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orzouei.
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La ragione è contro natura e quindi contro la nostra felicità.
Dai Pensieri di Leopardi:
"Dice Macchiavelli che a voler conservare un regno una repubblica o una setta, è necessario ritirarli spesso verso i loro
principii. Così tutti i politici. V. Montesquieu, Grandeur etc. ch.8. dalla metà in poi, dove parla dei Censori. Giordani
sulle poesie di M. di Montrone applica questo detto alle arti imitatrici. Ai principii s'intende, non quando erano bambi-
ne, ma a quel primo tempo in cui ebbero consistenza. (Così anche si potrebbe applicare alle lingue.) Ed io dico nello
stesso senso; a voler conservare gli uomini, cioè farli felici, bisogna richiamarli ai loro principii, vale a dire alla natura. -
Oh pazzia. Tu non sai che la perfettibilità dell'uomo è dimostrata. - Io vedo che di tutte le altre opere della natura è di-
mostrato tutto l'opposto, cioè che non si possono perfezionare, ma alterandole, si può solamente corromperle, e questo
principalmente per nostra mano. Ma l'uomo si considera quasi come fuori della natura, e non sottomesso alle leggi natu-
rali che governano tutti gli esseri, e appena si riguarda come [223]opera della natura. - Frattanto l'uomo è più perfetto di
prima. - Tanto perfetto che, tolta la religione, gli è più spediente il morire di propria mano che il vivere. Se la perfezione
degli esseri viventi si misura dall'infelicità, va bene. Ma che altro indica il grado della loro perfezione se non la felicità?
E qual altro è il fine, anzi la perfezione dell'esistenza? in fatto sta che oggidì pare assurdo il richiamare gli uomini alla
natura, e lo scopo vero e costante anche dei più savi e profondi filosofi, è di allontanarneli sempre più, quantunque alle
volte credano il contrario, confondendo la natura colla ragione. Ma anche non confondendola, credono che l'uomo sarà
felice quando si regolerà intieramente secondo la pura ragione. Ed allora si ammazzerà da se stesso.
(23. Agosto 1820.). V. p.358."
"Alla p.161. I fasti della rivoluzione abbondano di altre prove di quello ch'io dico, e dimostrano qual fosse l'assunto dei
riformatori. Si eressero altari alla Dea ragione: Condorcet nel piano di educazione presentato all'Assemblea legislativa
ai 21 e 22 Aprile 1792 proponeva l'abolizione e proscrizione anche della religion naturale, come irragionevole e contra-
ria alla filosofia, e così di tutte le altre religioni. (Essai sur l'indifférence en matière de religion Ch.5. presso alla fine,
nota) Non parlo del [358]nuovo Calendario, della festa all'Essere Supremo di Robespierre ec. In somma lo scopo non
solo dei fanatici, ma dei sommi filosofi francesi o precursori, o attori, o in qualunque modo complici della rivoluzione,
era precisamente di fare un popolo esattamente filosofo e ragionevole. Dove io non mi maraviglio e non li compiango
principalmente per aver creduto alla chimera del potersi realizzare un sogno e un utopia, ma per non aver veduto che
ragione e vita sono due cose incompatibili, anzi avere stimato che l'uso intiero, esatto, e universale della ragione e della
filosofia, dovesse essere il fondamento e la cagione e la fonte della vita e della forza e della felicità di un popolo.
(27. Nov. 1820.)"
"La rivoluzione Francese posto che fosse preparata dalla filosofia, non fu eseguita da lei, perchè la filosofia special-
mente moderna, non è capace per se medesima di operar nulla. E quando anche la filosofia fosse buona ad eseguire essa
stessa una rivoluzione, non potrebbe mantenerla. È veramente compassionevole il vedere come quei legislatori francesi
repubblicani, credevano di conservare, e assicurar la durata, e seguir l'andamento la natura e lo scopo della rivoluzione,
col ridur tutto alla pura ragione, e pretendere per la prima volta ab orbe condito di geometrizzare tutta la vita. Cosa non
solamente lagrimevole in tutti i casi se riuscisse, e perciò stolta a desiderare, ma impossibile a riuscire anche in questi
tempi matematici, perchè dirittamente contraria alla natura dell'uomo e del mondo. Le Comité d'instruction publique
réçut ordre de présenter un projet tendant à substituer un culte raisonnable au culte catholique! (Lady Morgan, France
[161]l.8. 3me édit. française, Paris 1818. t.2. p.284. note de l'auteur) E non vedevano che l'imperio della pura ragione è
quello del dispotismo per mille capi, ma eccone sommariamente uno. La pura ragione dissipa le illusioni e conduce per
mano l'egoismo. L'egoismo spoglio d'illusioni, estingue lo spirito nazionale, la virtù ec. e divide le nazioni per teste, va-
le a dire in tante parti quanti sono gl'individui. Divide et impera. Questa divisione della moltitudine, massimamente di
questa natura, e prodotta da questa cagione, è piuttosto gemella che madre della servitù. Qual altra è la cagione sostan-
ziale della universale e durevole servitù presente a differenza de' tempi antichi? Vedete che cosa avvenne ai Romani
quando s'introdusse fra loro la filosofia e l'egoismo, in luogo del patriotismo. Il qual egoismo è così forte che dopo la
morte di Cesare, quando parea naturalissimo, che le antiche idee si risvegliassero ne' romani, fa pietà il vederli così tor-
pidi, così indifferenti, così tartarughe, così marmorei verso le cose pubbliche. E Cicerone nelle filippiche il cui grande
scopo era di render utile la morte di Cesare, vedete se predica la ragione, e la filosofia, o non piuttosto le pure illusioni,
e quelle gran vanità che aveano creata e conservata la grandezza romana. (8. Luglio 1820.). V. p.357. capoverso 1.. -
LaMaduninaEintroversa.
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poderoso sto post...tanto carica la prima parte quanto vera...forse la scienza è decisamente troppo pesante...e ora parte la biologia! Forse un argomento scienza/trascendenza andrebbe kiesto al doctor, ke ne ha fatto anke un articoletto in un suo libro, penso una nota nell'abbecedario .