"Guide pratiche per adolescenti introversi"

Margherita Ferrari

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  1. maria rossi
     
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    Avevo già segnalato questo libro "Guide Pratiche per Adolescenti Introversi" (2005) e questo blog (anche se nel frattempo ha ri-cambiato indirizzo: www.margheritaferrari.com, qui nel forum. L'autrice è sempre lei, Margherita Ferrari.
    Ne sono venuta a conoscenza arrivando, non ricordo più come, al suo vecchio blog e leggendo una recensione del libro. Rimango convinta che sia una ragazza in gamba (con molti aspetto caratteriali "familiari") e che la lidi potrebbe invitarla e incontrarla nella propria sede organizzando un incontro con il gruppo giovani e adolescenti o con il laboratorio teatrale e quanti altri fossero interessati.
    Secondo me ne varrebbe la pena, ma magari la mia è una suggestione "imbarzzante" da ex-giovane+ex-ex-adolescente, non so. ne varrebbe la pena non perchè è persona famosa o "autorevole" ma perchè sarebbe un modo di sentire una giovane ragazza che è arrivata ad una precoce consapevolezza sulla sua diversità, rispetto ai coetanei, importante, che l'ha salvata, forse, da percorsi più rovinosi; perchè forse è un esempio positivo di introversione rispettata e assecondata in famiglia;perchè la sua intelligenza e ironia assomigliano a quella di certi "giovini" dell'associazione; perchè Io, alla sua età, neanche ci pensavo di essere introversa (e che gli altri fossero per la maggioranza estroversi!) o che molti dei miei problemi nel confrontarmi con gli altri e la realtà risiedessero in questo aspetto! mi arrovellavo su altre ottocentomila cose ma non su questa!! mai!
    insomma, secondo me, potrebbe essere una bella cosa.


    segnalo la cosa, sperando che qualcuno si possa incuriosire o, almeno, si legga il libro, non so....o, se lo ha letto e lo ha trovato ripugnante, una trovata tutta editoriale: me lo dica, così evito di perseverare nel segnalarla!

    Edited by maria rossi - 29/4/2008, 19:08
     
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    Ciao Maria, il link non funziona (non so se volevi riportare anche il link alla discussione sul Forum in cui avevi segnalato il libro). Occorre modificarlo ;)
     
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  3. maria rossi
     
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    mi sembra andare, adesso. grazie segnalazione!

    ciao
    maria
     
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  4. maria rossi
     
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    Nella sezione "introversione cultura creatività" avevo segnalato per la prima volta questo libro domandando se qualcuno lo conoscesse. Sapevo che il libro era nato come raccolta e rielaborazione dei contenuti del blog che aveva reso famosa e seguita da molti l'autrice nella rete,mi rispose vivatrouffaut:

    "Ho il pregio di avere una corrispondenza via email con la ragazza, che mi sembra dotata di notevole talento letterario, oltre che di spiccata ironia e intelligenza. Le "Guide pratiche" non hanno pretese scientifiche, ma si leggono con grande interesse e divertimento."

    e poi ancora:

    "Apprezzo e invidio il tuo entusiasmo e la tua curiosità. Ti risponderò procedendo con ordine. Ho preso contatto con Margherita semplicemente prendendo il suo indirizzo email dal suo vecchio e ormai leggendario blog, ora chiuso, di cui ero un appassionato lettore, prima dell'uscita del suo libro, che naturalmente ho acquistato subito. Non credo che Margherita sia a conoscenza del sito della LIDI e credo che, per motivi caratteriali, non ami andare in giro per scuole o tra i giovani. Con questo, anche se la precisazione potrebbe essere inutile, ma non si sa mai, non voglio dire che sia un'eremita o che non valga la pena tentare. Per quanto riguarda la recensione del suo libro, ci provo.

    Più che una guida pratica, si tratta di un tentativo, peraltro molto riuscito, di ironizzare sul modo in cui gli adulti, e la psicologia spicciola, trattano il problema degli adolescenti, in particolare quelli introversi, categoria a cui l'autrice ha precocemente compreso di appartenere. Nel suo riconoscibilissimo stile, che fa della ricercatezza linguistica e della ricchezza di citazioni, risultato di una sterminata cultura, il suo tratto caratteristico, oltre all'ironia che sfiora il sarcasmo in più occasioni, Margherita F. riporta la sua esperienza di testimone disincantato e divertito della banalità e dell'omologazione dei suoi coetanei, e del contesto vicentino in particolare. Colpisce l'amore purissimo per gruppi musicali come gli Smiths, secondo l'autrice la naturale evoluzione di quella che chiama la fase Nirvana, dal nome del celeberrimo gruppo grunge guidato dal tragico, introversissimo, geniale Kurt Cobain. Episodi autobiografici e sguardo sociologico si mescolano in un libro scorrevole ma non sciatto, leggero senza essere superficiale, che senz'altro merita una lettura."

    Io il libro non l'ho letto (e pare sia difficile da trovare nelle librerie), comunque il tuo "sospetto" può essere molto fondato ma per appurarlo definitivamente si potrebbe provare a leggerlo...
     
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  5. davideTHEred
     
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    Va bene, lo leggerò
    grazie infinite per il consiglio
    Davide
    :D
     
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  6. LaMaduninaEintroversa
     
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    CITAZIONE (davideTHEred @ 18/6/2008, 15:02)
    scusate avevo detto che nn scrivevo più ma mi prudono le dita... ma mi dite, è una domanda priva di toni ed intenzioni, coma fa una ragazza studentessa universitaria a farsi pubblicare un libro dalla einaudi senza essere una "culattona raccomandata" (come disse il deprecabile Sgarbi)?

    sgarbi è solo un gran figo...se non fosse che è comunque inserito anche lui nel sistema altrimenti sarebbe già fuori col suo carattere

    Cosa aspettiamo a iniziare l'idea di una microsocietà? è d'obbligo, qui vivremo di merda se non ci svegliamo! Andiamo a raccattare giovani!!
     
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  7. francescoburich
     
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    ma nella merda ci vivremo per lungo e lungo tempo. Già che proviamo a pararci il culo e a nn soccombere rispetto a un mondo che ha da tempo avviato il suo ingranaggio, nn possiamo fare. per ciò, le persone potrebbero man mano assorbire un'intuizione che per adesso è embrionale...che fatica ad uscire..ma che potrebbe divenire un'ancora di salvataggio per noi introversi, che vogliamo o non, di solito ci rimettiamo l'osso del collo. Tu che sei giovane e inteliggente (alla tua età nn riuiscivo a sviluppare un pensiero filato e nn riuscivo neanche a comprendere il significato degli articoli del corriere dello sport) è intuisci lo scarto enorme che vi è, tra codici normativi vigenti, ai quali nn ci si può sottrarre causa l'impiccaggione morale...alla quale si va inevitabilmente incontro, e la diversità che ogni individuo manifesta, attraverso l'essere unico e irripetibile (per alcuni aspetti). Grazie Davide per le tue riflessioni
     
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  8. LaMaduninaEintroversa
     
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    Io penso che la fine stia sotto ma non sopra, al sopra non c'è fine se non il limite fisico e morale, ma non è così definito. Mentre dalla tristezza nera ci siamo passati in tanti e + di tanto non puoi scendere...perché non provare a incontrarci e vedere cosa viene fuori? Avete idea di quel meccanismo per il quale piano piano quando ti senti a tuo agio i PROBLEMONI della vita (ke tutto sommato fanno solo riferimento alla sopravvivenza e neanke tanto dignitosa) spariscono? Ti fanno ridere! E dicevi: mamma mia ma che pirla ero?!

    Chi non ci è passato? Io voglio risolverla sta situazione, è troppo ingiusto essere nati in sti anni con internet e facebook ma senza un burìch :)

    Dai romaniiiiii fuori le palle che ne abbiamo l'opportunità!!!!!
     
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  9. francescoburich
     
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    Il divenire a tuo agio (in prima persona: mio agio) forse può fare riferimento al nn prendersi troppo sul serio, ne sè stessi, ne tantomeno la vita. Fai quello che ti è possibile e fallo solamente finchè lo senti giusto per la tua vita stessa. Un' uomo, in particolare se introverso, ad un punto della propria esistenza, sente l'amarezza di nn aver fatto quelloc he era giusto fare, nei propri limiti e nelle proprie possibilità In diversi post, parli di "perfezionismo". Be...per come la penso io, è il problema maggiore che, strutture rigide, debbono assolutamente sormontare tramite il lavoro interiore. Quando la vita è un "dogma", che agisce (inconsapevolmente il più delle volte) nell'individuo puntando verso l'essere-perfetto, qualsiasi sacrificio, qualsiasi avvenimento, qualsiasi iniziativa, viene limitata nei suoi contenuti se pur, il soggetto in questione ha offerto di sè il proprio massimo. Io ero un perfezionista malato. e mi rimproveravo per ogni cosa, anche quando le cose che facevo, proponevo e pensavo, erano anche giuste. Credo, che tale problema nn ha riguardato solo me, e nn riguarda solo me, ma il più delle volte è un problema serio per ogni introverso. L'esperienza che ho più di te, è l'unico aspetto che ci differenzia veramente in quanto, oggi più di ieri...comprendo che nn mi bastava mai nulla....ciao davide e grazie per il tuo attestato di stima.
     
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  10. Envuccia°•Green•°
     
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    Ho letto il libro qualche anno fa. A mio parere è molto ma molto carino e interessante. E per quanto riguarda l'autrice dalle sue pagine si capisce che non è una "culattona raccomandata". Il libro è intriso di un'ironica consapevolezza sull'essere visti come introversi. Allo stesso tempo la lettura leggera fa riflettere. Essere introversi è un male per noi stessi? O forse convivere con questa singolarità è solo un gran pregio?!
     
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  11. LüígîLêë
     
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    Cosa tratta questo libro?
     
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  12. Allonsanfan
     
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    Quando uscì il libro lessi la sua recensione su L'Espresso, che la poneva come una "anti-Melissa P."
    Non mi piacque però, trovavo il suo blog ridicolo e frutto di fisime mentali di una ragazzetta snob che si crogiolava narcisisticamente in una sua "diversità" solo per distinguersi. Perché una persona deve scrivere un libro sugli studenti introversi e perché bisogna coltivare la propria introversione, invece di sforzarsi di essere estroverso e "godersela" come gli altri?

    E invece ero io che sbagliavo..
     
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  13. LüígîLêë
     
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    Quindi me lo consigli?
     
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  14. Allonsanfan
     
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    CITAZIONE (LüígîLêë @ 9/12/2010, 23:24) 
    Quindi me lo consigli?

    ehm in realtà ho letto solo il blog, mi sono espresso male
    non so, secondo me dipende da quanti anni hai, è sempre un libretto per adolescenti
     
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  15. eu_daimon
     
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    Io seguo molto il suo blog. mi sembra una ragazza in gamba, che coltiva molte passioni e ha raggiunto una precoce consapevolezza del suo modo di essere che le invidio. Il libro non l'ho letto ma, come suggerisce il titolo, credo sia molto adolescenziale. vuole fare un po' il verso ai manuali che promettono ricette per la vita facili e veloci ma con ironia. Per cui penso si possa leggere con disimpegno, non sarà i fratelli Karamazov ma potrebbe essere comunque godibile. appena potrò lo leggerò.
     
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16 replies since 29/4/2008, 14:57   1337 views
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