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In una ricerca pubblicata su Focus Extra l'etologo Danilo Mainardi rivela che gli animali soffrono della morte dei propri simili, anche se non sanno che la stessa sorte capiterà a loro (qui trovate una sintesi: Animali non sanno che devono morire).
Questa storia sembra proprio confermarlo!
Ultimo saluto: scimmie al funerale della loro decana
30 ottobre 2009. Anche le scimmie sanno come dire addio: una ventina di scimpanzé in una riserva del Camerun hanno reso omaggio in perfetto silenzio alla salma della loro decana, una scimmia di nome Dorothy, che veniva preparata per il funerale in una riserva del Camerun.
La foto, scattata da Monica Szczupider, è stata pubblicata sul numero di novembre del National Geographic. Mentre i guardiani della riserva preparavano il corpo di Dorothy per la sepoltura le sue compagne si sono radunate in circolo appoggiate l'una all'altra senza fare alcun rumore.
Lo sguardo degli scimpanzé disegna il dolore degli animali per la morte della loro compagna. Dorothy era la leader di un gruppo di circa 25 esemplari del centro di Sanaga Yong raccolte dai custodi della riserva dopo avere perso le rispettive madri uccise dai cacciatori.
Questa è la storia di Dorothy. (link alla fonte)
Quando la madre fu uccisa da un cacciatore, Dorothy venne venduta a un parco del Camerun, uno di quelli dove si costringono gli animali a fare di tutto. Passò 25 anni incatenata, derisa, sgridata, percossa, costretta a bere birra e fumare sigarette per il divertimento del pubblico.
A maggio del 2000, malata, obesa a causa della dieta a cui era costretta e dalla mancanza di movimento, fu soccorsa e portata nel centro recupero camerunense di Sanaga-Yong dove trovò altri primati come lei. E come la sua salute migliorò, tutto il suo buon cuore emerse. Adottò Bouboule, un piccolo scimpanzé rimasto orfano, strinse amicizia con Jacky, il maschio alfa, con Nama salvato come lei da un parco divertimenti, e molti molti altri. L'uomo non era riuscito a incattivirla.
Morì nel novembre 2008 - il suo gran cuore era malato - e la sua mancanza divenne qualcosa di palpabile nel gruppo. La famiglia di Dorothy assistette alla sua tumulazione: in qualche maniera tutti avvertivano che non l'avrebbero mai più rivista. Alcuni ebbero una reazione aggressiva, altri erano di una tristezza inconsolabile. Ma la cosa più impressionante, racconta la fotografa Monica Szczupider, fu il silenzio - e gli scimpanzé sono tutt'altro che animali silenziosi - un silenzio ricorrente che attraversava le giornate del gruppo, dopo la morte della buona Dorothy.
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lavirginia.
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E' davvero commovente questa storia. Pare che esista una sacralità dell'ultimo saluto, dell'abbandono.
Il lutto in nuce.. -
pisanacollodi.
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Piero Coppo è un etnopsichiatra, ha lavorato un periodo in Africa, con i sacerdoti-guaritori del Mali.
In un suo testo sulla depressione: "Le ragioni del dolore" descrive i risultati della sua ricerca interculturale, tra cui l'ipotesi della depressione come funerale "incompiuto", lutto lasciato in sospeso rispetto a legami fondamentali. Mise in evidenza la saggezza delle pratiche di cura dei sacerdoti, che "riconnettevano" i legami, proponendo a chi restava e soffriva (magari perchè se ne era andato prima) di rifare il rito funebre, riconciliandosi con il morto. Racconta che ne parlò ad un convegno, fu attaccato da molti: " Ecco un altro con il mito del buon selvaggio!" Tra i pochi ad allearsi con lui, ci fu un primatologo (studioso delle scimmie). "Perchè stupirsi" - disse - " C'è un solo modo per deprimere una scimmia: separarla dalla madre o dal gruppo".
Potete leggere il resoconto nel libro, edito da Boringhieri Bollati, insieme ad altri esempi affascinanti sulle scimmie ed altri animali ( e qualche essere umano, anche).. -
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Pisana grazie davvero per questa segnalazione. Sono andata a cercarmi qualcosa su questo testo... lo acquisterò, mi interessa leggerlo. .
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