

    @Il film narra le vicende della vita di Frances Farmer (Nel 1972 viene pubblicata la sua autobiografia che ispira il film). Il suo spirito indipendente e ribelle entrò in conflitto con gli imperativi dello star system hollywoodiano e con le attitudini possessive e autoritarie della madre - un'eccezionale Kim Stanley, che, per questa interpretazione, ottenne una nomination all' Oscar per la migliore attrice non protagonista, insieme a Jessica Lange (nomination all' Oscar per la migliore attrice protagonista).
    Ciò fu all'origine di un lungo percorso manicomiale, dal quale l'attrice uscì fisicamente e psichicamente devastata. Gran parte del film è un atto d'accusa contro le pratiche concentrazionarie e distruttive della personalità di una certa pratica psichiatrica, tanto da rendere necessaria, nei titoli di coda, una nota del Dipartimento per la Salute Mentale della California, in cui si precisa che "...le riprovevoli condizioni cui fu sottoposta Frances Farmer non sono rappresentative degli attuali trattamenti nel campo della salute mentale".@

    Per i piu'o meni giovani\ curiosi che conoscono i Nirvana>

    Kurt Cobain le ha dedicato una canzone nel disco In utero, dal titolo Frances Farmer avra' la sua rivincita/giustizia a Seattle citta- capitale del grunge nella quale la Farmer era nata e Cobain, invece, viveva. E,forse, non e' un caso> ragazzo problematico sin da bambino ( per la sua ipercinesi gli venne prescritto e dato il Ritanil) con sensibilita' e creativita' sopra la media, kurt cobain si riconosceva parecchio in frances nella sua autodistruttivita' di dipendenza da alccol e droghe, nella sua difficolta' di vivere lo star system,nel non sentirsi a proprio agio come icona glamour quando dentro sia ha una voragine grossa come un canion che ti attraversa la testa e che hai tentato di sputare fuori con il tuo lavoro e la tua creativita' e il risultato sembra esserr esolo trovarti fans adoranti che sembrano non abbiano capito niente di quel che dici e senti... forse il caso di un introverso oppositivo che ne ha riconosciuta un'altra?

    Edited by maria rossi - 11/9/2008, 11:26
     
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1 replies since 7/4/2008, 11:10   371 views
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