Un educatore denuncia maltrattamenti e sopraffazioni su "malati" psichiatrici

potremmo esprimere solidarietą e creare una rete!

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  1. maria rossi
     
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    c'č un'associazione o cooperativa che si č fatta avanti per supportare e difendere l'educatore, "gruppo Elleboro". Si potrebbe scrivere a loro e poi chiedere un indirizzo mail di Lorenzo vecchi.ltra cosa si potrebbe scrivere a larepubblica (cronaca di parma) o a qualsiasi altra testata di quel capoluogo.

    qui un'intervista: http://parma.repubblica.it/multimedia/home/2525323/2


    questo č un articolo dove si raccontano i tentativi di screditare la validitą delle dichiarazioni dell'educatore e le risposte che ne sono seguite... magari escono altri nomi o riferimenti per poter far sentire la nostra voce...


    Cavaną, continua la polemica
    "Vecchi č un professionista"
    Si alzano le voci in difesa di Lorenzo Vecchi, l'educatore che ha accusato la residenza psichiatrica Cavaną di punire i degenti con l'utilizzo di psicofarmaci
    di Mario Robusti
    Continuano le schermaglie attorno al caso Cavaną, la residenza terapeutica psichiatrica per minori di Pellegrino Parmense accusata in un esposto di utilizzare fiale di psicofarmaci in maniera punitiva nei confronti dei ragazzi ospitati.

    Dopo le parole di Ron Shmueli, direttore sanitario della struttura Cavaną, che ha accusato Lorenzo Vecchi, il lavoratore che ha effettuato la denuncia, di avere un comportamento "contrario a qualsiasi tipo di approccio terapeutico riabilitativo al disturbo psichico", arrivano le voci in difesa dell'educatore che ha deciso di portare alla luce la situazione che si vive nella struttura di Pellegrino Parmense.

    La prima replica č arrivata dal gruppo antipsichiatrico Elleboro: "Le prime denunce di violenza fisica, psichica e farmacologica, pubblicate in data 11 luglio sul sito web parma.repubblica.it, sono emerse grazie al coraggioso atto d'accusa di un ex operatore della struttura. Queste dichiarazioni sono state seguite da una vicenda non meno grave. Il giorno sabato 12 luglio alcune persone del nostro gruppo si sono recate nella comunitą psichiatrica in quanto nell'articolo de la Repubblica si menzionava la mostra pubblica che si sarebbe tenuta i pomeriggi del 12 e 13 luglio nei locali della comunitą. Una volta lą, invece che d'arte, lo spettacolo a cui abbiamo assistito č stato di tutt'altra natura. Come gią scritto sulla stampa locale il 13 Luglio, il direttore Ron Shmueli sotto gli occhi allibiti di tutti ha usato violenza verso un ospite del Cavaną, e poi verso una visitatrice della mostra. Tali espliciti comportamenti violenti messi in atto di fronte al pubblico ci fanno temere che le denunce precedentemente apparse sul quotidiano la Repubblica siano ben fondate.

    Questo timore č avvallato inoltre dalla chiusura della mostra e dalla diffida sempre del Ron Shmueli al giornalista di La Repubblica che voleva documentare l'attivitą del centro. Se la struttura porta avanti un lavoro educativo corretto, perché teme un'inchiesta giornalistica? Perchč teme la visita di estranei ad una mostra artistica precedentemente pubblicizzata? Esprimiamo quindi la nostra forte preoccupazione per il fatto che gli ospiti siano ancora residenti in una comunitą che esplicita un'allarmante deriva violenta e invitiamo quindi le autoritą responsabili ad allontanare immediatamente i ragazzi ospiti dalla struttura. Concludiamo rispondendo alle dichiarazioni di Ron Shmueli: le affermazioni fatte sull'educatore Lorenzo Vecchi sono tutte falsitą, a partire dal licenziamento che non c'č mai stato, e tantomeno nei toni citati da Shmueli. Di queste calunnie il Direttore ne risponderą di fronte alla autoritą preposte".


    Il gruppo Elleboro risponde anche alle accuse del Dottor Giovanni Capace, che per primo ha replicato all'inchiesta effettuata da Repubblica.it: "In merito alle dichiarazioni del Dott. Capece, che definisce le modalitą educative dell'operatore protagonista della denuncia, come pseudo sessantottine: quello a cui si riferisce č stato un periodo di grandi rivoluzioni culturali che hanno portato infine nel 1978 alla Legge 180, la quale sostanzialmente riconosceva nei cosiddetti malati mentali (definizione in cui non ci riconosciamo) la dignitą di persone come tutte le altre, dignitą che nel nostro caso specifico sembra invece sia stata calpestata".

    A difesa di Lorenzo Vecchi anche l'unione sindacale italiana, che dopo aver letto le dichiarazioni del direttore della Coop. Fantasia ha spiegato che "il lavoratore in questione č un professionista serio. Inoltre la vicenda complessiva inviterebbe lo stesso Capace ad una maggior cautela nel dare giudizi cosģ perentori su persone che, al contrario, dovrebbero essere ringraziate per avere finalmente scoperchiato una realtą assolutamente discutibile".

    Un'altra voce che difende Lorenzo Vecchi e il suo operato č quella di Massimiliano Ilari, educatore e insegnante dal 1993 in molte realtą di Parma, che ha scritto a Repubblica spiegando il suo punto di vista: "Avendo seguito le disdicevoli vicende che hanno coinvolto la comunitą per minori di Pellegrino Parmense, sono restato letteralmente di 'sasso' di fronte alle esternazioni del Dr. Capece della Coop. Fantasia, il quale, dopo aver difeso totalmente l'operato dell'Associazione accusata di maltrattamenti sui minori, non trova di meglio che accusare invece il lavoratore dal quale sarebbe nato il caso, sul quale preferisco non entrare. Questo lavoratore, anonimo nell'articolo, č conosciuto da tanti qui a Parma come persona seria, ben lontano dal ritratto che se ne fa. Avendo ricoperto per diversi anni il ruolo di Coordinatore di varie realtą per disabili a Parma per conto di due grosse coop. locali, ho potuto conoscere in modo approfondito quel lavoratore, che si č sempre dimostrato estremamente professionale, attento, scrupoloso, tanto che io stesso l'ho contattato al momento del cambio di gestione dell'appalto, perché ritenevo importante l'ausilio di un cosģ prezioso collaboratore.

    Certamente, lo stesso ha un modus operandi originale (quantunque sempre rispettoso) che risulta quanto mai apprezzato anche dagli utenti coi quali č venuto in contatto. In ogni caso, se vi sono ancora Educatori che operano anche in virtł di una forte e positiva carica ideale, questo non va che a confermare il merito della persona, che ha ritenuto, avendo riscontrato il disinteresse nel quale certi fatti continuavano ad accadere, che fosse suo dovere morale (finalmente!) denunciarli pubblicamente".
    (20 luglio 2008)
     
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8 replies since 17/4/2009, 10:18   1443 views
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