La Repubblica dei bambini

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  1. maria rossi
     
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    da report. soluzioni varie e variegate per accudire i figli delegando completamente, parzialmente o in maniera creativa!
    se c'è la cultura e la volontà politica...

    http://www.rai.tv/mpplaymedia/0,,RaiTre-Re...5E74753,00.html
     
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  2. imperia69
     
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    Grazie della segnalazione.
    Carina l'idea delle assistenti materne, abbastanza incubo per chi ha vissuto male quell'esperienza l'idea di un asilo aperto a oltranza.
    Ma il problema del fare figli è sempre e solo la mancanza di servizi?

    Le donne senza figli vengono spesso accusate di essere egoiste perché preferiscono cose "futili" (viaggiare, avere momenti per se etc) all'impegno di allevare un figlio. Ognuno deve essere libero di poter fare le proprie scelte e se problemi economici o mancanza di servizi impediscono ad una coppia di avere dei bambini sicuramente è sicuramente un'ingiustizia sociale.
    Ma non è un'ingiustizia anche costringere un bambino, magari piccolissimo a stare ore ed ore in una struttura aliena? Cominciamo a 3 mesi con il nido, proseguiamo con la scuola, il lavoro e fino a quando non siamo ultrasessantenni siamo costretti sempre "dentro" qualcosa.
    Non è un'ingiustizia anche pretendere che la vita di una persona debba risolversi nella divisione tra attività produttiva e pappe da preparare? O peggio, correndo in continuazione tra lavoro, accompagnamenti a scuola, piscina, case di amichetti etc?
    Sento molte colleghe con figli dire che in ufficio si riposano e lo trovo abberrante. Non sarebbe più giusto riposarsi riposandosi (scusate il gioco di parole) piuttosto che svolgendo un'attività alienante?

    Non so se sono riuscita a spiegarmi e se il mio intervento risulta un po'aggressivo mi scuso, forse sono solo io che vorrei una vita diversa, più umana, con più possibilità di assecondare la propria natura.
     
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  3. maria rossi
     
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    Hai ragione. e l'aggressività è anche giustificata, infondo. Certo no, non credo sia solo un problema di servizi non fare figli e per come la vedo io non farne è più sensato (per come va il mondo) che il contrario. il servizio mi interessava inserirlo qui nelle problematiche femminili perchè la condizione degli uomini oggi è alienata ma quella di essere madri è pressochè "patologica" e le cause sono sociali. Le madri vivono una solitudine, un abbandono e un isolamento mai visto prima nella storia. Mancano le reti parentali, i ritmi lavorativi sono elevati, il pefezionismo le divora perchè le attese sono altissime e i giudizi dietro gli occhi di tutti. Tutti si preoccupano dei bambini nessuno se ne occupa. Per strada due bambini che giocano con la palla non sono di nessuno; un tempo (e la cosa era anche troppo) la collettività adulta era tutta coinvolta, tutta g"enitrice" a suo modo.

    Ed è vero che l'idea di delegare a strutture "totali" dove parcheggiare i bambini nel farsi aiutare a sostenere l'alienazione lavorativa e non solo non è il massimo. Personalmente trovo più interessanti e riumanizzanti quelle soluzioni intermedie che mettono in gioco un ripensare il pubblico e il privato, il personale e il sociale, occupazioni e ozio, il condividere l'allevamento in comunità di vicinato usando le proprie case, gli spazi condominiali, le risorse di ognuno senza troppo stravolgere o sradicare i ragazzini e così via proprio per questo. Perchè sottendono un ri-pensare il vivere, il concetto di famiglia, di comunità con ritmi, modi e tempi diversi dai soliti...
     
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  4. imperia69
     
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    Scusami. Ovviamente non ho niente contro i bambini né contro le madri che lavorano e debbono fare i salti mortali per conciliare le esigenze di tutti.
    Trovo solo terribile la logica del "in ufficio mi riposo". E se la madre è introversa e ha bisogno di momenti tutti per se credo che quadrare il cerchio sia un'impresa titanica.
    Forse la mia rabbia deriva dal fatto che certi bisogni (lo stare soli, per esempio) non sono riconosciuti socialmente e se li esprimi, o cerchi di fare scelte che in qualche modo ti consentano di assecondarli, sei la "strana".

    Buona serata
     
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  5. star***
     
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    Ciao, l'argomento è complesso, lo vedo su mio nipote che è un introverso. All'asilo i bambini non si trovano bene è vero che gli dà fastidio il rumore. L'altro giorno mio nipote ha detto che gli dava fastidio che lo zio urlasse mentre giocava con lui. Il problema non sono le strutture. Almeno per come la vedo io. Io non posso pensare a mio figlio abbandonato ore ed ore in un asilo dalla mattina alla sera mentre io sono in ufficio. i bambini si stressano, tutti anche gli estroversi. E poi palestra, piscina, corsi ecc ecce tutta la vita di corsa. Si dovrebbe ripensare un po' tutta la situazione. Avere la possibilità di lavorare da casa per qualche giorno. Unirsi con altri genitorie tenere i bambini a turno. Creare dei mini asilo casalinghi dove al massimo ci sono 4 /5 bimbi che giocano insieme; ripristinare i condomini con i giardini. Io sono cresciuta in un condominio in un giardino..è stato bellissimo. E poi esiste una risorsa importante che stiamo buttando via. Le persone anziane che ad oggi si sentono solo e devono cercare un modo per passare la loro giornata. Io ne ho molti esempi nel mio palazzo tutte donne sole che non sanno come passare il tempo. Non si potrebbe adottare un nonno, per chi non ne ha? Non so io penso che in questa società siamo tutti più soli. Almeno nelle città. Mentre nei paesi forse esiste ancora una piccola rete di solidarietà dove tutti si aiutano e si conoscono!!! Che ne pensate??
    Ciaooo
     
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  6. maria rossi
     
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    Forse si. E comunque l'equilibrio fra socialità e solitudine potrebbe ispirare molte rfilessioni e soluzioni sociali, di vivere la collettività che male non farebbero a tutti gli uomini, a tutte le donne!e forse alberga tutto qua, nel praticare stili di vita dove il diritto all'individuazione (a starsene un pò per i fatti propri, ad assecondare la propria natura, per ricaricarsi le pile e stare un pò a contatto con il proprio mondo interiore) si sposa con una solidarietà condivisa basata sulla reciprocità reale concreta (econimica e culturale) basata proprio sul rimettere al centro l'uomo e i suoi bisogni.
    Permettere a tutti (bambini, adulti,ecc.) di poter stare da soli grazie ad una rete solidale!

    Individuazione condivisa: essere se stessi,partire dai propri bisogni e solidarizzare con gli altri per praticare creativamente delle scelte originali, vere, autentiche, più vicine alla propria natura.
     
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  7. imperia69
     
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    Ma come si può arrivare a questa meta?
    Sicuramente ognuno di noi cerca, nella propria vita quotidiana, di ritagliarsi degli spazi, praticare stili di vita adequati etc etc, ma mi sembra un'impresa titanica!
    Come si fa a rivendicare una vita diversa quando la tua stessa madre ti da della "vecchietta" solo perché il sabato e la domenica te ne vuoi stare a casa tua, dopo esser stata tutti i giorni tante ore fuori? :sick:
    Esistono delle possibilità concrete per vivere meglio?
     
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  8. maria rossi
     
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    però in effetti potremmo -per gioco semi-serio- provare a pensare a dei bisogni che secondo noi non vengono ne riconosciuti ne ascoltati, oggi come oggi, e provare ad inventarci a raccontarci soluzioni più o meno utopiche!!!
    Per esempio il diritto a stersene per i fatti propri va tutelato, difeso e coltivato e non è affatto facile!! è proprio vero!!
    come ci si potrebbe aiutare fra noi? è ovvio che il porblema è di mentalità, culturale e non solo pratico... però il modello della decrescita, per esempio, sottende proprio un tirotno individuale e mondiale a dei ritmi più bassi, alla riscoprta dell'ozio, al pordurre e consumare meno...c'entra qualcosa?

    http://www.rai.tv/mpplaymedia/0,,RaiTre-Re...5E85920,00.html

    Esperienza di credito senza interessi in Svezia. Oltre a interpretare il mondo, cambiarlo (come diceva Marx) per se e per gli altri in nome di una società basata sulla reciprocità e la solidarietà, aldilà edll'ideologia neoliberale.

    Riporto anche il sito della realtà che sta promuovendo un'iniziativa analoga nella nostra città.

    http://www.magroma.it/

    perchè non fare che tutti i soci della lidi scelgano questa esperienza e la portino avanti insieme? abbandonare la logica delle banche e promuovere un altro modo di solidarizzare, di prestare i soldi, di investire!!! date un'occhiata e ditemi se non trovate profondamente giusto e corrispondente alle vostre corde una "pratica" del genere!?
     
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  9. star***
     
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    Ciao...bellissimo...io a idee utopiche sono un genio...ma non una sprovveduta ;°) e quindi mi blocco nella realizzazione. Certo anche io fino ad ora sono riuscita ad intervenire solo sulla mia vita privata. Fortunatamente i miei sono come me, quindi di critiche ne ricevo poche se sto a casuccia mia ;°) Ma io ho proprio bisogno dei miei spazi e mi sono ripresa i miei ritmi lenti e anche oziosi. Anche mio marito è come me, quindi diciamo che sono riuscita a creare un clima armonico intorno a me. Ma non è stato facile. Anche i miei amici, molti sono introversi, quindi ci capiamo. Ma ho fatto molti tagli, perchè le persone non mi capiscono e quindi mi giudicano!!! Non so a me l'idea di lavorare per avere dei condomini in cui esista un minimo di socialità e di solidarietà piace come idea. Alla fine penso che le persone ci giudichino perchè siamo introversi. Però ci piace essere inseriti in un contesto di solidarietà e non essere chiusi a riccio nella nostra casa a guardare con malignità tutti quelli che sono fuori. Io vedo molte persone che sono estroverse che escono, hanno amici, vanno di quà vanno di là, però poi non chiedere di sacrificare un pezzetto dell'unghia del loro piede, perchè non ci stanno!!! E' dura quando si chiede un minimo di solidarietà e vedere che le persone trovano tante belle scuse per chiudersi nel loro egoismo..perchè se la zingara con il bimbo piccolo al semaforo ha bisogno di te, non è un tuo problema. La vicina sta male, non è un tuo problema. Insomma anche se alle volte la vita per me è stata dura, sono contenta delle mie scelte e del mio modo di essere. Alla fine mi sono sempre posta nei confronti del mondo e degli uomini con amore e fiducia e devo dire che ho sempre trovato dei riscontri positivi. E' vero che uno raccoglie quello che semina e seminare sorrisi, solidarietà e cortesia mi ha sempre portato dei bei ritorni. Ovvio la cosa è disinteressata e viene dal profondo e quindi le persone la percepiscono. Occhio non sono una santa, anzi, ma quel poco che ho seminato nella vita alla fine è stato sempre un bel raccolto. Non so se mi sono spiegata!!!!
    Ciaooo
     
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8 replies since 27/5/2008, 14:41   247 views
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