Il bel libro di Luigi Anepeta

"Timido docile ardente" sembra scritto su misura per la mia esperienza...

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  1. Impatiens
     
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    senza icone perché sono troppo vecchia per cazzeggiare...Ho letto il bellissimo libro di Luigi Anepeta "Timido, docile, ardente..." e sto cominciando a destreggiarmi con il nuovo concetto di fenotipo introverso. Volendo fare l'avvocato del diavolo, l'unica, minima
    riserva è per l'inevitabile slittamento nel nominalismo - ma sempre meglio l'etichetta di introverso che la marchiatura a fuoco di "bipolare soft". Il libro mi ha chiarito eccome!! A)
    concetti che oscuramente, ma intuitivamente, sentivo di poter opporre alla logica organicista, e fra l'altro vi ho ritrovato esperienze personali di tremenda solitudine e di senso di vacuità personale, superati dopo i trent'anni con la consapevolezza, dapprima incerta e timida, di un certo carisma personale; B)
    gli errori commessi come entusiastica fan di una figlia sensibile e teneramente docile, ma sempre-sempre-sempre ipernormale, iperbrava, iperinvidiata (benevolmente, certo) da tutti I genitori e insegnanti, fino al grande SPLASH DOWN nell'insabbiamento della depressione e dell'ansia parossistica, della depersonalizzazione, guasti del falso io elaborato. Ora va meglio, sta risalendo pian piano gli argini dopo la grande piena, e dopo diversi indirizzi terapeutici, ma a che prezzo! (non solo metaforicamente, visti, fra le altre cose, i costi dell'analisi).
    E' fondamentale diffondere nelle scuole il libro, affinché il narcisismo dei genitori e dei professori gratificati dalla bravura dell'introverso, perfezionista per amore, si arresti con decisione di fronte ai rischi che corre la nostra "meglio gioventù". Auguri a tutti gli splendidi spiriti del forum- fortunati quelli che stanno vicino a Roma!
    IMPATIENS
     
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  2. asabbi
     
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    CITAZIONE
    E' fondamentale diffondere nelle scuole il libro, affinché il narcisismo dei genitori e dei professori gratificati dalla bravura dell'introverso, perfezionista per amore, si arresti con decisione di fronte ai rischi che corre la nostra "meglio gioventù".

    concordo pienamente.....è lì, nelle scuole (ma già nelle elementari, se non adidrittura negli asili!!!!!) che questi bambini possono essere aiutati con più efficacia o purtroppo distrutti, come invece avviene...gli educatori sono totalmete ignoranti in materia e pure i genitori...ignari di tutto quello che si cela dietro a tanta bravura, a tanta timidetta e quant'altro.
    Non è tanto importante puntare il dito contro qualcuno (il che sarebbe pure giusto!!!), ma trovare un modo per aiutare questi bambini d'oro o oppositivi che siano, perchè tanto prima si agisce..tanto meno sono i danni da ripare...

    Edited by asabbi - 10/8/2009, 10:12
     
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  3. inesrossella
     
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    Concordo pienamente con quanto hai scritto. Io ho avuto la fortuna di essere stata una sua paziente. Ho inziato il mio percorso terapeutico giovanissima, avevo 13 anni, e già avevo incontrato altri psicoterapeuti. Nessuno di loro è riuscito ad aiutarmi, anzi gradualmente stavo peggiorando per quei modi strafottenti ed attenti solo all'aspetto diagnostico. Quando la mia famiglia si è rivolta al dottor Anepeta ed io l'ho incontrato per la prima volta ho percepito che lui eraEssere introversi non significa essere dei falliti diverso. La grande carica umana ed il profondo rispetto per il dolore che inconsciamente avevo dentro, mi hanno colpita. Finalmente qualcuno mi trattava da essere umano ed io ho iniziato a camminare al suo fianco. Oggi quello che sono lo devo a lui, la ricchezza che costituisce la mia esperienza mi permette di poter essere una buona madre e una buona pedagogista. Le sue parole , le sue chiavi di lettura talvolta i suoi gesti sono dentro di me. Spesso mi sorprendo quando mi accorgo di ripetere le sue frasi...mi è entrato dentro. Sicuramente è il genitore che ho eletto, ho interiorizzato e del quale vado orgogliosa. Sono sincera ho conosciuto altri terapeuti per motivi di lavoro ma nessuno è la perfetta sintesi di umanità, professionalità e cultura. Debbo a lui ciò che sono : una persona consapevole e libera che se non lo avesse incontrato lungo il cammino, oggi sarebbe in qualche struttura, trattata come una matta e priva di ogni riconoscimento. E' importante e necessario che si diffonda nelle scuole, strutture deputate alla formazione , che si creino le basi per costruire una cultura della diversità e del rispetto per promuovere una società , fondata sulla solidarietà e l'integrazione. In fondo mai come oggi gli introversi, grazie all'attuale corsa diagnostica sono ancor di più emarginati ed etichettati. La spinta irrazionale all'omologazione schiaccia le diversità naturali , pubblicizzando come efficace l'orientamento estroversivo.
     
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  4. Velaour
     
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    Molte volte vorrei trovarmi nei panni di chi sofrre della condizione introversa , specchiandosi erroneamente nella critica degli altri .
    Io ho sempre vissuto liberamente la mia introversione ; mia madre e mio padre entrambi introversi , lei emotiva e lui intellettivo(bisogna esserlo per occuparsi di tecnologia) , tra morale e lavoro .
    Sono cresciuto privilegiando la mia introversione pur non sapendo cosa fosse , da dove venisse , perchè esistesse , se fosse un disagio o no .
    Avevo qualche amico e anche se volevo bene loro , potevo anche fare a meno della compagnia dolce degli amici perchè tanto io avevo il mio mondo infinito sempre in costante evoluzione .
    Parenti , amici , genitori di amici , conoscenti , maestre , professori , tutti che sopravalutavano chissà quale mia dote mistica , forse solo per affetto e i ragionamenti sulla veridicità di quelle stime senza importanza erano considerate (o ragioni con l'etica o con la logica, nessuna via di mezzo)
    Non avevo mica la dote del creativo o dell'intellettuale , si sbagliavano ma chissà perchè me lo facevano presente spesso .
    Me ne accorgo di recente , che non ci sono (dovrebbero) essere meraviglie dentro al mio cranio .
    Devo essere sincero : leggendo le teorie di Anepèta sull'orientamento introverso la dolcezza , la scoperta e la meraviglia hanno alloggiato in me per poco tempo , perchè poi è venuta la cruda realtà .

    Molti introversi soffrono di deprezzamento perchè non conoscono la verità sulla reale qualità di loro stessi e del loro orientamento (sempre che abbiano capito che si tratti di un orientamento e non il genotipo di una razza aliena). Io invece mi guardo con occhi indignati perchè sono un pessimo introverso U.U , nonchè una persona del tutto poco interessante .
    Pensate che paradosso ; a me non piace la qualità del mio pensiero (e quindi del mio essere) eppure mi fido della mia autocritica
     
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  5. Miyamoto Musashi
     
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    CITAZIONE (Velaour @ 6/8/2012, 23:48) 
    Molte volte vorrei trovarmi nei panni di chi sofrre della condizione introversa , specchiandosi erroneamente nella critica degli altri .
    Io ho sempre vissuto liberamente la mia introversione ; mia madre e mio padre entrambi introversi , lei emotiva e lui intellettivo(bisogna esserlo per occuparsi di tecnologia) , tra morale e lavoro .
    Sono cresciuto privilegiando la mia introversione pur non sapendo cosa fosse , da dove venisse , perchè esistesse , se fosse un disagio o no .
    Avevo qualche amico e anche se volevo bene loro , potevo anche fare a meno della compagnia dolce degli amici perchè tanto io avevo il mio mondo infinito sempre in costante evoluzione .
    Parenti , amici , genitori di amici , conoscenti , maestre , professori , tutti che sopravalutavano chissà quale mia dote mistica , forse solo per affetto e i ragionamenti sulla veridicità di quelle stime senza importanza erano considerate (o ragioni con l'etica o con la logica, nessuna via di mezzo)
    Non avevo mica la dote del creativo o dell'intellettuale , si sbagliavano ma chissà perchè me lo facevano presente spesso .
    Me ne accorgo di recente , che non ci sono (dovrebbero) essere meraviglie dentro al mio cranio .
    Devo essere sincero : leggendo le teorie di Anepèta sull'orientamento introverso la dolcezza , la scoperta e la meraviglia hanno alloggiato in me per poco tempo , perchè poi è venuta la cruda realtà .

    Molti introversi soffrono di deprezzamento perchè non conoscono la verità sulla reale qualità di loro stessi e del loro orientamento (sempre che abbiano capito che si tratti di un orientamento e non il genotipo di una razza aliena). Io invece mi guardo con occhi indignati perchè sono un pessimo introverso U.U , nonchè una persona del tutto poco interessante .
    Pensate che paradosso ; a me non piace la qualità del mio pensiero (e quindi del mio essere) eppure mi fido della mia autocritica

    Non penso che tu possa essere un pessimo introverso :hmm.gif:
    Salutoni
     
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  6. houccisoilariadusieleièrisorta
     
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    vel, mi dispiace che pensi questo di te... :(
    inutile aggiungere che ti sbagli! :D

    e poi che significa essere un buon o un cattivo introverso??
    non esistono quelle categorie! :) si è introversi e stop.
     
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  7. qualcosa
     
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    Ecco ancora testimonianze del fatto che il lavoro del Dottore sta servendo, eccome. Adesso siamo all'alba, certo, ma non dobbiamo abbatterci. Smontiamo pure la nostra vita e ricostruiamola nel giusto verso, senza troppi ma e troppi se. Non credo che questo possa essere un danno per qualcuno, anzi molti vicini a noi potrebbero perfino trarne importanti insegnamenti (ma quando mai :D ).
    Diamoci da fare.
     
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  8. Velaour
     
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    In futuro rivaluterò la mia ipotesi su di me
    Magari scoprirò qualcosa di spettrale

    Comunque si tratta di una mia autocritica fondata sul mio pensiero in questo periodo della vita mia , non critico l'essenza del mio essere introverso .




     
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  9. Diogene W
     
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    CITAZIONE
    Devo essere sincero : leggendo le teorie di Anepèta sull'orientamento introverso la dolcezza , la scoperta e la meraviglia hanno alloggiato in me per poco tempo , perchè poi è venuta la cruda realtà .

    Non so se può consolarti, ma per me leggere Timido, Docile, Ardente è soprattutto deprimente. Tutto quello che pensavo che potesse fare di me una persona migliore, o avvicinarmi all'alto ideale di quello che sono in grado di fare con la mia vita, viene appiattito al livello dello standard. Ma forse parliamo di cose diverse, non lo so ^_^
    CITAZIONE
    Io invece mi guardo con occhi indignati perchè sono un pessimo introverso U.U , nonchè una persona del tutto poco interessante .

    Ma sono le aspettative degli altri o le tue che ti sembra di aver deluso? Comunque non è un ragionamento sbagliato. Ci sarà chi vuole andare a compromessi con l'introversione e chi invece vuole viverla fino in fondo. Sto ragionando in questo periodo su quanto quello che siamo dipenda da ciò che siamo e quanto da ciò che vogliamo essere. :hmm.gif:
     
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  10. Velaour
     
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    CITAZIONE (Diogene W @ 8/8/2012, 10:31) 
    CITAZIONE
    Devo essere sincero : leggendo le teorie di Anepèta sull'orientamento introverso la dolcezza , la scoperta e la meraviglia hanno alloggiato in me per poco tempo , perchè poi è venuta la cruda realtà .

    Non so se può consolarti, ma per me leggere Timido, Docile, Ardente è soprattutto deprimente. Tutto quello che pensavo che potesse fare di me una persona migliore, o avvicinarmi all'alto ideale di quello che sono in grado di fare con la mia vita, viene appiattito al livello dello standard. Ma forse parliamo di cose diverse, non lo so ^_^

    Il libro spiega perfettamente cosa è , nel sociale , l'introversione e come preferisce muoversi nel mondo , inteso come organizzazione di scambi fra esseri simili e informazioni intellettive .
    Nel caso non si abbia avuto la possibilità di conoscere la verità sul nostro tipo orientativo , dopo aver compreso la base che c'è dietro ai nostri comportamenti e pensieri si parte per una realizzazione naturale e spontanea (si spera almeno) .
    Non so se sia così per tutti

    CITAZIONE (Diogene W @ 8/8/2012, 10:31) 
    CITAZIONE
    Io invece mi guardo con occhi indignati perchè sono un pessimo introverso U.U , nonchè una persona del tutto poco interessante .

    Ma sono le aspettative degli altri o le tue che ti sembra di aver deluso? Comunque non è un ragionamento sbagliato. Ci sarà chi vuole andare a compromessi con l'introversione e chi invece vuole viverla fino in fondo. Sto ragionando in questo periodo su quanto quello che siamo dipenda da ciò che siamo e quanto da ciò che vogliamo essere. :hmm.gif:

    Io non critico la mia introversione e generalmente non ascolto le critiche degli altri sul mio essere introverso , perchè andrebbero contro la mia speranza di miglioramento .
    Io critico il mio essere , il mio pensiero . Non so se ci sia un influenza fantasma psichica , non so se ho deluso le aspettative della famiglia. Forse sono uscito dall'ignoranza e ho visto finalmente i limiti miei .
    Ormai critico ogni cosa io faccia , anche scrivere questo U.U
    Ma forse è un bene , forse sto "morendo" e rinascerò dalle ceneri . Naturalmente nel caso la mia sia autocritica sana e per ambizione , perchè se fosse manovrata da uno stato inconscio di depressione penso che dovrei preoccuparmi :blink:
     
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  11. tandream
     
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    Tutti pensiamo male di noi stessi, figuratevi quello che pensano gli altri! :D :D :D :D :D
     
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10 replies since 2/8/2008, 18:13   2145 views
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