Immersione subacquea

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  1. Koenig4
     
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    Da Internet ( fonte ) :

    Il desiderio di isolarsi

    Ecco alcune testimonianze di subacquei: “Mi trovo a passare la maggior parte della mia giornata, anzi direi tutto sommato della mia vita, in mezzo ad una quantità spropositata di ‘fanfaroni’. Gente cioè che è bravissima a parlare, parlare, parlare e poi ancora a parlare. Mi riferisco naturalmente all'ambiente in cui lavoro e in cui i ‘fanfaroni’ esistono a tutti i livelli: sopra, di fianco e sotto di me. La subacquea è, invece, il poter vedere le persone da un'altra angolazione. Tolta la possibilità di ‘fanfaronare’, posso finalmente vedere e valutare le persone solo per quello che fanno o per quello che sono e non per quello che dicono”.
    “Direi che molti stanno ‘bene’ da soli, anzi per meglio dire fanno di tutto per essere da soli, fino all'estremo, ovvero andare in acqua da soli! Ma i subacquei che vanno in acqua da soli, perché lo fanno? Lo fanno per essere soli , per ascoltarsi in un ambiente che amano, in un ambiente che è loro caro, (solitamente i ‘soli’ sono sub preparati) in un ambiente che li rassicura, li conforta, li trastulla con il suo dolce ondeggiare, in assenza di peso, di rumori, di luci improvvise e violente, il tutto ovattato...... il mio mondo! Unico limite la ‘ meccanica’ dell'immersione che ti riporta in maniera cruda alla realtà (tempi, quote, riserve di gas, ... accidenti è ora di andare) ”.
    L’isolarsi è una delle caratteristiche dell’attività subacquea ed è forse quella più affascinante: il subacqueo è infatti tagliato fuori completamente dal mondo esterno. La comunicazione sott’acqua è molto limitata e parallelamente si incrementa la consapevolezza del subacqueo che il proprio benessere fisico è completamente nelle sue mani.
    Sono numerosi i subacquei che riportano questi vissuti determinati dall’isolamento provato sott’acqua. Le testimonianze più significative possiamo però averle da quelle persone che hanno sperimentato personalmente lunghi periodi di isolamento. Bombard [2] che con una barca a vela navigò per parecchi mesi, per dimostrare che si può sopravvivere nutrendosi di solo pesce, ha elencato i seguenti aspetti:
    1 - Provare la sensazione di essere al centro del mondo e di essere l’unico sopravvissuto.
    2 - Parlare con se stessi e con gli oggetti.
    3 - Sviluppare false credenze e superstizioni.
    4 - Presentare allucinazioni di tipo uditivo e visivo.
    5 - Insorgenza di paranoia data dall’avvertire il presentimento di essere perseguitati da qualcosa di “cattivo”.
    Altri autori che hanno raccolto i diari di esploratori e navigatori che avevano viaggiato da soli sono arrivati a conclusioni simili.
    Ma fino a che punto un subacqueo avverte questo vissuto di isolamento?
    Possiamo ritenere che il subacqueo sportivo difficilmente riporti questo sentimento in quanto rimane sott’acqua per circa un’ora e poi riprende la sua regolare vita sociale. Il sommozzatore professionista si immerge, invece, quasi tutti i giorni per quattro ore o più. Sarebbe interessante domandarsi, inoltre, se gli effetti dell’isolamento possano essere cumulativi; ovvero, ogni immersione cancella gli effetti della precedente o i sentimenti legati al restare isolati permangono fino all’immersione successiva e in questo modo vanno sommandosi? Altri interrogativi, che rimangono aperti sulla scia delle esperienze dei navigatori solitari, fanno riferimento all’insorgenza di false credenze o superstizioni in subacquei con molti anni di esperienza o al fenomeno di sentire delle voci. In numerose immersioni effettuate in mare o nei laghi mi è capitato di osservare statue di varie dimensioni raffiguranti la Madonna o Gesù crocifisso; non sono pochi neppure i presepi subacquei. Pur non dubitando dei sentimenti di fede profonda che animano i gruppi subacquei che hanno deciso di collocare sott’acqua queste statue, non posso non pensare anche agli elementi di superstizione che a volte si celano dietro gli oggetti che raffigurano tematiche religiose.
    Per quanto attiene alla possibili insorgenza di dispercezioni durante l’immersione, ecco una testimonianza: “Una volta ho sentito delle voci. Eravamo in acqua in tre, accompagnati dalla guida. Durante tutta l'immersione ho sentito una nenia, come se qualcuno stesse cantando. Ho pensato a qualche strano fenomeno, tipo il "fischio alle orecchie" o cose del genere, ma senza troppa convinzione, tanto netto era il canto che sentivo. A fine immersione, trascorso un po' di tempo, ho chiesto alla mia compagna se avesse sentito qualcosa di particolare. La stessa nenia era stata avvertita anche da lei. Non ho indagato oltre...”.
    Di fatto, nessuno di questi aspetti è stato fino ad oggi studiato.
     
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  2. Raffaele Asmodeo
     
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    posso dire? io faccio immersioni e confermo in pieno. il piacere di fare immersioni è quello di volare da soli su un altro pianeta, in un silenzio assoluto.
     
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  3. senzanome70
     
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    perché non srivi qualcosa di più sulle immersioni, se ti va? mi incuriosisce. oppure hai dei link da darmi in modo che possa leggere?
    grazie
     
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  4. asabbi
     
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    Sì è vero...c'è pace là sotto....io nn faccio immersioni perchè mi fa paura mettere le bombole e tutto il resto.
    Sono più spartana; maschera e via!
    Mi piace tantissimo stare sott'acqua il più possibile, in apnea...è una strana sensazione...un pò di fuggire dal mondo....un pò di ritrovarmi e sentirmi protetta..leggerezza silenzio e solitudine e tutto si calma nella testa e nel cuore.
    Là sotto sento tutto così rallentato che ogni movimento pare una danza...
     
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  5. star***
     
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    Ciao è vero piace anche a me stare sotto acqua e sentire tutto ovattato. Si sente solo l'acqua e il rumore dei pesci che mangiano
    Meraviglioso
     
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  6. asabbi
     
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    Koenig...posti sempre un sacco di cose interessanti!!!!
     
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  7. Koenig4
     
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    Non ho alcun merito. Trovo tutto su Internet. :)
    In realtà sono tormentato dalla paura di non riuscire a trovare più nulla per i lettori del forum... cercherò allora di fare tutto il possibile e anche di più...
     
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  8. vivatruffaut
     
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    Mi sembra una paura immotivata. :)
     
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  9. Koenig4
     
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    Credo che il volume di materiale sull'Introversione presente in Internet deve essere davvero mastodontico. Il problema è sapersi inventare sempre nuove chiavi di ricerca e avere una pazienza certosina nel rovistare tra i link che vengono fuori. Bisogna poi avere l'intuito giusto nel ritenere un'articolo interessante e riuscirlo a drammatizzare anche con l'aiuto della scelta del titolo e della fotografia...
    Insomma questa ricerca in immersione profonda sul web somiglia tanto ad un lavoro da sub! :)
     
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  10. marcello.difiore
     
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  11. Ember
     
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    Mi piace tantissimo stare sotto l'acqua... è tutto così ovattato, ci si isola completamente! Secondo me è un po'come stare nell'utero! Però non vado in mare, ho paura... anche se molti pensano che io sia pazza e nonostante viva in una città di mare per me il massimo godimento è nuotare in piscina, ed evito spiagge e abissi vari.
     
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  12. GnothiSeauton
     
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    A proposito, ho scoperto che i grandi nuotatori diciamo "di piscina" possono sentirsi a disagio o avere paura in mare...
    Mi pare che Federica Pellegrini una volta lo avesse dichiarato.
     
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11 replies since 20/9/2009, 06:51   281 views
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