Chiusura gruppo di auto-aiuto LIDI

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  1. marinoni
     
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    Cari amici vi informo che il gruppo di auto aiuto della LIDI per il momento chiude qui la sua esperienza, credo sia stato uno strumento importante per me e di questo sono grato a tutti voi, e penso anche per chi ci a frequentato, in questo momento non si sente la necessità di questo strumento e per tanto credo sia inutile investire energie in questa direzione.
    Un abbraccio a tutti voi
    Renzo Marinoni
     
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  2. Koenig4
     
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    Una triste notizia. Non resta che indirizzare le energie così liberate in altre direzioni. Un caro saluto.
     
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  3. star***
     
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    Mi spiace un sacco per questa notizia
     
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  4. francescoburich
     
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    La partecipazione ai gruppi, è sempre stato un problema un po' comune..a tanti. Il Gruppo-Lidi ha un percorso storico che si riferisce al periodo successivo immediato, in cui fu costitiita la LIDI stessa. Per un ventaglio di aspetti che nn sto qui ad elencare, sin da subito, il gruppo nn ha mai preso piede per come, nella realtà, sono le problematiche degli Introversi che più o meno, ci accomuna l'un da l'altro. Per cio che sento..in me..nn è stato una sorpresa che nn avevo soppesato. Osservando la mia pemalosità, la difficoltà ad ammettere che nella mia personale esistenza, l'umiltà di esistere e di confrontarmi con il mondo per come è fatto...è forse l'unico dovere che ho verso me stesso. Tali riflessioni, mi hanno evidenziato quello che sento e che ho sempre espresso parlando di me stesso: accetare l'essere introverso è un dovere e viverlo nn è un diritto...bensì un'impegno fin che vita ci sarà. Mi viene difficile credere che una Lega che riconosce il genotipo di essere introverso, rispetto a un'altro aspetto che primeggia "l'essere umano", l'essere estroverso (e nn poteva essere diversamente altrimenti avremmo vissuto ancora tra le roccie), nn riconosca attraverso una partecipazione attiva, a un Gruppo di auto-aiuto con cui potersi confrontare democraticamente, nel rispetto della soggettività. Una riflessione che pongo ai soci ai simpatizzanti, ai romani e nn
     
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  5. Koenig4
     
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    Quest'anno a fronte ( credo ) di una sola iniziativa positiva, ovvero i cortometraggi sull'introversione promossi da una socia ma realizzati da una scuola, ci sono state due gravi perdite : il workshop di Caprarola e il Gruppo di auto-aiuto per adulti. Eppure i tedeschi quando tutto era perduto continuavano a combattere...
     
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  6. francescoburich
     
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    Il precedente seminario, su 30 (circa) persone che avevano dato la loro disponibilità, ne parteciparono poco più della metà.. ai preparativi del seminario stesso, vi è stato un evidente e sempre espresso negativismo..come se qualcuno ce lo avesse abbliagato! la recita teatrale-introversa, alla fine si è fatta attraverso un monologo bem fatto da parte di Davide. Per cio che riguarda il gruppo...esso nn è degli adulti. bensì è un gruppo-misto dove tutti si possono sentire partecipi di partecipare e di portare (se lo sentono altrimenti uno può starsene nel suo "silenzio" (e Angela-spesso era lei-leggeva sempre un regolamento molto umano per ogni partecipante) la propria singolare esperienza. Il fatto che cè stata una evidente difficoltà ad una partecipazione attiva e continuativa degl'impegni presi con se stessi..è un grande limite degl'introversi che dovrebbe essere riconosciuto. Altrimenti, la penso come Renzo: inutile disperdere energie e caricarsi di ulteriori apprensioni..più..di quel che ogni individuo ha gia di per sè
     
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  7. Koenig4
     
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    Forse una sede così decentrata e forse anche il giorno e l'ora scelto per gli incontri hanno scoraggiato i partecipanti. Magari si potrebbe pensare ad una multiconferenza audio via PC rimanendo comodamente a casa. Forse così sarebbe più facile e forse così potrebbero partecipare anche i soci non romani. Questo forse può essere un modo per rinascere dalle proprie stesse ceneri e per canalizzare l'energia rimasta libera verso un'altro progetto più semplice meno dispendioso e potenzialmente più efficace. Non è che voglio difendere il primato del virtuale sul reale. Io sono contento che almeno l'altro gruppo di auto-aiuto ( quello femminile se non ho capito male ) resista. Se propongo il virtuale è come forma di ripiegamento, per fare come i tedeschi che non si arrendevano ma continuavano a combattere...
     
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  8. asabbi
     
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    A me sarebbe piaciuto tantissimo partecipare al gruppo (purtroppo abito lontana!).
    Ho fatto già cose del genere e so quanto valgono. Quanto sia importante il confronto e la condivisione..

    p.s.: a me le video conferenze non piacciono molto, non mi sentirei a mio agio, ho bisogno del contatto umano.....però se unissimo le date delle conferenze con quello degli incontri del gruppo (tipo il venerdì sera o la domenica il gruppo e il sabato la conferenza)...io potrei anche riuscire a venire, anzi sìssì verrei prpr!!
     
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  9. Koenig4
     
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    Tranquilli che nonostante le sconfitte tra alcuni giorni discuteremo con il duce di un'arma segreta che ci porterà alla vittoria...
     
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  10. maria rossi
     
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    ma quale "duce"? quale arma segreta?
    il problema della lidi di non crescere di numero negli iscritti (che è inutile cercare porta a porta come se fossimo testimoni di geova in cerca di nuovi adepti!) non si risolve con alcuna arma segreta e tutti noi dovremmo riflettere un attimo su questo perchè a tentare di resuscitare un morto non giova a nessuno e si fa solo peggio. sia quel che sia. cocnlamare la fine di un'esperienza non significa buttare tutto alle ortiche, non poterne salvare i pezzi momenti più fecondi e significativi, non poterne aprire un'altra con presupposti e consapevolezze maggiori e più "fortunate" nella stessa direzione.

    io non sono pessimista e credo che un periodo buoio- buio-buio, ai minimi termini, in cui le chiacchiere stanno a zero e le finte questioni non hanno di che alimentarsi;in cui rimangano solo i veri -e pochi- e profondamente "motivati" sia una sottrazione dolorosa e desolante ma necessaria per creare un gruppo/nucleo vero, forte, ricco -soprattutto perchè sparuto- che resista e passi oltre anche questo, sfrondato di tutto il superfluo, il vizioso,l'inautentico.
    Bisogna essere abbattuti, ce ne sono più ragioni: l'iniziale entusiasmo è scemato; alcuni piccoli esperimenti sono falliti;diffidenze e fratture interne non sono mancate; sembra "vincere" più il virtuale del reale; carenza se non assenza di grandi capacità gestionali, operative, concrete; ecc.ecc.. ma quella per cui avrebbe più senso affrangersi e riflettere è che la popolazione introversa è parecchio compromessa (in termini di disagio, malessere, a più livelli ecc.ecc.) e che del dolore continua a volerne fare un fatto privato, tutto gelosamente custodito e coltivato quasi in un "vanto" personale; sembrerebbe che fino ad oggi una cooperazione introversa sia molto difficile da realizzare, avendo la maggior parte dei suoi esponenti ripiegata sul proprio dolore singolarmente ripartito, spessso vissuto come elettivo codice di rivendicarzione della propria unicità e "incompatibilità" con tutto e con tutti e che, perversamente, da stigma subito sia diventato sacrificio scelto e "gradito".
    come vogliono i nostri tempi-quindi con chi prendersela!?- sembra anche che si preferisca restare immersi nel narcolettico sonno dell'ignoranza di se, degli altri, della realtà e di evitarsi certe "fatiche" e "scomodità". meglio sembrare normali, salvare le apparenze che socializzare con altri la propria "follia", il proprio malessere senza compiacimenti o singificati elettivi: si rischia di stare male, di incotrare persone spiacevoli, marginali, malate, disturbate, complicate, di finire chissà come e dove...insomma di rispecchiarsi in quel che si ha tanta laura di essere!! per carità!
    siamo una popolazione pavida, che talmente tanto ha introiettato la mentalità corrente e i valori che la sottendono che formula in continuazione giudizi negativi (razzisti, classisti, sessisti!) su di se. Anche nel dolore più cupo e nella crisi più nera non si ribella, non si libera, non si stima degna di rispetto e dignità eon si sceglie mai! si da addosso, salvando sempre gli altri: la "norma",l'"alto", il "superiore", la "regola", la "maggioranza", il "consenso", l'"ubbidienza", la "gerarchia"...
    e perchè non dovrebbe essere così? a modo nostro recitiamo il presente: toglierci la maschera vedeci per uqel che siamo ci sembra troppo penoso e insormontabile come progetto di vita. la vergogna è ancora forte, il senso di sè molto labile, la rabbia troppo repressa e rimossa, l'altro troppo "caricato" da spettri interiori nel bene e nel male...ma dove vogliamo andare?

    quale arma segreta, quale duce? per favore, guardiamo in faccia la realtà dura e amara per molti aspetti e manteniamo un tono realistico e dignitoso, che non faccia sconti a niente e nessuno e che non ceda a facili catastrofismi e/o ottimismi (che poi sono due facce della stessa cosa!).
    difficoltà ce ne sono, (ce ne saranno sempre) ma ci sono anche piccoli passi avanti reali e concreti, piccoli successi circoscritti (vedi gruppo scuola) che quest'anno aprono altri spiragli...le cose si muovono lentamente e dolorosamente cambiano conformazione, si spengono dei pezzi, ne gemmano timidamente altri ma non diamoci pacche sulle spalle, non rincuoriamoci, vi prego!
    e non speriamo nei salvatori, negli eroi, nei condottieri...quelli dovremmo averli interni, dentro ciascino di noi. non investiamo persone di cariche che non hanno e non cercano e che soprattutto non possono incarnare!
    nessuno ci verrà a salvare: dobbiamo farlo da soli, magari dandoci una mano l'un l'altra, fra pari.
     
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  11. Koenig4
     
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    Si trattava solo di uno scherzo con un tono leggermente pessimista visto la storia...
     
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  12. francescoburich
     
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    Marcello, in un momento abbastanza infelice, nel quale personalmente mi pongo delle profonde riflessioni, sarei lieto se quando scrivo un post, per quel che sia, evitassi di udire le tue risposte, il tuo modo di essere che sinceramente fatico a sopportare. Mi faresti un regalo enorme.
     
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  13. Koenig4
     
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    Mi spiace l'incomprensione. In realtà sono profondamente amareggiato quanto te. L'umorismo era amaro, leggere e riflettere con la dovuta attenzione ...
     
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  14. Koenig4
     
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    La storia ci insegna che le forze dell'asse nonostante le armi segrete ( V2, aerei a reazione, u-boot XXI ) persero... :D
    Il virtuale cioè il forum non mi sembra che abbia aggregato centinaia di persone ma solo uno sparuto manipolo. Secondo me anche il virtuale, come luogo di aggregazione di persone, non ha avuto successo. Anzi sono convinto che siamo arrivati al punto in cui ridiscenderemo la parabola... ma è solo una mia opinione.
    Non scomponiamoci più di quello che serve...
     
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    Sono d'accordissimo con te Maria quando dici che si tratta di una sottrazione dolorosa e desolante ma necessaria. Condivido anche quel che dici sulla popolazione introversa. La questione, infatti, riguarda prima ancora che la LIDI proprio gli introversi. Ne ho parlato più di una volta sia con il Presidente che con altre socie/amiche ed eravamo d'accordo sul pensare che, in sostanza, siamo di fronte a un cane che si morde la coda. Si tratta di realizzare progetti (dalla prevenzione alla sensibilizzazione a tutte le attività collaterali) che, per concretizzarsi, hanno bisogno anche di "predisposizioni" che spesso noi introversi non possediamo o crediamo di non possedere.
    Banalizzando in maniera estrema (è funzionale a cercare di spiegare in maniera sintetica quel che voglio dire) e semplificando il discorso: se è vero che il "fare" e l'intraprendere sono più tipici dell'estroversione e il pensare e il riflettere sono più tipici dell'introversione, le difficoltà e in alcuni casi i fallimenti con cui dobbiamo fare i conti sono tutt'altro che sorprendenti, ma anzi fisiologici e attesi.

    Sempre con una socia/amica, alla quale stavo dicendo che per le letture marxiane ho ricevuto solo 10 conferme (se non si arriva a 25 le letture non partiranno), ieri riflettevamo sul fatto che, forse, non si tratta solo del cane che si morde la coda, ma anche di qualcosa che prescinde dall'introversione... Ci chiedevamo se non è, il tutto, lo specchio di quel che accade anche al di fuori dell'associazione. La nostra impressione, ci dicevamo, è che molte persone, anche quelle di base interessate e impegnate, si lasciano spesso sopraffare da una rassegnazione che diventa apatia. Molte persone, poi, non hanno nessuna voglia di mettersi in gioco, di mettere in gioco davvero qualcosa di sé e tendono a rifuggire l'impegno, inteso nel senso più ampio del termine.
    Io anche in questi termini leggo la "supremazia" del virtuale sul reale (in questo come in altri casi)...
     
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18 replies since 30/9/2009, 14:20   674 views
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